Artaud raccontato dal regista Gianni Scuto e il quartetto del trombettista Stjepko Gutt al Battiati Jazz Festival
Il concetto di “international” del Battiati Jazz Festival International Literature tocca il suo apice proprio nella quinta serata di martedì 8 agosto. Il regista etneo che ha portato il nome dell’Italia in giro per il mondo, Gianni Scuto, sarà ospite col suo primo romanzo/saggio “L’ultimo Marat” (Atile edizioni). A seguire il jazz di fama mondiale: il trombonista serbo Stjepko (Steve) Gut , innamoratosi anni fa della Sicilia, dove vi si è trasferito, sarà in quartetto con Angelo di Leonforte (pianoforte), Riccardo Grosso (contrabbasso) e Antonio Petralia (batteria).
Laureato in Filosofia, il regista teatrale Gianni Scuto ha diretto oltre 120 spettacoli in 35 anni di carriera. Ha lavorato tra l’altro con il Teatro Stabile di Catania, il Festival di Spoleto, Taorminarte, il Teatro Vittorio Emanuele di Messina, Teatro dell’Orologio di Roma e tantissimi altri.
Il libro. Da una storia vera, un uomo vero, un assassinio vero… La sera del 4 marzo 1948 veniva barbaramente ucciso uno degli uomini più grandi del teatro e della cultura contemporanea. Antonin Artaud, l’ultimo Marat. Raccontiamo tra il vero, la cronaca, il romanzato, e il surreale la storia della sua fine, ma anche del suo inizio, delle sue idee, delle sue interpretazioni, delle sue sofferenze, dei suoi amori… “casti e puri. Tra il thriller, l’ossessivo, il poetico, siamo testimoni degli ultimi giorni della sua vita, dei suoi inizi, della sua poesia e di tutta la sua tensione vitale e della sua forza. Sullo sfondo di una Parigi ora colorata, ora grigia, ora sonnacchiosa, ora quasi provinciale, con intorno a lui Roger Blin, Paule Thévenin, Arthur Adamov, Ligne Poe, il grane Abel Gance Charles Dullin, Enrique De Boulez, quest’ultimo detective da operetta e tanti altri personaggi ora onibili, ora poetici, ora storici. La fine? Non c’è una fine, c’è l’inevitabile che segna però l’iscrizione di Antonin Artaud tra gli irriducibili del teatro contemporaneo e tra i suoi più indefinibili ed acerrimi nemici.
Passando alla musica, Stjepko (Steve) Gut è nato nel 1950 nella cittadina serba di Ruma. Ha studiato tromba jazz alla Swiss Jazz School di Berna e al Berklee College of Music di Boston. Ha vinto il primo posto come direttore d’orchestra alla “First Austrian Big Band Competition”. E’ uno dei più famosi musicisti di jazz della Serbia, insieme a Dusko Gojkovic e Miloje Markovic. E’ stato membro della “All Stars” Big Band di Lionel Hampton per due anni (1980 e 1981), essendo uno dei soli musicisti bianchi della Band, in un’epoca in cui questo faceva molto scalpore. E’stato l’unico musicista europeo a far parte della Band. Ha suonato nella Big Band di Clark Terry dal 1984 al 2010. Ha tenuto Seminari in tutto il Mondo (Al conservatorio di Parigi, Barcellona, Rotterdam, Amsterdam Accademy, New School New York). E’ stato “Guest Professor” in Durham University in New Hamshire (USA) per 8 anni. Vanta collaborazioni live e in studio con: Vince Benedetti, Lionel Hampton, Clark Terry, Curtis Fuller, Mel Lewis, Joe Newman, Sal Nistico, Clifford Jor- dan, Frankie Dunlop, Horace Parlan, Wild Bill Davis, Benny Bailey, Kenny Washington, Johnny Griffin, Jimmy Heath, James Moody, Ernie Wilkins, Snooky Joung, Joe Newman, Fallace Davenport, Jon Faddis, Nicholas Payton, Frank Wess, Alvin Queen, Charlie Antolini, Dusko Goikovic e molti altri. Attualmente insegna alla Music Academy di Graz ed è direttore e leader della RTS Big Band. Vive tra New York, Graz e Belgrado, svolgendo un’intensa attività concertistica. La sua
discografia lo vede impegnato con Lionel Hampton (Amos Records), Clark Terry (Timeless Records), Charlie Antolini (Verve Records), Alvin Queen (Nilva Records), Mark Murphy (Wen Records). Ha tenuto numerosi concerti con la band “Trumpet Summit” che riunisce i principali trombettisti del mondo, tra i quali troviamo personaggi del calibro di Clark Terry, Benny Bailey, Jon Faddis, Winton Marsalis, Nicholas Payton, Roy Hargrove, Terrell Stafford.
Originario di Assoro, nell’Ennese, il pianista, docente, compositore e arrangiatore Angelo di Leonforte suona e si occupa professionalmente di musica jazz dal 2001. Perfeziona le tecniche di improvvisazione, composizione e contrappunto con il pianista plurinominato ai Grammy Awards Fred Hersch, con il pioniere del jazz Barry Harris, il celebre bassista e compositore Steve Swallow e molti dei più importanti nomi della scena jazz internazionale: Stjepko Gut, Dado Moroni, Salvatore Bonafede, Bob Mintzer, Huw Warren, Danilo Rea, Kenny Werner, Jerry Bergonzi, Andy La Verne. Consegue il Diploma accademico di II Livello in Pianoforte Jazz con votazione 110/110 lode e menzione d’onorepresso al Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo.
Bassista e contrabbassista, il 32enne catanese Riccardo Grosso è un musicista che spazia dall’R&B, al funk, dal rap all’Hip Hop, fino all’Acid jazz.
Il 57enne batterista catanese Antonio Petralia, direttore artistico del Battiati Jazz Festival, ama e si diletta con la musica sin da bambino suonando il pianoforte e la chitarra. Solamente nel 1997 matura la decisione di iniziare lo studio della batteria, ed ha la fortuna di conoscere il M° Enzo Di Vita con il quale inizia il percorso dello studio classico, solfeggio ritmico, rudimenti, tecniche e stili, successivamente studia con il M° Pucci Nicosia iniziando un percorso che lo instrada verso un mondo musicale tutto nuovo molto affascinante ed accattivante “il Jazz e la Bossanova” coltivato oggi più che mai attraverso costanti confronti con grandissimi musicisti, partecipando a numerosi seminari jazz sia in Italia che all’Estero con docenti Internazionali, tra i quali Salvatore Bonafede e Stjepko Gut. Nel 2013 fonda insieme con il pianista Gaetano Spartà del Triton Jazz Trio formazione che ha all’attivo centinaia di concerti. Ha suonato con tantissime formazioni musicali: C.U.E.S.A.R., The Clacson, I Solarium, Electric Blue Band, Insonnia, The Bluesacci, Bossa for Giuliano, Bossa & Co., Gabriele Cavallaro Jazz Trio, Giusy Balsamo Jazz Project, Marina Monaco Jazz. 4t., Stjepko Gut Jazz 4t., Triton Jazz Trio. Insegna privatamente, e collabora come Docente di Laboratorio in diversi Istituti dell’Isola.
Il Battiati Jazz Festival prosegue fino al 18 agosto. L’ingresso è libero.
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