
A Taormina l’ultima chiamata per i CCCP
Dopo la mostra “Felicitazioni! CCCP – Fedeli alla linea 1984-2024”, dopo il “Gran Gala Punkettone di parole e immagini”, le tre date all’Astra Kulturhaus di Berlino con il concerto “CCCP in DDDR”, l’uscita dell’album inedito “Altro Che Nuovo Nuovo”, e il tour dello scorso anno, i CCCP – Fedeli alla linea – Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici, Danilo Fatur – saliranno di nuovo sul palco dei principali festival italiani per un’ultima chiamata.
Il tour CCCP – Ultima chiamata, ideato e curato ancora una volta da Musiche Metropolitane di Luca Zannotti, prenderà il via il 30 giugno dal Circo Massimo di Roma e si chiuderà il 30 luglio al Teatro Antico di Taormina, con l’organizzazione locale di Marcello Cannizzo Agency. Di seguito le date di “CCCP – ultima chiamata”: 30 giugno – Roma, Circo Massimo; 3 luglio – Milano, Castello di Legnano; 8 luglio – Napoli, Ex Base Nato; 12 luglio – Bari, Fiera del Levante, nell’ambito del Locus Festival; 18 luglio – Padova, Villa Contarini di Piazzola sul Brenta; 24 luglio – Rimini, Piazzale Federico Fellini; 30 luglio – Taormina, Teatro Antico di Taormina. Le prevendite saranno disponibili dalle ore 12 di lunedì 24 febbraio sui circuiti di prevendita abituali.
A 40 anni dal primo EP, “Ortodossia”, Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici e Danilo Fatur, lo scorso anno ben lontani da un’operazione nostalgica, sempre liberi da etichette e confini, erano tornati a grande richiesta per parlare al mondo di oggi, in una serie di live tra il sacro e il profano dove lo slogan “Produci, consuma, crepa” è risuonato attuale come non mai. Un successo, il loro, plasmato dalla capacità di rendere iconica ogni azione, lasciando un’impronta indelebile nell’immaginario di più generazioni. La band: «Erano gli anni ‘80 in tutto il loro splendore, fuoriusciti da televisori grossolani, incastonati in mobili polifunzionali, appena prima dei mercati globali – produci consuma crepa – erano gli Anni 80, in Occidente, dove tramonta il giorno, dove le cose vanno a compimento. Riepilogo: la Benemerita Soubrette e l’artista del popolo, la chitarra grattugiata e l’urlato declamante, bestie da palcoscenico in vita vivente. Ciò che fu, ciò che è stato, che è, ciò che scampato. In fedeltà la linea c’è. All’erta sto».
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