Eventi Un dibattito di alto livello culturale con il professore Salvatore Silvano Nigro ha dato il via a Paternò alla nuova manifestazione “Sintonie Simetine. Dialoghi ai piedi dell'Etna”, coordinata dal giornalista Salvo Fallica. Nigro ha viaggiato nella storia della letteratura proponendo la sua rilettura originale de “I Promessi Sposi” e nel contempo mostrando la profondità e la modernità dell'opera manzoniana, palesando quanto abbia influito sul pensiero e sugli scritti di Leonardo Sciascia e di Andrea Camilleri. I relatori del dibattito sono stati introdotti dalla dottoressa Lucia Longo, capo settore
Un dibattito di alto livello culturale con il professore Salvatore Silvano Nigro ha dato il via alla nuova manifestazione “Sintonie Simetine. Dialoghi ai piedi dell’Etna”, coordinata dal giornalista Salvo Fallica. Il dialogo con il grande studioso di letteratura e filologo Nigro si è svolto al Piccolo Teatro di via Monastero a Paternò. Nigro ha letteralmente affascinato il pubblico viaggiando nella storia della letteratura da Alessandro Manzoni a Leonardo Sciascia, passando per Andrea Camilleri. Nigro, rispondendo alle domande di Salvo Fallica, ha proposto la sua rilettura originale de “I Promessi Sposi” e nel contempo ha mostrato la profondità e la modernità dell’opera manzoniana, palesando quanto abbia influito sul pensiero e sugli scritti di Leonardo Sciascia e di Andrea Camilleri.
I relatori del dibattito sono stati introdotti dalla dottoressa Lucia Longo, capo settore della Cultura del Comune di Paternò. Apprezzati i saluti istituzionali del sindaco ed assessore alla Cultura Nino Naso e dal presidente del Consiglio Comunale Filippo Sambataro. Il sindaco Naso ha messo in evidenza il prestigio del protagonista Salvatore Silvano Nigro, uno dei più grandi studiosi viventi di letteratura italiana, ed ha sottolineato l’importanza e l’originalità di una nuova manifestazione culturale che partendo dalle radici di Paternò e della Valle del Simeto si proietta a livello nazionale. Ed ha specificato: «Una ulteriore apertura al mondo esterno, un dialogo culturale con la città e della comunità con la realtà esterna. Questo è l’inizio della nuova manifestazione, vi saranno molti altri dibattiti, non solo letteratura e dimensione umanistica, ma anche dimensione scientifica, economica, religiosa e temi di attualità. E vi saranno altri protagonisti di livello nazionale della cultura e del dibattito pubblico italiano». Il sindaco Naso ha aggiunto: «Sono lieto di vedere non solo paternesi ma anche persone di altre città, fra cui il vicequestore Paolo Leone e l’editore Giuseppe Maimone. Ed ancora, l’artista paternese Barbaro Messina, l’imprenditore Franz Di Bella, consiglieri comunali di diverse aree politiche, insegnanti, professionisti, storici, poeti. Vogliamo creare nuove sinergie e sintonie con i talenti locali. La cultura ha un valore etico, sociale, al di sopra delle parti».
Il professore Salvatore Silvano Nigro, che ha insegnato alla Normale di Pisa, alla Scuola Superiore di Parigi, a Yale ed è anche consulente editoriale della casa editrice Sellerio, ha analizzato in particolar modo le questioni del rapporto in letteratura tra il romanzo e la storia. Da Alessandro Manzoni a Leonardo Sciascia, ad Andrea Camilleri. Nel suo recente libro “La funesta docilità” (edito da Sellerio) ha infatti studiato il profondo influsso del Manzoni su Sciascia. Nigro ha spiegato che per comprendere l’originalità e la contemporaneità del capolavoro del Manzoni occorre rivalutare la “Storia della colonna infame”. La Colonna Infame, con la caccia agli untori, gli innocenti ingiustamente incolpati, il capro espiatorio, è di una attualità straordinaria. Il professore Nigro ha argomentato: «La Storia della Colonna Infame è il racconto di un monumento realizzato a Milano che ricordava il successo della verità e della giustizia sugli untori. Ma Manzoni smontando quel monumento dimostra invece che gli untori erano innocenti. La letteratura secondo Manzoni non innalza monumenti ma li smonta e li demistifica. E questa la sua modernità. La Colonna Infame non è soltanto l’ultimo capitolo dei Promessi Sposi: è la chiave di lettura per comprendere appieno il pensiero manzoniano. Sciascia lo ha compreso, ed è stata una coscienza critica del suo tempo, il suo spirito critico e demistificatore è stato un esempio di libertà e di intellettuale che svela le contraddizioni del potere. Anche Andrea Camilleri è stato animato dallo stesso spirito critico, ed ha unito cultura alta e cultura popolare. All’Italia contemporanea mancano molto figure quali Sciascia e Camilleri».
E manca molto Elvira Sellerio. Nigro ha chiosato: «E stata un grande editore perché è stata una grandissima lettrice. Lei voleva pubblicare ed ha pubblicato tutti i libri che le erano piaciuti e non erano più in circolazione. Così come Sciascia, insieme ad Elvira ha pubblicato tutti i libri che gli servivano per le sue battaglie civili. Elvira Sellerio era una scopritrice di talenti. Ha scoperto grandi scrittori quali Gesualdo Bufalino, Andrea Camilleri, Gianrico Carofiglio e molti altri che oggi sono amati da tanti lettori». Il professore Silvano Nigro ha anche il grande merito di aver sdoganato nel mondo accademico Camilleri quando molti lo criticavano. Nella parte conclusiva del dibattito il professore Nigro ed il giornalista e conduttore del dialogo Salvo Fallica (che ha molte volte intervistato Andrea Camilleri e ha dedicato articoli in anteprima ai suoi romanzi), hanno ricordato Camilleri ed Elvira Sellerio, con una serie di aneddoti molto belli che hanno deliziato il pubblico. Un vero e proprio omaggio alla dimensione culturale ed umana di Elvira Sellerio ed Andrea Camilleri.
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