Mozart e Charpentier per la prima del Festival Sacre armonie a Catania
La chiesa della Santissima Trinità di Catania è pronta ad ospitare il primo dei quattro appuntamenti del Festival Sacre Armonie, il primo a Catania ed il secondo in Sicilia interamente dedicato a un repertorio di musica sacra, organizzato dall’Associazione culturale Anfiteatro in sinergia con l’Arcidiocesi della città etnea, la Camerata Polifonica Siciliana e il Teatro Massimo Bellini, nell’ambito del progetto “Palcoscenico Catania. La bellezza senza confini” del Comune di Catania.
Domenica 18 settembre alle ore 19 il primo appuntamento del festival vedrà il ritorno sulle scene, dopo oltre vent’anni, del coro della Camerata Polifonica Siciliana, attivo dalla fine degli Anni ’80 ai primi anni del 2000, insieme all’orchestra della Camerata Strumentale Siciliana, con la solista Maria Solozobova, una delle violiniste più promettenti della sua generazione, diretti dalla bacchetta di Giovanni Ferrauto, direttore artistico del Festival Sacre Armonie.
Il programma della serata si aprirà con l’esecuzione del Concerto n. 3 in Sol maggiore K216 per violino e orchestra di Wolfgang Amadeus Mozart, composizione che appartiene ad una fase di transizione fra tardo stile barocco e classicismo. Elegante e priva di un virtuosismo fine a se stesso, la partitura del Maestro austriaco riesce a cogliere echi internazionali.
Il programma della serata proseguirà poi con l’esecuzione del Te Deum in re maggiore H.146 del parigino Marc-Antoine Charpentier, per soli, coro, orchestra e basso continuo, al quale prenderanno parte il soprano siracusano di nascita e pisano d’adozione Jennifer Schittino (specializzata nel repertorio rinascimentale e barocco), l’alto di origini vizzinesi Francesca Aparo (storico membro della Camerata Polifonica Siciliana), il tenore Alberto Munafò Siragusa (cantante lirico che ha sviluppato una vocalità tale da poter ricoprire ruoli da baritono, tenore e sopranista) e il basso di origini toscane Daniele Bartolini, in forze al Teatro Massimo Bellini.
Dalle note di Aldo Mattina, musicologo e presidente della Camerata Polifonica Siciliana: il Te Deum è un grand motet composto in latino alla fine degli anni 80 del Seicento ed eseguito la prima volta intorno al 1692, con molta probabilità nel Collegio dei gesuiti della chiesa di Saint Louis-le Grand in Rue Antoine. Si tratta del più maestoso tra i quattro Te Deum pervenutici di Charpentier e l’unico a prevedere un organico strumentale ricco di trombe, timpani, fiati, archi e basso continuo. Il Te Deum laudamus è un antico inno cristiano che veniva cantato durante le celebrazioni legate al ringraziamento, in particolare durante alcune solennità o dopo l’elezione di un Pontefice. Lungamente attribuito a San Cipriano di Cartagine, oggi si è più propensi accreditarlo a Niceta, vescovo di Remesiana alla fine del IV secolo.
Nelle dodici parti in cui si articola, Charpentier alterna momenti trionfali (è celebre il preludio utilizzato come sigla dell’Eurovisione) ad altri più intimistici, declamatori o marziali, fino al magniloquente “In te Domine speravi” che lo conclude in modo solenne.
Informazioni e prenotazioni
tel. 3920889640 (ore 10-13 e ore 16.30-20)
Biglietteria online: www.yeventi.com
Ingresso: da 10 a 8 euro
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