Piano Day di Catania, palco a Isabella Libra e Vincenzo Parisi
Giovedì 31 marzo Zō Centro Culture Contemporanee ospita la seconda giornata del Piano Day 2022, prima edizione a Catania dell’evento, ideato dal musicista tedesco Nils Frahm e diffuso in tutto il mondo, che si svolge l’88° giorno dell’anno (quest’anno è stato il 29 marzo), in riferimento agli 88 tasti del pianoforte. Il suo obiettivo è creare una piattaforma per progetti legati al pianoforte con il fine di promuoverlo e celebrarlo nei modi più diversi e originali. Organizzato dall’Associazione culturale Zō, in collaborazione con il Conservatorio Bellini di Catania e sponsorizzata da Cappellani Music Megastore, il primo Piano Day di Catania dà spazio a compositori e pianisti siciliani.
Questo il programma del 31 marzo (inizio ore 21). Si inizia con altri due pianisti selezionati dall’Open Call, e si tratta di due catanesi Salvo Asero e Francesco Gianino.
Poi seguiranno le performance di due artisti già affermati a livello internazionale, come la pianista e compositrice catanese Isabella Libra – che eseguirà “Dream 10” di Giulio Granati, più improvvisazione, e “Rendez vous X” di Giovanni Arena – e il pianista e compositore palermitano Vincenzo Parisi che eseguirà i brani del suo album “Zolfo”.
Isabella Libra
Nata a Catania, vive a Lugano ed ha nazionalità anche svizzera. Ha conseguito la laurea in pianoforte al Conservatorio Bellini di Catania, dove insegna pianoforte principale dal 1986. Ha studiato anche al prestigioso Mozarteum di Salisburgo, ha vinto numerosi premi di concorsi nazionali ed internazionali pianistici ed ha svolto attività concertistica sia da solista che in formazioni cameristiche, accompagnando anche spettacoli di danza e teatro. Ha partecipato come pianista e consulente musicale al film di Franco Zeffirelli “Storia di una capinera” ed ha seguito un corso di musica per film con Stelvio Cipriani: da lì nasce la sua passione per la musica legata all’immagine. Dal 2010 ha iniziato un progetto sull’interazione tra suono e colori in movimento dal titolo “The Piano Colours”, un progetto didattico rivolto agli studenti musicisti che col tempo è diventato un progetto di ricerca e anche una performance che porta in giro presso teatri e sale da concerto di tutto il mondo (l’ultima esibizione a Mosca nel gennaio 2020). Da “Piano Colours” nasce anche la voglia di entrare nel mondo della musicoterapia e quindi nel 2015 crea il progetto “Interstellar”, viaggio sensoriale nell’universo attraverso strumenti ancestrali ed elettronici. Sperimentatrice, suona il sintetizzatore e compone brani. Iniziano così i suoi lavori di ricerca sulle vibrazioni e le frequenze terapeutiche dei suoni. Si esibisce suonando totalmente al buio insieme ad altri musicisti che suonano gong giganti e percussioni sciamaniche, tenendo performance in teatri, ma anche in luoghi vicino alla natura (in riva a laghi e fiumi, boschi e colline, etc.). Il suo repertorio attuale comprende musica classica, contemporanea, jazz e proprie improvvisazioni. Dal 2019 è membro dell’Associazione “Scena Svizzera”, ha registrato per la Radio Televisione Svizzera e dirige un laboratorio di discipline orientali con musicoterapia e cromoterapia all’interno del Conservatorio Bellini di Catania.
Vincenzo Parisi
Nato in provincia di Palermo, il pianista e compositore si è brillantemente diplomato in pianoforte sotto la guida di Irene Schiavetta. In seguito si è perfezionato con alcuni dei più celebri pianisti contemporanei. Ha studiato composizione prima con Fabio Vacchi e al Conservatorio Verdi di Milano con Mario Garuti. Fondatore della rockband Kafka On The Shore (più di 200 concerti in tutta Europa con l’album “Beautiful But Empty” pubblicato da La Fabbrica Etichetta Indipendente), ha collaborato con artisti della scena pop italiana, fra i quali Nicolò Carnesi, Gianluca De Rubertis (Il Genio), Lodo Guenzi (Lo Stato Sociale), Francesco De Leo, Chiara Castello. “Zolfo” è il suo concept album che raccoglie composizioni per pianoforte solo ispirate a canti antichi siciliani, rielaborati e quindi immersi in una chiave post-minimalista. I canti d’origine – dai forti echi arabi, persiani, greci, sefarditi – sono tratti da vecchie trascrizioni di etnomusicologi di ieri e di oggi (Alberto Favara, Paul Collaer, Sergio Bonanzinga fra i principali) e da registrazioni fatte a partire dagli anni ‘50 nell’Italia contadina (Alan Lomax e Diego Carpitella su tutti). L’album è stato eseguito e registrato a Ballarò, antico quartiere di Palermo, in occasione del Festival PianoCity. Le composizioni seguono un viaggio immaginario che, partendo dagli uomini in processione al centro della Sicilia, passa attraverso i marinai delle tonnare di Trapani, i prigionieri che sognano l’amata lontana, le oscure ninna nanne di vecchie contadine, le grida di venditori ambulanti, giungendo fino al dramma dei minatori delle miniere di zolfo di Sommatino.
Informazioni
L’ingresso è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di mascherina ffp2 e di una delle certificazioni verdi Covid-19, ai sensi dell’art. 3 e art 9 comma 2 del dl 23/7/2021.
Prenotazioni: allo 0958168912 da lunedì a venerdì (dalle 10 alle 14) e al 3281742045 tutti i giorni tranne domenica e festivi (solo tramite messaggi whatsapp dalle 15 alle 18).
Biglietto: € 10, ridotto € 5 per gli studenti.
Zō Centro culture contemporanee: piazzale Rocco Chinnici, 6 – 95129 – Catania.
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