Arte L'amore per i miti greci aveva coinvolto anche lo scultore polacco scomparso nel 2014 che aveva creato un repertorio di figure per una sua “personale mitologia”. E dopo l'Icaro caduto di Agrigento, da marzo trenta opere monumentali di Mitoraj che reinterpretano l’estetica classica, enfatizzando la fragilità dell’uomo contemporaneo, sono esposte a Siracusa mentre una scultura - il Teseo screpolato - giganteggia a Ragalna, sull'Etna
La Sicilia per la sua posizione strategica al centro del Mediterraneo è stata, fin dall’antichità, mèta di conquista da parte dei popoli rivieraschi. Come ebbe a dire un filosofo, “molti vennero per conquistarla, ma alla fine ne furono conquistati”. Questi popoli hanno lasciato in eredità sull’Isola i segni del loro passaggio. Una eredità di monumenti, culture, tradizionie manufatti che hanno accresciuto il patrimonio culturale della Sicilia.
Senza dubbio il periodo della colonizzazione Greca è quello che più di altri ha inciso con la sua impronta indelebile. Numerose le città fondate, un ricco patrimonio culturale nel campo delle arti, legislativo, politico, delle lettere ed una lingua che ancora oggi viene studiata, la mitologia dei loro “capricciosi” Dei, i maestosi templi a loro dedicati. Nei grandi teatri di pietra venivano ed ancora oggi vengono rappresentate le tragedie dei loro autori più famosi. Luoghi come Agrigento, Naxos, Tindari, Taormina, Segesta, Selinunte, Siracusa e Catania, ci testimoniano le radici di questa civiltà che è anche la nostra. Una civiltà con un grande patrimonio di leggi, poemi ed eroi mitologici come Ulisse, Achille, Eracle, Giasone.
Uno dei più famosi personaggi della mitologia greca fu Teseo, decimo re di Atene, grande referente e garante della democrazia, simbolo del saggio re-guerriero, rappresenta il coraggio virile dell’eroe bello e buono. La sua vita fu piena di gesta eroiche contro eserciti, tiranni e mostri come il mitico Minotauro che sconfisse nel labirinto di Dedalo e che grazie al filo di Arianna ne venne fuori insieme ai fanciulli, le vittime sacrificali. Il “mondo classico” greco ha sempre attratto gli studiosi ed artisti di ogni epoca. Il XVIII° secolo, fu caratterizzato dalla riscoperta, di questa antica cultura attraverso il Gran Tour. Questo movimento culturale coinvolse giovani nobili, scrittori, artisti e poeti di tutta l’Europa per scoprire i luoghi, i monumenti e le vestigia del mondo classico in Sicilia.
Questo amore per la mitologia greca ed i suoi personaggi aveva coinvolto anche lo scultore di origine polacche Igor Mitoraj scomparso nel 2014. Le sue opere, con uno stile particolare, sono ispirate ai protagonisti dei miti greci creando un repertorio di figure per una sua “personale mitologia”. Le sue opere come molte sculture della antichità sono volutamente mancanti di braccia, gambe o teste. «Sento il bisogno di una certa bellezza, questa mi fa vivere. Posso dire che per me la bellezza è qualcosa che fa sognare, ma è più forte del sogno» era il suo pensiero. Innamorato dell’Italia creava le sue opere nella sua casa-atelier di Pietrasanta in Toscana dove visse dal 1983 fino alla sua morte.
Molte delle sue opere sono state donate ed esposte in Toscana ed in vari luoghi del mondo. Una di queste – Icaro caduto – “giace” ad Agrigento ai piedi del tempio della Concordia.
In coincidenza del decimo anniversario della sua scomparsa dallo scorso 26 marzo è in allestimento a Siracusa una mostra aperta fino al 31 ottobre 2025, la più grande a cielo aperto: “Lo sguardo di Igor Mitoraj: Humanitas e Physis” ovvero trenta opere monumentali che reinterpretano l’estetica classica, enfatizzando la fragilità dell’uomo contemporaneo. Le opere sono esposte principalmente nel Parco archeologico della Neapolis a Siracusa, offrendo ai visitatori un viaggio emotivo tra conoscenza e partecipazione.
Una di queste sculture colossali è posizionata di fronte al mare, accanto al Castello Maniace di Ortigia, sempre a Siracusa.
Una di queste sculture è invece visitabile ai piedi dell’Etna, vicino all’ingresso alla pista altomontana (cancello Filiciusa-Milia) in contrada Serra La Nave in territorio di Ragalna, installata su una colata lavica del 1780: il Teseo screpolato. Una enorme testa, in parte mancante con il viso screpolato “dallo scorrere del tempo” secondo lo stile di Mitoraj. Lo sguardo di Teseo sembra correre verso il fondo valle, dietro i crateri dell’Etna in perenne attività.
Uno scenario nel quale “la Physis”, ovvero la natura per i greci, ci riporta alla dimensione universale del divenire del mondo verso una nuova civiltà, nella quale recuperare le radici e i significati profondi della convivenza tra gli uomini e il rispetto di Madre Natura. Questo incontro attraverso “lo sguardo” ricompone il perfetto accordo con la vitalità incessante degli elementi primordiali della natura, ovvero fuoco, acqua, terra e aria. L’ubicazione del monumento, facile da raggiungere in auto invita alla visita curiosi e turisti che aumentano giornalmente grazie al “passa parola” ed alle foto pubblicate. Il contrasto di questo luogo invita a contemplare la sua bellezza che “è un ideale, un miraggio, un enigma” secondo il pensiero di Igor Mitoraj.
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