Arte Una processione di gioia, quella che ha coinvolto centinaia di bambini degli istituti scolastici di Librino, in cammino per attraversare il quartiere periferico a Sud di Catania, e raggiungere le sculture dedicate a Sant'Agata - “Nopaqvie” e “La devozione delle mamme”, incastonate nella monumentale opera “La Porta delle Farfalle”, realizzate da Alberto Criscione e Antonio Privitera e donate dal mecenate Antonio Presti. Ad aprire le fila delle celebrazioni, il cereo dedicato allo storico cerimoniere Luigi Maina
Una processione di gioia, quella che ha coinvolto centinaia di bambini degli istituti scolastici di Librino, in cammino per attraversare il quartiere periferico a Sud di Catania, e raggiungere le sculture dedicate a Sant’Agata – “Nopaqvie” e “La devozione delle mamme” – donate dal mecenate Antonio Presti e incastonate nella monumentale opera “La Porta delle Farfalle”, realizzata in condivisione con oltre 15mila abitanti.
Ad aprire le fila delle celebrazioni in onore della Patrona catanese, il cereo dedicato allo storico cerimoniere Luigi Maina, realizzato dall’omonima associazione: «Nessuno muore mai, se nessuno dimentica – ha sottolineato il presidente Nino Marchi, presente insieme al vicepresidente Giovanni Ravasco – siamo contenti di essere qui oggi e di portare in giro la memoria, la fede e la devozione del nostro commendatore». Tra le note della banda musicale e quelle dei giovani musicisti delle scuole, tra canti e preghiere corali, davanti al sorriso della Vergine si è svolto poi un momento di raccoglimento.
A portare i saluti del primo cittadino Enrico Trantino, il vicesindaco Paolo La Greca: «Questa città, la nostra città di Catania, a Librino trova la sua espressione più vera – ha commentato – un grazie sentito da parte dell’Amministrazione al Maestro Presti: lo scorso anno il sindaco ha voluto conferirgli la Candelora D’oro a testimonianza di un’attività davvero straordinaria. Presti è un instancabile animatore della bellezza come condivisione e come rispetto per tutto e per tutti. Qui alle nostre spalle abbiamo la famosa scritta “Non offendere Catania, la patria di Sant’Agata”: i primi ad amare e avere rispetto della nostra città dobbiamo essere noi. Catania è Librino e Librino è Catania: la cerimonia di oggi testimonia un giorno di festa collettiva che coinvolge tutti».
A disvelare il sogno più grande è stato proprio il mecenate: «Tante volte abbiamo desiderato Agata a Librino, oggi c’è, è qui tra la sua gente. Da tre anni i bambini, le mamme, le famiglie possono finalmente guardare la Santuzza e sentire quel forte abbraccio per ancorare la propria vita nell’Amore per Agata, simbolo di speranza e testimone di libertà – ha commentato Presti – questo momento di fede, questo appuntamento con Agata potrebbe essere istituzionalizzato; questa cerimonia che vede coinvolta la comunità potrebbe rientrare a pieno titolo nel programma ufficiale del Comitato dei festeggiamenti agatini, così da consentire al quartiere di avere ufficialmente un giorno dedicato alla Santa. Sarebbe il giusto riconoscimento, segno di grande rispetto per Librino».
La pronta risposta è arrivata dal presidente del Comitato dei festeggiamenti Carmelo Grasso: «Catania è una, così come la festa – ha detto – possiamo lavorare tutti insieme per raggiungere questo obiettivo. L’anno prossimo sarà un anno molto importante: correranno i 900 anni dal ritorno delle reliquie da Costantinopoli, portare i sacri frammenti qui a Librino può essere un’idea davvero interessante». A chiudere è stato poi il presidente della VI Municipalità Francesco Valenti: «Voglio ringraziare tutti coloro che sono qui, tutte le scuole e le associazioni che oggi hanno partecipato e che hanno dimostrato ancora una volta il forte legame che c’è tra tutti i componenti della rete sociale del nostro territorio – ha detto – Presti ha permesso a tantissimi cittadini di poter partecipare a questi festeggiamenti: Sant’Agata è di tutti i catanesi, nessuno escluso».
“Tu che splendi in Paradiso coronata di vittoria, o Sant’Agata la gloria per noi prega, prega di lassù”. Proprio come recita l’Inno a Sant’Agata, così gli alunni delle scuole hanno cantato a cielo aperto per festeggiare il loro incontro con la Vergine: «Omaggiare la Santa insieme ai bambini, sotto il cielo di Librino – ha concluso Presti – ha assunto per me, per noi, un significato che racchiude l’eterno splendore della Fede. Con questa celebrazione vogliamo accogliere il messaggio di Agata e diffondere una preghiera contemporanea, consegnando all’Amata tutte le speranze di futuro».
Le opere
Una Sant’Agata che sorride, quella realizzata da Alberto Criscione e dall’architetto Antonio Privitera, incastonata all’interno di una finestra che ricorda quella del Duomo di Catania: «Le finestre rappresentano una cornice oltre la quale tutto può accadere. Fuori o dentro possono esserci paesaggi, storie, riferimenti, speranze. Il particolare architettonico del Duomo di Catania è allora trasposto e riproposto come segno di vicinanza e appartenenza, come nostro vissuto, da un lato, e come immagine e speranza in ciò che può accadere dall’altro» Così l’architetto Privitera spiega la genesi, la trasposizione, l’idea di “Nopaqvie”, che poi lo scultore ha plasmato con la ceramica, realizzando un’opera di oltre 4 metri che ripropone anche i gioielli come dono da parte della comunità. «Antonio Presti è un visionario – commenta Criscione – ha tantissime idee per valorizzare luoghi dimenticati della Sicilia, e con Sant’Agata è riuscito ad aprire, attraverso l’Arte, una finestra sulla Fede».
Accanto a “Nopaqvie” si staglia invece “La Devozione delle mamme”, pensata dallo stesso Privitera e realizzata dalle mamme del quartiere di Librino. Duecento “minnuzze” in terracotta che creano due grandi seni, «dove sono incisi tutti i pensieri devozionali dedicati all’Amata – spiega Presti – in un mondo travagliato dalla crisi morale, dalla depressione economica, dilaniato dall’aggressività e diviso dall’individualismo, l’abbraccio del Cuore da parte delle mamme diventa quella lotta costante contro la debolezza umana, rimarcando la perseveranza fedele del cammino verso Cristo. Anche nella sua dimensione fisica il seno è uno spazio tra un solco, una rientranza pronta ad accoglierci e a proteggerci. Questo è il Grande grembo che abbiamo voluto donare a Librino: un omaggio spontaneo alla Santa da parte della sua comunità, ancorata nell’Amore per Agata. Un sorriso che oltrepasserà i confini del quartiere, irradiando di gioia tutta la città di Catania».
L’iniziativa è stata possibile grazie alle scuole I.C. Campanella Sturzo, I.C. Cardinale Dusmet – Andrea Doria, I.C. Rita Atria, I.C. San Giorgio, I.C. Vitaliano Brancati, I.O.S. Angelo Musco, I.O.S. Pestalozzi, Istituto Mary Poppins, Fondazione Cirino La Rosa; e alle associazioni Boxing Team Catania Ring, C’era Domani Librino – Polo educativo Villa Fazio, CSVE Librino, H due O sport & Animazione ASD, Musica insieme a Librino, Associazione Culturale Primavera, Oratorio Giovanni Paolo II, Talita Kum, Scuola di danza Terzicore, ASDC Dietro le Quinte, Gruppo Scout Catania 3 – San Giorgio, Associazione culturale Terreforti.
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