Voce di Pietro Montandon e musiche di Roberto Catalano, a Catania ecco “Tridicino”, fiaba del mare di Camilleri
Un racconto-fiaba di ispirazione mitologica denso di emozioni, di spunti ora ironici, ora malinconici e di rimandi ad un mondo ormai quasi scomparso, ma ancora vivo nella tradizione del “cunto”. Questo è “Tridicino”, un celebre testo di Andrea Camilleri portato in scena da qualche anno dall’attore catanese Pietro Montandon, con l’accompagnamento musicale del polistrumentista Roberto Catalano, la regia di Daniela Ardini e la produzione di Lunaria teatro. “Tridicino” torna in scena domenica 8 dicembre, alle ore 18.30, da Zo Centro culture contemporanee di Catania per “AltreScene”, la rassegna di arti performative dedicata alla drammaturgia contemporanea.
Nel 2016 all’interno della raccolta “Storie di Natale”, pubblicata da Sellerio, Andrea Camilleri scrisse “I quattro Natali di Tridicino”, racconto in parte realistico, in parte fiabesco, di cui è protagonista un personaggio visto nelle diverse età della vita: bambino, giovane, uomo fatto e vecchio. “Tridicino” è un viaggio in barca nel mare di Sicilia, tra alghe, correnti, polpi giganti, veloci paranze, dragunare (le terribili “trumme marine” sconfitte con l’arte antica tramandata di padre in padre) e conchiglie che “sonano” la musica del vento. Ma soprattutto è un viaggio sulle onde e nelle profondità del mare camilleriano. Montandon: «Tridicino racconta di un marinaio pescatore il quale, fin da quando era piccolo, andava sott’acqua in un battibaleno. Andava sott’acqua e combatteva contro i polpi giganti e le alghe avvolgenti. Quando si fece un po’ più grande, un pescatore gli insegnò a combattere contro le dragunare, le terribili trombe marine. Facendosi ancora più grande, incontrò l’amore della sua vita, Ngilina, a cui piacevano le conchiglie. Lui andò a pescare le conchiglie, e ne trovò una che suonava».
In “Tridicino” musica e parola sono co-protagonisti. I 18 strumenti suonati dall’etnomusicologo Roberto Catalano evocano con suggestione i suoni dell’acqua, del mare e delle conchiglie, in un rapporto ancora diretto con la natura incontaminata e il mondo favolistico che viene dal mare. Si riporta alle legende e ai miti marini evocando anche episodi drammatici come l’arrivo dalla tromba marina e il rischio conseguente per la comunità dei pescatori.
Pietro Montandon si diploma nella scuola di recitazione del Teatro Stabile di Catania, dove debutta nel 1976. Da allora, prende parte a numerosi spettacoli lavorando con vari registi come Lamberto Puggelli, Giuseppe Patroni Griffi, Giancarlo Sbragia, Marco Sciaccaluga, recitando insieme ad attori quali Turi Ferro, Anna Proclemer, Mario Scaccia, Gianni Santuccio, Eros Pagni, Roberto Herlitzka, Umberto Orsini. In tv è stato diretto da Alberto Sironi in Montalbano e la serie “Il furto del tesoro” del 2000; al cinema da Giuseppe Tornatore in “Il camorrista” del 1986. Dal 2008 al 2016 ha fatto parte della compagnia svizzera Mummenschanz, recitando in tournée internazionali. Dal 2017 collabora stabilmente con Lunaria Teatro, portando in scena come unico interprete “Maruzza Musumeci” di Andrea Camilleri (di cui tra l’altro aveva già interpretato “La concessione del telefono”), “La cattura”, “La signora Leuca” e “Il fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello, e “Troppu trafficu ppi nenti” (ispirato a “Molto rumore per nulla” di William Shakespeare) con la regia di Giuseppe Dipasquale, e “Lunaria” di Vincenzo Consolo.
Il polistrumentista catanese Roberto Catalano nel 1985 si è trasferito a Los Angeles dove ha vissuto per 34 anni e, dove nel 1986, ha conseguito un diploma di chitarrista jazz e, nel 1989, un diploma in composizione e arrangiamento. Ha continuato gli studi musicali alla UCLA University of California, Los Angeles dove, nel 1994, ha conseguito il master e, nel 1999, il dottorato in Etnomusicologia. Da sempre studia le tradizioni musicali del Mediterraneo con particolare attenzione alle intersezioni tra musiche mediorientali e la tradizione orale del Sud Italia. È un attivo ricercatore e collezionista di strumenti musicali possedendone una collezione di oltre 200, provenienti da tutto il mondo. Dal 1994 al 2014 ha fatto parte di Musicàntica, un gruppo dedito alla trasmissione e traduzione delle tradizioni orali del sud Italia negli Stati Uniti. Tornato in Sicilia, dal 2019 fa parte di vari eclettici ensemble tra i quali Isolapunta, un quintetto dedito allo studio e ricerca di musiche e strumenti dalla tradizione orale siciliana e calabrese.
Biglietti: € 15. Prevendita on line su https://dice.fm/partner/dice/event/avvvkx-tridicino-8th-dec-z-centro-culture-contemporanee-catania-tickets Ridotto € 12 studenti (solo al botteghino). Info: telefono 095.8168912 da lunedì a venerdì, dalle 10 alle 13.
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