Al Piccolo di Catania una piéce di teatro danza ispirata a Pirandello
Esempio di perfetta interazione tra danza e recitazione in cui momenti recitati e danzati, insieme, esprimono il pathos e la sofferenza della protagonista. Domenica 1 dicembre, alle ore 18, al Piccolo Teatro della Città va in scena lo spettacolo di teatro danza L’altro figlio, ispirato all’omonima novella di Luigi Pirandello. La pièce, con la regia di Orazio Torrisi e le coreografie di Silvana Lo Giudice, viene messa in scena dagli attori Debora Bernardi, Evelyn Famà, Luca Fiorino, Santo Santonocito e i performer della Compagnia Città Teatro Danza e si inserisce nella sezione dedicata alla danza che il Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale propone nell’ottica di offrire al proprio pubblico una finestra su tutti i linguaggi artistici, nonché nella programmazione pensata ad hoc per le scuole.
Traendolo dalla novella omonima, scritta e pubblicata nel 1905, Pirandello scrisse questo atto unico nel 1923. Si tratta di un caso un po’ a sé nell’evoluzione della drammaturgia pirandelliana e risente in modo diretto dell’impianto novellistico, dove l’influsso verista è estremamente evidente: la madre – che rifiuta il figlio naturale a seguito di uno stupro – è un personaggio vicino a molte protagoniste della produzione verghiana e l’ambiente tende a identificarsi in modo chiaro e preciso con quello di un paese siciliano. È tuttavia presente un elemento che apparenta “L’altro figlio” al maggiore teatro pirandelliano: l’incapacità della protagonista a riconciliarsi con la realtà. I figli che l’hanno abbandonata e non si curano di lei, sono i figli “veri”, mentre quello presente, che vorrebbe curarla e accudirla, è “falso”. La fuga dalla realtà, allora, si traduce in un dramma senza soluzione.
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