A Palermo 40 (+1) anni di reggae degli Africa Unite nelle foto di Antony Stringer

Quattro decenni di storia della reggae band torinese nata nel 1981 nella mostra fotografica, dal 21 al 28 ottobre, del fotografo inglese, naturalizzato italiano. L'evento al Parco di Villa Filippina è a cura di Francesca Amato. Il cantante della band, Bunna, terrà a Palermo due dj set tra il 21 e il 22 ottobre

A Palermo 40 (+1) anni di reggae degli Africa Unite nelle foto di Antony Stringer

Venerdì 21 ottobre inaugura a Villa Filippina, parco urbano culturale nel centro storico di Palermo, la mostra fotografica “Africa Unite”, quarant’anni (più uno) di storia raccontati attraverso le straordinarie immagini di Antony Stringer dedicata alla storica band reggae italiana nata nel 1981. La mostra, curata da Francesca Amato, è visibile dal 21 (inaugurazione alle ore 18) al 28 ottobre, tutti i giorni con i seguenti orari: 9/13 e 16/20. L’ingresso è libero. Informazioni: 389 1335731 (Villa Filippina). Alla inaugurazione saranno presenti Bunna, il cantante della band, il fotografo Stringer.

Il weekend dell’inaugurazione, a Palermo, si svolgono, inoltre, due eventi legati alla mostra fotografica. Il primo appuntamento è previsto per venerdì 21 ottobre, alle ore 22, al PunkFunk Record Music Shop Bar, in via Napoli 10 mentre il secondo si svolge, sabato 22 ottobre, al Wanderlust in via Lattarini 27, a partire dalle ore 18.30. Si tratta di due dj set dove Bunna, storico frontman degli Africa Unite, propone le sue selezioni musicali che esplorano e approfondiscono le varie evoluzioni della musica giamaicana. Ad entrambi gli eventi sarà presente il fotografo Antony Stringer.

Madaski e Bunna, ovvero gli Africa Unite, foto di Antony Stringer

Quarant’anni di storia del reggae italiano, raccontati attraverso le straordinarie immagini del noto fotografo Antony Stringer, inglese di nascita ma italiano d’adozione, che ha messo a disposizione una selezione di scatti che dai primi anni ’80, l’esordio della band, arrivano fino ai giorni nostri. Un vero e proprio viaggio fotografico che celebra gli Africa Unite, band che ha scritto una parte importante di storia della musica italiana e continua a farlo con la stessa intensità e impegno che da sempre la contraddistinguono.

Un lungo viaggio scandito dalla pubblicazione di un numero cospicuo di album, che fotografano fedelmente i periodi storici in cui sono stati concepiti e registrati, e da tour che ha visto gli Africa Unite esibirsi sui più prestigiosi palchi italiani e non solo, ricordiamo, a questo proposito, i tour in Giamaica, Palestina, Iraq, Olanda e Los Angeles.

Fin dall’inizio gli Africa Unite sentono il bisogno di non seguire un approccio imitativo ma cercano di modulare, sulla loro esperienza personale, quello che, fino ad allora, era stato un genere che, per dislocazione geografica e culturale, aveva poco in comune con la band nata e cresciuta nella periferia torinese. Gli anni ’90 segnano un chiaro punto di svolta per la band che comincia a cantare in italiano e ad esibirsi in giro per lo stivale collezionando un numero importante di live. Gli album di quegli anni contengono molti dei brani che sono diventati una sorta di simbolo, riconosciuto e riconoscibile, per il pubblico. Negli anni 2000, continuano i tour, continua la riflessione e la scrittura che portano alla pubblicazione di nuovi lavori alcuni dei quali vedono la partecipazione di musicisti come Kymani Marley, Princess Julianna, Sergent Garcia e Alborosie. Nel 2015 grazie all’album Il Punto di Partenza la band si aggiudica due nomination per la Targa Tenco nelle sezioni “album dell’anno” e “canzone singola”. Nel 2018 insieme al quintetto d’archi Architorti e alla compagnia di danza MMCDC gli A.U. sono impegnati a portare in giro per i teatri italiani lo spettacolo multimediale “Offline in tempo reale”. Nel 2021 esce “People Pie”, remake dell’album omonimo del 1991, e il singolo “Forty-One Bullets”. A marzo 2022 la band decide di pubblicare sulle piattaforme di streaming e sui digital store l’intero catalogo. Di recente Sky Arte dedica agli Africa Unite un documentario che fa da apripista al lancio del nuovo album “Non è fortuna”, uscito a maggio, che vede il coinvolgimento, tra gli altri, di ospiti internazionali di grande caratura.

Vitale Bonino in arte Bunna e Francesco Caudullo in arte Madaski, foto di Antony Stringer

Antony Stringer

Antony Stringer, il fotografo che ha curato e realizzato la mostra, ha vissuto in Inghilterra, Francia e Italia. Ha viaggiato per la maggior parte della sua vita ed ha raccontato tantissime storie attraverso le immagini. Ha collaborato con testate come: Geo, dove ha pubblicato un interessantissimo servizio sui gorilla del Ruanda rilanciato da moltissime testate nel mondo dopo la misteriosa scomparsa dell’antropologa americana Dian Fossey; Le Figaro, Le Monde e Grands Reportages. In Italia hanno pubblicato i suoi lavori testate come Panorama, Airone, D Repubblica delle Donne, Specchio, Epoca, Gente Viaggi e Corriere della sera. Ha lavorato con la Tv del National Geographic per il documentario “Masterpieces in Chalk” e i suoi scatti sono stati esposti nella sede del National Geographic a New York.

Un altro scatto di Antony Stringer dei due fondatori degli Africa Unite

Negli anni 2000 comincia a lavorare in ambito cinematografico come fotografo di scena. Collabora con Pupi Avati nei film “I Cavalieri che fecero l’impresa” (2001), interpretato da Edward Furlog, Raoul Bova e Thomas Kretschmann; “Il cuore altrove” (2003) con Giancarlo Giannini, Vanessa Incontrada e Neri Marcorè; “Ma quando arrivano le ragazze?” (2005) interpretato da Vittoria Puccini, Claudio Santamaria e Paolo Briguglia; “La seconda notte di nozze” (2005) con Neri Marcorè, Katia Ricciarelli e Antonio Albanese; “La cena per farli conoscere” (2006) con Diego Abatantuono, Vanessa Incontrada, Violante Placido, Francesca Neri e Gianfranco Barra; “Il nascondiglio” (2007) con Laura Morante, Rita Tushingham, Treat Williams, Burt Young e Yvonne Brulatour Sciò; prosegue poi con il film “Il papà di Giovanna” (2008) con Silvio Orlando, Francesca Neri, Serena Grandi, Ezio Greggio. Ha inoltre lavorato con il regista Giorgio Serafini nel film “Senza via d’uscita – un amore spezzato” (2007) interpretato da Massimo Ranieri, Anna Galiena e Alberto Molinari. Attivo anche sul fronte musicale, Antony Stringer firma copertine di dischi e shooting per band come Giuliano Palma & The Bluebeaters, Africa Unite e molti altri.

Schedula per Ore

Gli eventi

h 18 - h 21
Venerdì 21/10/2022
Inaugurazione mostra al Parco Villa Filippina di Palermo
h 9 - h 13
Dal 22/10 al 28/10/2022
Apertura diurna mostra al Parco Villa Filippina di Palermo
h 18 - h 20
Dal 22/10 al 28/10/2022
Apertura pomeridiana mostra al Parco Villa Filippina di Palermo
h 18.30 - h 20.30
Venerdì 21/10/2022
Dj set Bunna al PunkFunk Record Music Shop Bar, in via Napoli 10 a Palermo
h 22 - h 24
Sabato 22/10/2022
Dj set Bunna al Wanderlust in via Lattarini 27 a Palermo

Data

21 - 28 Ott 2022
Expired!

Ora

Ogni giorno dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20
09:00 - 20:00

Costo

ingresso libero

Luogo

Parco Villa Filippina Palermo
Piazza S. Francesco di Paola, 18, 90138 Palermo PA

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