Da Vergassola alle Eterobasiche, da Lucio Luca a Claudia Fuzia e Eugenio Radin, la seconda giornata del Catania Book Festival
Dall’ironia sentimentale del comico Dario Vergassola alle nuove performance poetiche, dalla rivoluzione culturale di Claudia Fauzia alla comunicazione raffinata di Eugenio Radin. La seconda giornata del Catania Book Festival Fiera internazionale del libro e della cultura di Catania, giunto alla quinta edizione, sabato 28 settembre ha in calendario alla Nuova Dogana decine di incontri che si alterneranno tra discussioni partecipate dal pubblico sui libri ai laboratori pensati per tutte le età.
Il programma, che può essere consultato nella sua interezza sul sito www.cataniabookfestival.com, vedrà alternarsi nelle sale della Vecchia Dogana al Porto, i versi del poeta Lorenzo Maragoni che nel pomeriggio alle 17 performerà i pezzi contenuti nel suo libro “Grandi numeri”, interagendo con il pubblico. In serata Maragoni proporrà invece uno “Stand up poetry” al Fuori festival di Circus in via S.Elena 13.
Il pubblico potrà partecipare anche al primo incontro dedicato alla scrittrice Goliarda Sapienza, amatissima autrice fuori dagli schemi, nata a Catania proprio 100 anni fa. Alla “scrittora ribelle” la Scuola Biennale di Scrittura e Storytelling di Viagrande Studios dedicherà alle 10,45 un dialogo immaginario con gli aspiranti scrittori di oggi. Con “Romanzo di un maschio” (Einaudi), alle 15,45 le Eterobasiche, accompagnate da Maria Carmela Sciacca, racconteranno una esilarante fenomenologia del maschio eterosessuale di oggi.
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Catania Book Festival, il salone del libro che guarda al futuro
Dario Vergassola alle 19,30 propone “Liguria, terra di mugugni e di bellezza. Guida ironico-sentimentale” (Mondadori), e ne racconta misteri e bellezze, abitanti e natura, cibo e leggende, attraverso itinerari meravigliosi che la attraversano da Ponente a Levante, mentre alle 18,15, con il “Femminismo terrone” (TLON) di Claudia Fauzia (conosciuta come La Malafimmina) e Valentina Amenta accompagnate da Angelica Sciacca, si proverà a sfidare le convinzioni radicate sull’identità meridionale e a sovvertire l’asse Nord-Sud su cui si fonda la narrazione egemonica non solo italiana.
Da segnalare, alle 18,15, la presentazione de “La notte dell’antimafia” (Aliberti Editore) del giornalista Lucio Luca il quale, affiancato da Rosa Maria Di Natale, racconterà al pubblico come è nato il romanzo sulla che vicenda trae spunto dal più grande scandalo dell’antimafia siciliana, quello delle Misure di prevenzione guidate da una presidente condannata in via definitiva per corruzione e concussione.
Con “Argomentare, Watson!” (Ponte alle Grazie) alle 19,30 Eugenio Radin, accompagnato da Claudia Campese, ci insegna a riconoscere i falsi argomenti, ossia le fallacie: lo fa attraverso le storie di uno dei più grandi ragionatori di tutti i tempi, l’amatissimo Sherlock Holmes. “Tutti poeti i bambini brioscia” (Nous Editrice) di e con Lina Maria Ugolini alle 19,30 chiuderà la giornata con l’esibizione del Coro e dell’Orchestra Musicainsieme a Librino; dirige Alessandra Toscano.
Il report della prima giornata
Molti sorrisi, sguardi concentrati su dibattiti di interesse sociale ma anche qualche lacrima di commozione e grande successo di pubblico per la prima giornata del Catania Book Festival. Venerdì 27 settembre sono stati tantissimi i lettori, soprattutto giovani, alla scoperta delle case editrici indipendenti che animano la Fiera del libro con proposte spesso fuori dai soliti schemi.
Con “Atlante delle guerre e dei conflitti”, a cura di Amnesty International, il pubblico ha ascoltato il portavoce Riccardo Noury e il giornalista Raffaele Crocco, sottolineare che almeno due sono gli elementi fondamentali per comprendere davvero i conflitti: la “geografia che ci fa capire per quale ragione ci sono degli scontri in atto” e il racconto di quanto subiscono i civili, perché nelle guerre “nove persone su dieci sono civil. È anche importante scoprire come gli esseri umani, anche nelle situazioni più estreme come la guerra, riescono e cercano di ricostruire una quotidianità”.
Pubblico appassionato di narrativa per Veronica Raimo, l’autrice che ha ricevuto il Premio Strega Giovani e il Premio Viareggio, accompagnata da Lorena Spampinato. I suoi undici racconti dal titolo “La vita è breve, eccetera” (Einaudi) propongono «Un punto sbilenco rispetto a cui accadono delle cose – come ha sottolineato la scrittrice -. Mi piace immaginare la scrittura come fosse la sala d’attesa prima dell’operazione. Lì dove qualcosa deve ancora accadere, c’è un punto di vista, una fragilità…».
Con il suo “Succede di notte”, Valeria Montebello, sceneggiatrice, scrittrice e nome noto al pubblico per il podcast “Il sesso degli altri”, ha presentato il suo romanzo d’esordio edito da Feltrinelli. Intervistata dal giornalista Dario De Luca, l’autrice si focalizza sui millennial: «Figure goffe, tragicomiche, che inciampano nelle relazioni, che non sanno spiegarsi», personaggi che stanno al confine tra la nostalgia di un mondo analogico sfiorato e uno digitale in cui sono immersi e nel quale cercano di rimanere a galla, a volte nuotando con disinvoltura, altre annaspando. Azzurra, la protagonista, è un’ anti-Bridget Jones: la donne che fanno di tutto per conquistare un principe azzurro moderno, mito dei film anni ’90, non esistono più.
Sala pienissima di lettrici e lettori di tutte le età per “Amore e Phyco” di Federica Cacciola. L’autrice ha esordito senza mezzi termini esclamando, sorriso alle labbra: «Ne abbiamo le palle piene dell’amore» e affidando la sua storia ad Anna e Marco, due persone con nulla di speciale, normali, in cui tutti possiamo immedesimarci, ma rifacendosi anche al mito, di cui però punta a smontare molti luoghi comuni.
Intervistato dal giornalista Mauro Gemma, Roberto Guardo, ricercatore, sismologo e divulgatore scientifico sui suoi canali social “Guardovulcani”, ha presenta il suo libro “È stato il terremoto?”, appena pubblicato da People. In dialogo aperto con il pubblico l’autore ha posto l’accento sui difetti dello storytelling giornalistico a proposito degli eventi sismici in Italia. L’autore punta il dito contro il palinsesto televisivo: «Perché in Italia almeno una volta al giorno passano l’oroscopo in TV o le previsioni meteo e non un bollettino sismico, visto che siamo uno dei paesi più sismici al mondo?». Per l’autore lo Stato dovrebbe occuparsi di prevenzione mentre media e giornalisti dovrebbero evitare i toni sensazionalistici e tecnicamente imprecisi, investendo risorse e tempo nella formazione più adatta alla buona divulgazione scientifica.
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