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Al Metropolitan di Catania vanno in scena “I teatri della diversità”

Formazione e ricerca L'8 febbraio il teatro catanese ospita il convegno-spettacolo organizzato dalla professoressa Paolina Mulè, direttrice del Corso di specializzazione per le attività di sostegno dell'Università di Catania, con la parte teatrale, dedicata al poeta Roberto Roversi, affidata alla compagnia Nèon che anni lavora con attori diversamente abili seguito dal un dibattito accademico dibattito su teatro e diversità

L’università, una compagnia di attori unica, un grande scrittore dimenticato. E più di 1.300 aspiranti professori di sostegno. L’8 febbraio il Teatro Metropolitan di Catania si riempirà per un’insolita formula di intrattenimento “spettacolo+convegno”. Un incontro dal titolo “I teatri della diversità” organizzato dalla professoressa Paolina Mulè, direttrice del Corso di specializzazione per le attività di sostegno del Dipartimento di Scienze della formazione dell’Università di Catania e immaginato solo per gli occhi dei corsisti dell’ateneo.

La docente universitaria Paolina Mulè

Roberto Roversi

Alle 16 si comincia con “Libri”, la vorticosa sarabanda concepita da Monica Felloni e dall’associazione Neon che la regista guida insieme con Piero Ristagno. Una coppia che da oltre trent’anni si aggira sui palchi di Catania e dintorni con i suoi spettacoli fuori dagli schemi. Stavolta si concentra attorno al testo omonimo di Roberto Roversi, poeta scomparso nel 2012, amico di Pier Paolo Pasolini e considerato suo malgrado (scappava dalla notorietà) uno dei più brillanti pensatori del secolo scorso. Il suo amore per i volumi, veri e propri esseri viventi minacciati dal tarlo dell’ignoranza, sarà rappresentato in palcoscenico da un gruppo di attori non molto convenzionale composta da professionisti, ragazzi dei licei catanesi e “corpi insoliti” provenienti dai laboratori teatrali di Neon con i disabili.

Uno spettacolo dell’Associazione culturale Nèon di Catania

La seconda parte del pomeriggio, quella prettamente universitaria sempre messa in piedi dalla professoressa Mulè con il coordinamento di Valentina Perciavalle, sarà aperta dal rettore Francesco Priolo e si dirigerà verso un dibattito sul teatro e la diversità, esplorando tutte le possibili vie di inclusione e gli effetti della recitazione sulle vite di chi necessita sostegno. Si alterneranno alla parola, oltre a Mulè e Ristagno, Loredana Cardullo, Alessio Annino, Daniela Gulisano, Corrado Muscarà e Maria Luisa Boninelli del Dipartimento di Scienze della formazione dell’Università di Catania, Oronzo Francabandera, docente dell’università di Torino, e Vito Minoia dell’ateneo di Urbino, Aldo Toscano del liceo artistico Lazzaro di Catania.

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