Teatro e opera Il 15 settembre la Scam organizza al Bellini di Catania il prestigioso premio “Bellini d’oro” di Catania che quest’anno verrà conferito alla memoria di due figure di rilievo del mondo musicale siciliano scomparse lo scorso anno: Antonio Maugeri, fondatore dello stesso premio e al tenore augustano Marcello Giordani. Anna Rita Fontana, presidente e direttore della Scam: «Oggi il premio raggiunge un traguardo molto importante, la Regione siciliana lo ha inserito all’interno del Bellini Renaissance»
Istituito nel 1968, il prestigioso premio “Bellini d’oro” di Catania – che negli anni è andato a grandi personalità del mondo dell’opera lirica fra le quali ricordiamo Joan Sutherland, Renata Scotto, Montserrat Caballé, Cecilia Bartoli, Alfred Krauss, Franco Corelli, Giuseppe Di Stefano, Luciano Pavarotti, Salvatore Fisichella, Riccardo Muti -, quest’anno verrà conferito alla memoria di due figure di rilievo del mondo musicale siciliano: Antonio Maugeri, fondatore dello stesso premio e per oltre vent’anni presidente della Società Catanese Amici della Musica e al tenore augustano di fama internazionale, Marcello Giordani. «Due personalità particolarmente significative – evidenzia Anna Rita Fontana, attuale presidente e direttrice artistica della SCAM – entrambe scomparse nel 2019».
L’evento, promosso dalla SCAM in collaborazione con il Teatro Massimo Bellini di Catania si terrà martedì 15 settembre alle ore 21 nel teatro d’opera catanese. Una serata all’insegna della musica che vedrà sul palcoscenico la presenza di due artisti siciliani di pregio: il soprano Clara Polito e il baritono Giovanni Guagliardo, che eseguiranno arie del Cigno catanese e del Maestro di Busseto. Sul podio a dirigere Orchestra e solisti ci sarà la bacchetta di Antonino Manuli, reduce da numerosi concerti con l’ente etneo. «Oggi il premio raggiunge un traguardo molto importante – prosegue la Fontana – dal momento che la Regione siciliana ha inserito la manifestazione all’interno del Bellini Renaissance. Una tappa fondamentale per un premio che esiste da 52 anni e che è sempre stato portato avanti con grande dedizione dal nostro ex presidente Maugeri. La Scam è orgogliosa perché la tradizione continua a essere valorizzata in una sede prestigiosa quale quella del Teatro Massimo Bellini».
Nonostante le difficoltà legate alla pandemia e alle relative restrizioni, il Sovrintendente Giovanni Cultrera non ha fatto mancare il suo appoggio: «Quest’anno – spiega – il Bellini d’oro assume un valore diverso, non solo perché verrà conferito alla memoria di due pilastri della lirica ma anche per il peso che assumerà all’interno del Festival, e per supportarlo al meglio il Teatro ha voluto mettere a disposizione tutta la struttura, compresi i tecnici, l’Orchestra e il direttore». La longevità del premio e la qualità degli artisti che lo hanno ricevuto nelle varie edizioni, simboleggiano l’attaccamento di Maugeri verso il Belcanto e la musica colta tanto che per tutelarne l’unicità nel 2008 ne registrò il marchio. «Tramite la Commissione – aggiunge Cultrera – abbiamo voluto rendere omaggio alla grandezza di Antonio Maugeri organizzatore infaticabile che ha garantito la continuità del premio nel tempo e a Marcello Giordani, scomparso prematuramente l’anno scorso. Un artista mondiale che ha spesso calcato il palcoscenico del Bellini e che avrebbe dovuto interpretare Cavaradossi nella Tosca presente in cartellone».
Il Bellini d’oro è il terzo appuntamento previsto da questa prima edizione del Bellini Renaissance, dopo il concerto di Ferragosto a Taormina e il galà alla Villa Bellini, nel quale il baritono Leo Nucci ha ricevuto il premio alla carriera. L’evento sarà inoltre l’occasione per riaprire nuovamente il sipario nella sala del Sada, dopo l’Idomeneo della scorsa settimana: «Certo – sottolinea Cultrera – avere un limite di 200 spettatori in un teatro che ne può ospitare quattro, cinque volte tanto fa impressione ma la voglia di ripartire è davvero tanta. Il mio ringraziamento va agli artisti, ai tecnici ma soprattutto al pubblico. In questi mesi abbiamo scoperto quanto sia fondamentale il decentramento, compreso Taormina dove siamo già al sesto concerto, e siamo veramente orgogliosi che gli spettatori ci abbiano seguiti ovunque, facendo registrare una serie di sold out». Una rinascita per il Teatro lirico catanese, che prende le mosse da prodotti musicali di qualità mettendo al centro la figura di Bellini e la sua scrittura: «Abbiamo finito in questi giorni – conclude il sovrintendente – di registrare in teatro Il Pirata con nomi di infinita grandezza quali Marina Rebeka, Franco Vassallo e Javier Camarena, una produzione interamente sponsorizzata dalla casa discografica che verrà presentata in aprile al Metropolitan di New York in occasione della messa in scena dell’opera».
Per tornare alla serata, il soprano palermitano Clara Polito interpreterà alcune delle arie più belle del compositore catanese. Si è fatta apprezzare in questi anni in Italia e all’estero per le doti canore; la sua più grande peculiarità è l’ampio registro vocale che copre ben tre ottave permettendole di interpretare ruoli da soprano e mezzosoprano, in un repertorio che va da Mozart a Donizetti da Bellini a Verdi. «La Polito – sottolinea la presidente Fontana – ha accettato con entusiasmo di partecipare alla serata per l’affetto che la legava a Tony Maugeri, il quale più volte l’ha invitata a esibirsi alla Scam». Cultore dell’arte, Maugeri oltre a scoprire nuovi talenti si è spesso addentrato nella partitura delle opere, in particolare dell’Ottocento: «Naturalmente – prosegue – per quanto amasse la musica, la passione per Bellini era sconfinata, ne ha studiato la scrittura cogliendone sfumature e dettagli. Di Marcello Giordani invece ho sempre apprezzato, oltre alla finezza e alla grinta della sua vocalità, la bella presenza scenica. Un uomo di grande umanità che si relazionava agli altri in modo sempre molto positivo. Nonostante la carriera cosmopolita poi è sempre rimasto legato alle sue origini».
Protagonista del concerto del “Bellini d’oro” oltre a Clara Polito sarà il baritono Giovanni Guagliardo, nipote di Giordani che a dispetto della giovane età ha all’attivo una carriera ventennale che l’ha portato a esibirsi in molti prestigiosi palcoscenici. «Sarebbe facile – spiega – come accade in questi casi parlar bene di una persona che non c’è più o soffermarsi sulle sue indubbie qualità canore o artistiche, quello che però voglio evidenziare di Marcello è la sua innata e sproporzionata voglia di darsi soprattutto per aiutare i più giovani». Una dedizione che l’ha spinto a fondare nella sua città natale, Augusta, la Yap Academy portata avanti oggi fra gli altri dal baritono siciliano. «Non mi piace definirmi maestro – evidenzia – , mi permetto semmai di dare degli ottimi consigli a chi per professione o per diletto approccia al canto, soprattutto avendo avuto l’insegnamento di Marcello. Per 10 anni negli Stati Uniti abbiamo avuto lo stesso docente, il M° Bill Schuman, il quale anche se con dialettiche e metodi d’apprendimento diversi ci ha fornito la stessa tecnica di canto».
Una vita intensa quella di Giordani: 20 anni al Metroplitan di New York, 5 produzioni all’anno, il primo tenore italiano ad aver interpretato un’opera in russo. «Gli ho sempre consigliato di salvaguardare le sue corde vocali perché 60 recite e più di 800 concerti all’anno erano troppe, ma lui ha sempre dedicato la sua vita all’arte». D’altra parte è cresciuto a pane e opera: «Mio nonno, suo papà, ci ha sempre fatto vivere immersi nella lirica. Ricordo ancora il disco di Cavalleria rusticana che girava sul piatto e qualcuno che un giorno gli chiese se non ci fosse altra musica da ascoltare; lui quasi stupito rispose che la vera musica era quella». Alla domanda qual è stato l’insegnamento più grande che gli ha lasciato, Guagliardo non ha dubbi: «L’aspetto umano e l’umiltà. Guardandolo non potevi immaginare che una star di quel livello potesse essere così modesta. Non ho avuto il privilegio e l’onore di conoscere Tony Maugeri ma la sua fama lo precede. Definirlo melomane sarebbe riduttivo, più che altro direi un appassionato, uno studioso. Il 15 sera mi hanno affidato un’aria da I puritani, sento una grande responsabilità nel doverla eseguire proprio nel tempio del compositore, in memoria di Maugeri e Marcello. Al Bellini ho fatto 10 opere e altrettanti concerti, lo sento un po’ come casa mia però quel palcoscenico ti mette parecchia emozione, basta solo pensare che l’hanno calcato personaggi importanti per sentire una doppia responsabilità».
Il tenore siracusano non fu solo un grande interprete, il suo estro e la creatività l’hanno sempre portato a lanciarsi in nuove stimolanti progetti, come Sicilia Bedda un concerto che Giovanni Ferrauto, direttore artistico della Camerata Polifonica Siciliana, ha realizzato appena due mesi fa in ricordo dell’amico. «Marcello – spiega il compositore – era inarrestabile, sempre con una miriade di progetti pronti da realizzare. Sicilia Bedda era uno di questi, ho ri-arrangiato alcune delle canzoni più belle della tradizione siciliana e brani tratti dall’opera di Mascagni. Era un lavoro a cui teneva molto per questo penso che continueremo a replicarlo, così come stiamo lavorando per realizzare un altro suo grande desiderio, quello di promuovere ad Augusta incontri di educazione all’opera». Nato inizialmente come un rapporto professionale, quella fra Ferrauto e Giordani è diventato ben presto una amicizia solida: «Marcello era una persona felice, realizzata, senza alcuna frustrazione, aveva tutto: l’arte, l’affetto degli amici più cari e un grande legame con la moglie Wilma».
Il ritratto che viene fuori è quello di un artista di spessore, dedito al lavoro, anche se Ferrauto non cela una vena di rammarico: «Per la sua carriera avrebbe forse meritato un’attenzione maggiore da parte delle istituzioni». Non lo hanno dimenticato però i suoi allievi, ai quali si è sempre dedicato con passione, i numerosi ammiratori e gli amici di sempre perché un uomo non muore mai se c’è qualcuno che lo ricorda. « Il 5 ottobre – chiosa Ferrauto – in occasione dell’anniversario di morte di Marcello con la Camerata Polifonica Siciliana organizzeremo insieme alla Yap Accademy un concerto ad Augusta in sua memoria. Aprirà la serata lo Stabat Mater di Emanuele d’Astorga, concittadino di Giordani, che fino a Pergolesi è stato uno dei musicisti più noti dell’epoca barocca. Un brano splendido che eseguiremo nella Chiesa in cui fu suonato per la prima volta agli inizi del Settecento da un genio di augusta, questa volta per commemorare un grande tenore d’augusta».
Commenti