Arcaica e futuribile, a Catania e Palermo il flusso musicale di Daniela Pes
Dal suo esordio Partiture – la rassegna di Zo Centro Culture Contemporanee di Catania dedicata ai linguaggi più innovativi e sperimentali della musica, tra elettronica, neoclassica e contemporanea, ideata da Sergio Zinna, direttore artistico del centro culturale catanese – ha posto il suo focus sul confine mobile fra radici e futuro. La performance dal vivo della compositrice, cantautrice e musicista sarda Daniela Pes – in calendario mercoledì 3 gennaio, alle 21 (biglietto € 23) -, rispecchia in pieno la filosofia di Partiture: la voce e la musica di Daniela Pes sfuggono alle classificazioni e ai contenitori predeterminati.
Lo “Spira Tour” giovedì 4 gennaio passerà dai Candelai di Palermo (biglietto € 25).
L’artista gallurese è immersa nel flusso della musica, come cantante, come strumentista, come musicista elettronica. Canta in una lingua che non esiste ancora che mescola gallurese, italiano e parole inventate, compone una musica dagli echi arcaici ed elettronica. Una lingua inedita in cui i versi sono svincolati dalla metrica e le parole non sono veicolo di un concetto, bensì puro suono, come grani di un rosario fonetico articolato, inaccessibile dal punto vista razionale ma inebriante dal punto di vista emotivo. Il suo è un talento multiforme.
Prima del live di Daniela Pes, la serata di musica sarà aperta dall’artista milanese Gaia Banfi. Classe ’98, Gaia è figlia d’arte, il padre Giuseppe “Baffo” Banfi, tastierista della prog band Biglietto per l’inferno, le trasmette da subito una forte passione per la musica. Ha partecipato all’ultima edizione di X Factor.
Daniela Pes: la lingua che ritorna suono, il suono che diventa utopia. Prodotto dal cantautore sardo Iosonouncane, ad aprile è uscito “Spira”, il primo album della Pes. Tra elegante e oscura elettronica dai beat a tratti galoppanti e ambient dal respiro cosmico, sette tracce avvolte dal canto di un’artista dal talento multiforme, votata alla destrutturazione della forma canzone e alla decostruzione della lingua per creare un mondo sonoro esoterico in cui l’arcaico, il contemporaneo e il futuribile si avviluppano l’un l’altro come nella danza gravitazionale di due galassie in procinto di fondersi.
Nata a Tempio Pausania, in Gallura, nel 1992 Daniela Pes arriva al debutto con un curriculum di tutto rispetto che include una laurea in canto jazz al Conservatorio di Sassari e una borsa di studio ai Seminari estivi di Nuoro Jazz diretti da Paolo Fresu, che la porta a esibirsi a Time in Jazz e all’Harp Festival di Rio de Janeiro. Completano il quadro il prestigioso premio Andrea Parodi nel 2017 (dove vince il premio della critica, giuria internazionale, miglior musica e miglior arrangiamento), il premio Nuovoimaie (2017 e 2018) e il premio Siae miglior musica nell’ambito del premio Musicultura 2018.
Lunare e misterica, Daniela Pes accede dunque alla dimensione primordiale del linguaggio per definire un nuovo archetipo di comunicazione. Composte alla chitarra e con il software Ableton nell’arco di tre anni – un periodo di tempo in cui si è sviluppato un profondo e costante confronto con Jacopo Incani ovvero Iosonouncane – le sette tracce di Spira si sviluppano come flussi sonori più che come brani e sembrano disegnare la musica di un rituale sciamanico celebrato in un remoto e allucinato futuro. Una musica familiare nelle linee melodiche vocali che affondano le radici nella tradizione e, al tempo stesso, straniante come i paesaggi popolati da maschere selvatiche rappresentati nelle fotografie di Charles Fréger. E se la dimensione strumentale sembra evocare immagini cinematografiche, quella vocale avvicina Daniela Pes più alla ricerca linguistico-espressiva di certo teatro contemporaneo.
“Partiture” 2023-2024 prosegue il 26 gennaio con il duo formato da Francesca Bono alle tastiere Juno-60 e voce e Vittoria Burattini alla batteria. L’1 febbraio Simone Bosco spazierà tra il jazz e la musica colta, mentre il 15 febbraio arriva Valentina Magaletti, batterista e polistrumentista con un approccio creativo alla batteria e alle percussioni. Ancora un concerto a febbraio, il 29, quello dell’arpista californiana Mary Lattimore, vicina alla scena indie-rock americana. Il 4 marzo arriva il trio siculo-romano L’Ora Blu formato dai palermitani Donato Di Trapani (musicista e produttore), Gianni Gebbia (sax) e il produttore romano Giampaolo Scapigliati. Partiture si chiuderà il 20 aprile 2024 con il ritorno da Zo del musicista australiano Ben Frost.
Info: telefono 0958168912, da lunedì a venerdì (dalle 10 alle 13).
Schedula per Ore
I concerti
- h 21 - h 23
- Mercoledì 3/1/2024
- Zo Centro culture contemporanee, piazzale Rocco Chinnici 6, Catania
- h 21 - h 23
- Giovedì 4/1/2024
- I Candelai, via dei Candelai 65, Palermo
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