A Catania la Scam riparte col giovane pianista Roberto Adamov
Dopo tre mesi di stop obbligato, la Società Catanese Amici della Musica riprende la stagione concertistica con il récital di Roberto Adamov, giovane promessa del pianoforte. L’appuntamento è previsto per venerdì 26 giugno alle ore 18.30 all’Istituto Sacro Cuore di Via Milano, 47. «Siamo lieti di ripartire – spiega la presidente e direttrice artistica Anna Rita Fontana – sia per dare continuità alla stagione, sia in un’ottica di valorizzazione dei giovani talenti siciliani, ai quali la SCAM vuole offrire un’autentica opportunità di crescita professionale». Di origini bulgare, il tredicenne siciliano rimane affascinato dalle sonorità gitane della fisarmonica che suona il nonno. È grazie alla lungimiranza di Carmelita Cocuccio però , sua docente all’Istituto Comprensivo “Francesco Guglielmino” di Aci Catena, che inizia lo studio del pianoforte a soli sette anni e mezzo. L’intuizione si rivela esatta, il talento di Roberto Adamov è talmente incontenibile che in breve tempo si classifica primo in molti dei concorsi pianistici nazionali e internazionali più prestigiosi. Nel 2018 arrivano anche i primi concerti solistici e la partecipazione a programmi televisivi come “Tú sí que vales” su Canale 5 e “I soliti ignoti” su Rai1, dove manda letteralmente in visibilio il pubblico.
Il programma della serata ripercorre il virtuosismo pianistico nelle varie epoche storiche. Si parte dal seicento barocco con il Preludio e la fuga XXI dal Clavicembalo ben temperato Vol. 1 di Johann Sebastian Bach per proseguire con la Sonata in Si min. K 27 del coevo Domenico Scarlatti. Conclude la prima parte del concerto la Sonata op. 27 n. 2 “ Quasi una fantasia” di Ludwig van Beethoven: pubblicata nel 1803, la composizione che supera lo schema della forma sonata per una maggiore libertà strutturale, reca il sottotitolo “Al chiaro di luna”, impostole da Ludwig Rellstab che vide nel primo tempo il bagliore della luna sul lago di Lucerna.
La seconda parte della serata vedrà tre brani composti dal «poeta del pianoforte», il maestro polacco Fryderyk Franciszek Chopin. Si tratta dello Studio op.10 No. 4 in do diesis minore composto nel 1830 la cui difficoltà risiede in un rapido fraseggio, una diteggiatura insolita e dalle numerose alterazioni, segue poi lo Studio op. 25 No.1 in La bemolle maggiore del 1836 straordinario esempio di ricerca sul timbro e della Polacca op. 53 “Eroica” scritta nel 1842 e dedicata all’amico banchiere Auguste Léo caratterizzata da rapide scale, accordi incompleti e dall’uso di una ampia sezione della tastiera. Chiuderà la performance, lo Studio 140 No. 3 soprannominato “La campanella” di Franz Liszt. In sol diesis minore è la riscrittura per pianoforte della melodia finale del Concerto per violino e orchestra n.2 in Si minore di Niccolò Paganini, che il musicista ungherese sentì per la prima volta nel 1831. Un esercizio mirato sui grandi salti con le mani, volto a restituire la leggerezza del suono di una campanella.
I posti sono distanziati e a file alterne. È obbligatorio indossare la mascherina. Ingresso solo su prenotazione e fino a esaurimento posti. Contattare il numero 3384078709 o l’indirizzo email: comunicazioniscam@gmail.com
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