A Catania i “morti universali” di Spoon River
Il 27 novembre, alle ore 21, nuovo appuntamento della rassegna Seltz – Palco Aperto di Zō Centro culture contemporanee di Catania, il palcoscenico destinato agli artisti siciliani. In scena lo spettacolo teatrale “Spoon River Anthology” con Antonio Reina, che cura anche adattamento e regia, ed Elena Ragaglia. Musiche dal vivo con il violoncellista Michele Russo.
L’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters contiene 19 storie che coinvolgono 244 personaggi, che coprono quasi tutte le categorie e i mestieri umani. Lo stesso autore la descrive come qualcosa in più della poesia e meno della prosa. Si tratta di una narrazione in versi dove i protagonisti sono il tempo e la memoria. La messa in scena di Reina mette in relazione alcuni di questi personaggi. Gli epitaffi, il contenuto, le conclusioni sono sinceri e inevitabilmente frutto delle passioni umane. La morte, in quanto esperienza ignota agli umani, non è rappresentabile. Il ricordo e la memoria sono le strade che l’attore e regista catanese ha scelto per rappresentarla. La messa in scena ha carattere multimediale, dove la parola viva dell’attore interagisce con musica e video. Lo spettacolo è rivolto ad un pubblico adulto che comprende anche i giovani delle scuole superiori.
Antonio Reina: «L’Antology di Lee Masters ci trascina in questo paese americano come in un girone dantesco ma a differenza di Dante, dove i morti rientrano in uno schema universale, i morti di Spoon River pensano “in universali”. Fanno, cioè, parte di una società dove non sono aboliti il dolore, l’angoscia, i problemi della vita, ma dove esistono gli strumenti per condurre una comune lotta contro di loro. La storia dei nostri giorni ci parla di cifre giornaliere a cui ormai abbiamo fatto l’abitudine. Solo quando il lutto ci tocca da vicino siamo costretti a “vedere”, a scendere a patti con la realtà che ci circonda. In questo paese ogni anima porta con sé una situazione, un ricordo, un paesaggio, una parola che è indicibilmente sua. Le tante epigrafi celebrano l’energia della giovinezza di un grande passato, un assembramento di passioni, amori, fallimenti in cui è facile ritrovarsi. Il teatro arriva là dove nessuno può… nemmeno il cinema. Sì, perché un morto che parla, può essere credibile solo sopra le tavole di un palcoscenico. Quindi personaggio, narratore e coscienza collettiva. Questa vuole anche essere una festa del teatro. Come quando due amici si incontrano dopo tanto tempo, e hanno tanto da raccontarsi. Ripetendo l’antico rito del teatro come incontro dinamico tra individui, amplificando il suono della coscienza, come gesto alto e necessario».
Info: Green pass obbligatorio. Ingresso € 10. Prenotazioni allo 095.8168912 da lunedì a venerdì (dalle 10 alle 14) e al 3281742045 tutti i giorni tranne domenica e festivi (solo tramite messaggi whatsapp dalle 15 alle 18).
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