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Cassar Scalia e Coco Scalisi: la scrittura è donna, sicula e va in copertina

Le letture consigliate da Salvatore Massimo Fazio

Blog I gialli delle siciliane Coco Scalisi e Cassar Scalia vanno in copertina. Le schiaccianti verità di Roberto Saporito e di Cristiano Godano promettono scintille di lettura. Plauso ad Arkadia che racconta anche le gesta culinarie di Grazia Deledda. Come sempre incantano Morellini, con un poker mentre Graphe.it propone "Gli intrusi" di Isacco Turina e "Cristianesimo e poesia" di Dana Gioia

La meraviglia del tutto. Così potrebbe essere definito il mese di giugno 2024. Tra flashback della scorsa settimana e libri che procedono in uscita dal 17 al 30 giugno, tante sorpresa e tanto coraggio. In copertina le donne siciliane trionfano: Cristina Cassar Scalia, narra una nuova indagine di Vanina Guarrasi neIl castagno dei cento cavalli“, (Einaudi), mentre in controcopertina troviamo l’etnea che vive a Bologna Stefania Coco Giustolisi conUn’insopportabile donna mortaper Bibliotheka edizioni.

Nella scorsa rubrica abbiamo presentato la nascita della nuova casa editrice Qed, eccola in uscita con tre titoli “Figlio, fratello, marito, amico” di Roberto Saporito, “Preso di Roberto Rossi ePacchetti, cani e altre questionidi  Silvia Palombi.  Il Saggiatore elarigsce gocce di platino con  Cristiano Godano, che non le manda a dire, con “Il suono della rabbia“, con “Souvenir” di  Rolf Potts e Teatro totaledi Walter Felsenstein. Morellini cala il poker: Laura Canepa per i viaggi conTravel Addicted e tre gialli di Erica Gibogini, Paolo Cervini e Clara Negro.  Torna l’impegnata Graphe.it conGli intrusi di Isacco Turina e  “Cristianesimo e poesiadi Dana Gioia. Mursia, per mano di Roberta Bruzzone, ci racconta il caso Chico Forti e laShosholoza. Un comandante in Coppa America” di Salvatore Sarno e NN piazza un nuovo gioiello: Il Bird Hotel” di Joyce Maynard. In memoria della Premio Nobel sarda, Arkadia per mano di Giovanni Fancello e Sara Chessa pubblica il rapporto di Grazia Deledda col cibo. Psicologia: Orlando Bassetti cura il saggioEssere genitori e figli oggiper i tipi di Armando editore.

Felice estate a tutti voi e buone letture.

Titoli già in libreria

Roberto Saporito, Figlio, fratello, marito, amico, Qed

La storia di un uomo che alla morte, prima della moglie, in un incidente d’auto, e poi del padre, che gli lascia in eredità una montagna di soldi che gli permettono di smettere di lavorare, parte per Roma per vendicarsi del suo miglior amico che guidava la macchina nell’incidente. E qui avviene la trasformazione da uomo quieto e senza ambizioni e senza qualità, in personaggio violento e vendicativo che entra nella vita delle persone con furia e un’inedita aggressività. Un romanzo sul senso di colpa, la vendetta, il rimorso, il rimpianto e sulla difficoltà di distaccarsi dal proprio passato e sulle diverse reazioni che si hanno nei confronti degli accadimenti, specialmente quelli drastici e radicali della vita.

Silvia Palombi, Pacchetti, cani e altre questioni, Qed

Un bel giorno Vittoria, la protagonista della storia, si ricorda del pacchetto che tanti anni addietro un’indovina, consultata per questioni di cuore, le aveva detto di confezionare per raggiungere il suo obbiettivo, lo cerca in cima all’armadio dove lo ha infilato dopo ogni trasloco e lo trova. È passato tanto tempo e nella sua vita sono cambiate così tante cose che dopo averlo guardato a lungo decide che è arrivato il momento di aprirlo e, contravvenendo alle indicazioni della veggente, scioglie il nodo dello spago che lo lega. Non è sorpresa, sa bene cosa ci troverà dentro, ma non potrà opporsi alla tempesta di ricordi che quel gesto scatena nella sua testa e si abbandonerà a un flusso ininterrotto di memorie che tra gioie, soddisfazioni, delusioni, dolori, amori, speranze, sfide e rinunce, cani gatti pesci canarini e qualche rimpianto, ripercorre tutta la sua vita.

Roberto Rossi, Preso, Qed 

Un misterioso avventore entra in una proseccheria dove trova il suo gestore, con il quale, dopo diversi incontri, stringe una leale amicizia, condividendo discorsi sulla vita professionale e affettiva e raggiungendo una consapevolezza nuova. Intorno a loro pareri e consigli su sapori e profumi del vino talvolta inebrianti, in un ambiente stile chalet di montagna. I due si confrontano su diversi temi sociali, in particolare: le gioie e il dolore che generalmente si alternano nella vita di ognuno. Il più delle volte il dolore è uno e ha una forza devastante, tanto da coprire le gioie anche se plurali. Ma non sempre è così, infatti, nel caso del protagonista, la potenza del dolore si trasforma in coraggio, quel coraggio di andare oltre e vincere le sfide della vita.

Giovanni Fancello e Sara Chessa, Grazia Deledda e il cibo, Arkadia

Un viaggio singolare tra letteratura e cibo, tra curiosità poco conosciute e tavole imbandite nei romanzi della grande scrittrice sarda. Un racconto intenso e ricco di richiami racchiuso nelle pagine di un libro che ripercorre con dovizia di citazioni e rimandi le vicende “culinarie” presenti nella vasta produzione letteraria di Grazia Deledda, ma non solo. Una lunga e intensa carrellata di piatti, ricette, aneddoti e tanta storia che ricostruiscono, passo dopo passo, le vicende gastronomiche dell’isola partendo dal albori per giungere ai giorni nostri con un occhio di riguardo a quella che fu la “contaminazione” dei cibi del mondo della produzione agricola o dell’allevamento nei libri della vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura.

Le uscite di lunedì 17 giugno

Essere genitori e figli oggi, a cura di Orlando Bassetti, Armando editore

Il libro ha lo scopo di offrire alle famiglie una guida semplice e scorrevole per aiutarle a riflettere sui principali problemi educativi, socio sanitari, lavorativi e per indicarne le strategie operative. Sempre più si constata, tanto a livello individuale che sociale, la necessità dell’educazione che ha l’obiettivo di orientare tutta l’esperienza umana (emozione, ragione, azione) alla promozione e al miglioramento integrale e continuo della persona.

Dalla presentazione di Orlando Bassetti: «Il problema educativo è universale; esso riguarda non solo il singolo, la famiglia e la scuola, ma anche il mondo del lavoro e tutte le altre articolazioni che costituiscono ed esprimono la grande realtà sociale (sanità, associazionismo, politica, sindacato, mondo economico, ecc.). In un certo senso, tutto è educazione, in quanto la qualità della vita dipende, anzitutto, dall’orientamento dell’esperienza umana verso la promozione ed il miglioramento continuo dell’individuo e della società. Non per questo, l’uomo e la società “educati” sono senza problemi e senza preoccupazioni; l’educazione non compie miracoli e non elimina né i limiti propri dell’essere umano né la fatica dell’esistenza; tuttavia, l’uomo educato è l’uomo integrato, è colui che ha imparato a valorizzare tutte le sue dimensioni e ad armonizzarle, è colui che, di fronte ai problemi, anche più difficili ed imprevedibili, sa comportarsi con dignità e responsabilità. Al contrario, l’uomo, che non è risvegliato continuamente e coerentemente dal processo educativo, rimane sempre più facilmente in balìa delle proprie passioni e non riesce ad integrare l’emozione con la ragione, il corpo con la psiche, il desiderio con la realtà; in una parola, è l’uomo lacerato, che non conosce il valore della libertà e che vive più nella sfera istintiva che in quella razionale. Nelle 4 sezioni vengono approfonditi i rapporti tra famiglia: educazione, scuola, lavoro, criticità, salute.»

Le uscite di martedì 18 giugno

Libro copertina, “Il Castagno dei cento cavalli” di Cristina Cassar Scalia, Einaudi

“La Boscaiola” era una tipa schiva, però non dava fastidio a nessuno: una di quelle persone che non sembrano avere amici e nemmeno nemici. Eppure qualcuno l’ha uccisa. Poi ha infierito sul suo cadavere come se avesse un intento preciso. Un nuovo caso per Vanina Guarrasi. Ai piedi del Castagno dei cento cavalli, un albero secolare che cresce sulle pendici dell’Etna, due guardie forestali ritrovano il corpo di una donna brutalmente assassinata. La scena del crimine è sconcertante. Per il vicequestore Guarrasi, della Mobile di Catania, l’indagine si presenta subito complessa, se non altro perché sulla vittima non esistono praticamente notizie, quasi non avesse un passato. L’esperienza e la memoria del commissario in pensione Biagio Patanè – il migliore quando si tratta di abbandonare le mavaríe tecnologiche e operare alla vecchia maniera – sono dunque più utili che mai, anche se l’anziano poliziotto appare un po’ distratto da un problema personale. Del resto, la stessa Vanina fatica a conciliare la vita privata con il lavoro: la prima la richiama sempre a Palermo, sua città natale; il secondo la porterà invece in un «luogo dell’anima» che appartiene alla sua infanzia.

Cristiano Godano, Il suono della rabbia, Il Saggiatore

Cristiano Godano è stato la voce di una generazione: da leader e cantante dei Marlene Kuntz ha ridefinito il rock italiano, imponendosi come autore di culto. Acuto osservatore sociale, condensa in questo libro le sue riflessioni sul mondo e sul nostro tempo. Le occasioni sono spesso eventi legati al mondo della musica, che diventano finestre sull’umanità e sui suoi splendori e miserie: Fedez (al concerto del I maggio) e l’ipocrisia, Bruce Springsteen (a Ferrara dopo l’alluvione) e la superbia, i Måneskin (e il trionfo a Sanremo) e l’umiltà, Nick Cave (colpito da tragedie personali) e l’amore. Altre volte, l’embrione è il momento in cui ci si imbatte in un libro inaspettato e straordinario (come Il capitalismo della sorveglianza di Shoshana Zuboff) o anche solo in un video su YouTube (come il drammatico time lapse dello scioglimento di un ghiacciaio). I grandi temi del nostro tempo, le emozioni fondamentali del nostro essere umani, attraverso la viva voce di un musicista che non si è mai considerato “impegnato”, ma che ha riscoperto l’importanza dell’intervento degli artisti nel dibattito civile.

Le uscite di venerdì 21 giugno

Laura Canepa, Travel Addicted, Morellini

Come evitare di rimanere a piedi nel mezzo del nulla? Dove si può accarezzare una tarantola? Perché mangiare cibo che potrebbe essere guano di gabbiano? Queste alcune delle domande a cui risponderà questo divertente manuale di viaggio. Dalla stessa autrice della fortunata Guida al matrimonio.

Erica Gibogini, Maschere, Morellini

Omegna si prepara all’inaugurazione del Museo dedicato allo scrittore Gianni Rodari, mentre in casa Medici si festeggia il compleanno del capofamiglia, Enea, a cui partecipa anche il commissario Mario Verano e sua moglie. Nonostante la voglia di normalità, una ragazza si presenta in commissariato a denunciare la scomparsa dell’amica sconvolgendo l’atmosfera festosa. Verano dovrà affrontare la nuova indagine che lo costringerà a sconfinare nei rapporti di amicizia, anche con i Medici. Tutti i personaggi si muoveranno nell’incedere dei giorni come maschere, mentre nella “Città di Gianni Rodari” si consumerà il peggiore dei crimini.

 Paolo Cervini, Ospite in villa, Morellini

Chiara Pozzi viene incaricata di periziare il patrimonio di una villa sul lago di Como. Riccardo Massetti, il proprietario, si offre di ospitarla. Chiara accetta e si butta nel lavoro nel tentativo di ignorare il trauma che la tormenta da anni. Ma ben presto si accorge degli strani comportanti degli occupanti della villa, tra cui Riccardo Massetti e l’anziano padre Umberto. Proprio quest’ultimo chiede aiuto a Chiara per fare chiarezza su un evento passato. La donna accetta  ma l’indagine si rivela complessa e ingarbugliata. Chi vincerà la partita, Chiara o la villa con i suoi fantasmi e misteri?

 Clara Negro, Il Graal di San Lorenzo, Morellini

Non bastavano i criminali del luogo a mettere in difficoltà Jurij Pedemonte, che da commissario si ritrova vicequestore nello spazio di un giorno, anche la mafia russa ci si mette a complicargli la vita, insieme a un catino verde smeraldo e alla squillo Luigia Merello, che i guai sembra attirarli come la carta moschicida. Una ragazza scomparsa, la mafia russa, una scia di cadaveri, uno strano interesse per il Sacro Catino (dispensatore di vita eterna, reliquia fa parte del Tesoro della cattedrale di San Lorenzo a Genova). Assassini e vittime si alternano a strani figuri: professori emeriti,cocainomani, giocatori incalliti, osti e perpetue, tutti più o meno coinvolti nel caso. Riuscirà Pedemonte a capire cosa sta succedendo a Genova?

Joyce Maynard, Il Bird Hotel, NN Editore

Irene ha perso tutto: da piccola ha cambiato identità ed è fuggita con la nonna, dopo che la madre è rimasta vittima di una bomba innescata dal gruppo di attivisti di cui faceva parte; più tardi, artista già affermata a New York, ha perso marito e figlio in un incidente fatale. È qui che decide di far perdere le sue tracce e di mettersi in viaggio verso il sud America. Arrivata in un piccolo villaggio ai piedi di un vulcano e affacciato su un lago, Irene si ferma al Bird Hotel, un albergo decadente condotto da Leila, anche lei fuggita da un passato doloroso. Giorno dopo giorno, Irene torna a vivere, dedicandosi al restauro dell’hotel, e incontrando gli altri personaggi di questo libro – dagli abitanti del villaggio ai viaggiatori che si fermano solo per qualche giorno. Saranno le loro storie, e la sua capacità di trasformarle in nutrimento per la sua crescita, a liberare i ricordi di Irene dalla solitudine. Il Bird Hotel è una storia romantica che abbraccia quattro decenni della vita di una giovane donna, e racconta di una rinascita spirituale e artistica. Joyce Maynard intreccia arte e cultura pop, storia americana e ambientazioni ispirate alla sua residenza in Guatemala, in un romanzo pieno di calore e fiducia nel potere salvifico della natura e dell’arte.

Walter Felsenstein, Teatro totale, Il Saggiatore

Walter Felsenstein è stato uno dei registi d’opera più importanti del Novecento. Curatore maniacale dei dettagli, fu però anche attentissimo all’aspetto recitativo: convinto che il teatro musicale dovesse avere prima di tutto un impatto emotivo, riteneva che i cantanti dovessero agire in modo credibile sul palcoscenico, per superare la tradizionale separazione tra recitazione e canto, creando personaggi complessi e tridimensionali e spettacoli adatti al proprio tempo. Questo volume, curato da Damiano Michieletto, raccoglie gli scritti di Felsenstein, completamente inediti in Italia: scritti non solo sulla messa in scena delle opere classiche e sulle tecniche di regia, ma anche su altri aspetti della drammaturgia, financo la sua sostenibilità economica e l’importanza e la centralità che i teatri possono e devono avere nella progettazione delle città e nell’esercizio della democrazia. Il teatro, scrive Felsenstein, «deve sempre essere qualcosa di totale».

Libro controcopertina, “Un’insopportabile donna morta” di Stefania Coco Scalisi, Bibliotheka

Un cadavere. Un condominio. Un Commissario annoiato. Una domenica di quasi primavera. Gli elementi del giallo ci sono tutti. E in effetti è così. L’unica, fondamentale differenza che rende questo libro atipico è che del cadavere non ce ne importa quasi nulla. Non che la povera vittima meritasse quella fine (o forse sì?), ma in quel condominio borghese c’è poca voglia di piangere la scomparsa, ma tanto desiderio di raccontarsi. E il Commissario ascolta, osserva e, cercando la storia della vittima, apprende quella dei coinquilini, fatta di malizie, piccoli segreti, cattiverie, desideri infranti.

Le uscite di mercoledì 26 giugno

Roberta Bruzzone, State of Florida vs Chico Forti.Studio e analisi degli atti processuali, Mursia


Condannato all’ergastolo nel 2000 per l’omicidio di Dale Pike a Miami, Enrico Forti, detto Chico, è rientrato in Italia il 18 maggio 2024. Continua a dichiararsi innocente e la criminologa Roberta Bruzzone sostiene che ha tutte le ragioni per farlo. La condanna arriva dopo un’inchiesta che l’autrice definisce lacunosa, incompleta e controversa.
Questo volume trae spunto dalla consulenza tecnica che ha depositato nel 2012 al governo italiano in cui ha affrontato tutti i punti centrali della vicenda, i suoi lati oscuri e le carenze investigative prima e processuali poi. Dopo avere avuto accesso completo a tutti i documenti dell’inchiesta e del processo e dopo avere analizzato il monumentale fascicolo in maniera approfondita e chirurgica, la criminologa dimostra che le indagini sono state condotte in modo superficiale e che le prove che “inchiodano” Forti sono molto fragili: l’arma del delitto, una calibro 22, non è stata mai trovata, e la scheda telefonica, trovata accanto al cadavere, potrebbe essere stata messa ad hoc in quella posizione da qualcuno che sapeva dell’appuntamento in aeroporto tra Dale Pike e Chico Forti. Un viaggio all’interno di un’inchiesta controversa, che ha portato a una condanna all’ergastolo per Chico Forti ben “al di qua” di ogni ragionevole dubbio…

Salvatore Sarno, Shosholoza. Un Comandante in Coppa America, Mursia

In questa intensa autobiografia, il Comandante Salvatore Sarno rivela la trama della sua vita, andando oltre l’impresa che lo ha reso celebre nella vela mondiale, la prima sfida africana alla Coppa America, con Shosholoza di cui è stato ideatore, e guida. In occasione della 32ma Coppa America a Valencia, aveva portato un Sudafrica, da poco uscito dall’apartheid e finalmente aperto al mondo, a regatare nel più antico trofeo sportivo con un equipaggio multietnico di giovani sudafricani sotto la guida sua e l’aiuto di due noti velisti italiani, Paolo Cian e Tommaso Chieffi. Poiché la Coppa America, giunta alla 37ma edizione, si svolgerà quest’anno a Barcellona a partire dal 22 agosto e tanti italiani la seguiranno come di consueto fin dai tempi di Azzurra, nel 1983, ecco che questo racconto torna oggi più attuale che mai.
Sarno ripercorre una vita avventurosa fatta di grandi fatiche e di altrettanto grandi soddisfazioni, fino a raggiungere l’apice della carriera professionale, che lo porta a guidare la MSC Mediterranean Shipping in Sudafrica. Qui, con la MSC, aiuta i giovani a sfuggire a situazioni difficili, e qui segue da subito le idee innovatrici di personaggi che appartengono alla storia stessa dell’umanità, quali i premi Nobel Nelson Mandela e l’arcivescovo Desmond Tutu. Il Team Shosholoza emerge come il punto culminante di una vita dedicata al lavoro, all’amore per il mare e la vela ma soprattutto alla generosità, delineando il profilo di un uomo straordinario.

Dichiara l’autore: «Shosholoza è la realizzazione di un sogno, il sogno di tanti giovani che cercano un avvenire migliore. Il sogno di Nelson Mandela di sconfiggere il razzismo e vedere il suo paese unito con neri, bianchi, colorati e indiani lavorare in armonia. Shosholoza è anche un canto, poi diventato inno che invita al lavoro di squadra. La parola “Shosholoza” significa, procediamo, andiamo avanti ed il ritornello ripete: tiriamo e spingiamo insieme, sotto il sole e sotto la pioggia, tiriamo e spingiamo come se fossimo una sola persona».

Dall’introduzione di Giuliano Luzzatto: «Il libro che avete tra le mani è l’autobiografia appassionata di un comandante di marina, un uomo di mare che si e fatto da sé, con perseveranza e dedizione al lavoro, alla famiglia e ai meno fortunati, animato da una sconfinata passione per il Grande Blu. Nato in Campania, Salvatore Sarno non è però figlio della rinomata marineria di Sorrento o Torre del Greco. Nasce nell’entroterra, in una frazione di Nocera Inferiore dove, per riuscire a vedere un piccolo triangolo di mare e sognare le sue avventure, si deve arrampicare sulle rovine del castello, eretto sulla collina che sovrasta il paese. Il libro si apre con il nostro autore-protagonista in aeroporto, in attesa di un volo che lo riporterà a casa, in quel Sudafrica dove i casi della vita e le sue abilità professionali lo hanno portato, dove ha fatto fortuna e dove si sente, appunto, a casa. Il giorno precedente si era conclusa in Spagna, a Valencia, l’impresa più importante della sua vita: la prima – e sinora unica – partecipazione di un team del continente africano alla Coppa America di vela. Con Shosholoza, il Comandante Sarno ha scritto una pagina indimenticabile del trofeo sportivo più antico del mondo ma, più importante ancora, del nuovo Sudafrica post apartheid. Pur avendo conquistato un meritato successo, si ricorda ogni giorno delle sue origini, delle difficoltà incontrate nella vita e di quanto tante persone, la maggior parte, fatichino quotidianamente. Ho conosciuto il Comandante Sarno in occasione della 32a America’s Cup. Mi hanno sempre appassionato le biografie degli uomini di successo, trovo infatti che da queste persone ci sia sempre da imparare, gli aneddoti possono spesso essere letti andando oltre al fatto in sé, in quanto rivelatori di un approccio alla vita che può essere di stimolo, ispirazione e crescita personale.»

Salvatore Sarno, (Nocera Inferiore, 1946) ha contribuito allo sviluppo della MSC Mediterranean Shipping Company. Trasferitosi in Sudafrica durante l’apartheid, ha creato una fondazione per aiutare i giovani neri a imparare un mestiere marittimo, per cui è stato nominato Cavaliere della Repubblica Italiana. Ha sponsorizzato tre partecipazioni olimpiche di un velista sudafricano e ha guidato il Team Shosholoza nella 32ma Coppa America, ottenendo un grande successo mediatico. Oggi vive a Durban, dirige la MSC in Sudafrica, continua a lavorare con la Marina Militare Sudafricana e la sua Fondazione Izivunguvungu alla quale andranno i proventi dei diritti d’autore del libro.

Isacco Turina, Gli intrusi, Graphe.it 

Chi sono gli intrusi? Coloro che si infilano in uno spiraglio alla ricerca di qualcosa, o sfuggono al proprio mondo rifugiandosi in un altro, da altri costruito; coloro che nella fuga da un’esistenza angusta si arrampicano dentro una trappola di cui non si vedono i confini. Esseri umani che, a differenza degli dèi, «quando possono cercano di farsi del male». A tessere questi cinque lunghi racconti è il filo di una scrittura acuta e contemporanea quanto la sensazione che ci lasciano: un disagio sottile che riconosciamo di aver già sperimentato in prima persona, da svegli oppure in sogno, entrando in case altrui e a volte rimanendoci, come ospiti invitati o, appunto, come intrusi. Scoprendo infine, come scrive Levinas, che «nessuno è a casa propria»

Dana Gioia, Cristianesimo e poesia, Graphe.it

In ogni forma d’arte si riscontra un filone spirituale, espressione aperta del sentimento religioso. Alla poesia in chiave cristiana siamo tuttavia poco abituati a pensare, malgrado essa esista e conti esempi di grandissimo rilievo. Non è tanto della qualità letteraria che si occupa questo breve saggio, quanto di rispondere in prospettiva teologica a domande complesse: da dove si può dire che giunga, per esempio, l’ispirazione? L’immagine precede la parola o la segue? La fede può essere trasmessa in versi? L’autore scandaglia a fondo gli aspetti filosofici e filologici della questione procedendo con intelligenza su basi culturali articolate e solide ed evitando il rischio di banalizzare la discussione.

Dalla prefazione di M. Statzu: “Esiste una poesia cristiana? La poesia può davvero aiutare l’evangelizzazione, ed esserne addirittura strumento? La poesia è in grado di trasmettere la fede? A queste suggestioni e ad altre cerca di dare una risposta il saggio di Dana Gioia. Domande non scontate e non banali, che dovrebbero porsi in primis gli uomini di Chiesa, i catechisti e i missionari del Vangelo. Vengono prima le idee e i concetti o le immagini e le parole? Difficile rispondere a un quesito così complesso, perché il rischio è quello di banalizzare la riflessione, costituendo fazioni “ontologiste” e altre più “nominaliste”, oppure dividendo il mondo in spirituali e materialisti. La questione è molto più complicata. Il Credo nicenocostantinopolitano, il concentrato forse più potente di tutti i tempi delle principali verità di fede, e quindi dogmi per eccellenza, accettato praticamente da tutte le chiese tradizionali cristiane, conosce la formulazione et incarnatus est (che si rifà a Gv 1,14: Et Verbum caro factum est), cita il Deum de Deo, il lumen de lumine, ma non dice esplicitamente nulla del Verbum, del Logos come tale, della seconda persona della Santissima Trinità che era in principio, en archè. E qui forse già potremmo trovare una strada per rispondere alla domanda: l’idea precede la parola?”.

Le uscite di venerdì 28 giugno

Rolf Potts, Souvenir, Il Saggitore 

Souvenir è una storia culturale degli oggetti che raccogliamo, conserviamo e talvolta collezioniamo come ricordo dei nostri viaggi: dai vasi di ceramica raffiguranti regine tolemaiche acquistati ad Alessandria d’Egitto nel II secolo a.C. alle pacchiane riproduzioni su scala industriale della Tour Eiffel, Rolf Potts ci mostra come ogni souvenir custodisca un racconto del mondo.

Quasi tutti teniamo da qualche parte – sui mobili del salotto, attaccati al frigorifero, appesi allo specchietto della macchina – degli oggetti che abbiamo riportato da una vacanza, dal la luna di miele o semplicemente da una gita fuori porta. Sono oggetti molto diversi tra loro per dimensioni e materiale, ma accomunati dal la capacità di farci rivivere le memorie di quel viaggio. Souvenir ci rivela come questa pratica non appartenga esclusivamente alla contemporaneità, ma sia un’espressione dell’umano che attraversa i luoghi e le epoche: dal terriccio che i pellegrini riportavano a casa dalla Terra Santa alle macabre teste miniaturizzate dell’Amazzonia coloniale, dall’esplosione del mercato delle cartoline a inizio Novecento ai cucchiaini da collezione in vendita nei musei americani oggi, Potts ci illustra il valore personale forte e duraturo che attribuiamo da sempre ai souvenir.

Questo libro ci apre gli occhi su come i «ricordini» siano tutt’altro che qualcosa di effimero e legato al turismo di massa, ma possano di ventare per ognuno di noi tappe di una mappa interiore. Perché, come afferma lo stesso Potts, «se acquistiamo un souvenir non è per dare una valutazione del mondo, ma per raccontarci»; per rammentare a noi stessi e agli altri chi siamo stati e chi saremo poi.

 

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