Blog Le novità editoriali della settimana dall'1 al 7 febbraio 2021
Con questo articolo debutta il blog “Massimo Volume” le letture consigliate da Salvatore Massimo Fazio.
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Senza dilungarci troppo, iniziamo annunciando il ritorno in libreria di Francesco Permunian (dal 4 febbraio) che per Italo Svevo Edizioni, la casa editrice di Alberto Gaffi, pubblica Il rapido lembo del ricordo. «Artigiano della parola scritta», così come preferisce “essere”, piuttosto che un prodotto industriale da supermercato, l’intellettuale che vive a ridosso della meraviglia naturale del Lago di Garda, con alcuni racconti, avalla quel lustro che l’editore romano ha già scelto per la sua nuova linea editoriale. Per dirla con Gurdjeff, soltanto “(Incontri con) uomini straordinari “; e se la memoria non tradisce ricordando il Caso Permunian, siamo certi che il nuovo ‘manufatto’ esistenziale (o realista?) dell’autore cavarzese è il colpo perfetto della prima settimana di febbraio 2021 che fortemente consigliamo.
Sempre il 4 febbraio si preannuncia nell’attiva Via Cadore a Milano, sede di Sem – Società Editrice Milanese, il ritorno del giovane Roberto Venturini con L’anno che a Roma fu due volte Natale, e Il bosco dei ricordi di Sam Lloyd. Dei due nuovi arrivi riportiamo ampie sinossi.
L’anno che a Roma fu due volte Natale
Villaggio Tognazzi, Torvaianica, sul litorale romano. Alfreda, un’accumulatrice seriale con i primi segni di demenza senile, ha reso il suo villino un tugurio invivibile, dove vive per inerzia tra insetti e cianfrusaglie. Sopra di lei abita il figlio Marco, un giovane fattone, profondamente insicuro, la cui unica occupazione è accudire la madre. Lo spettro di un’azione da parte dell’Ufficio d’igiene rende necessario svuotare in fretta la casa, pena lo sfratto. Alcuni sgangherati amici, assidui frequentatori del bar Vanda, si attivano per sgomberarla, ma la proprietaria si oppone. Da qualche tempo Alfreda soffre di disturbi del sonno durante i quali le appare Sandra Mondaini, che ha conosciuto ai tempi d’oro del Villaggio Tognazzi, quando era il ritrovo estivo del jet set culturale italiano. Alfreda, nei suoi deliri notturni, immagina di parlare con l’attrice, sofferente per la “separazione” dal marito Raimondo Vianello, che riposa a Roma mentre lei è sepolta a Milano. Anche Alfreda non si è mai ricongiunta al marito, scomparso in mare durante una pesca notturna e mai più ritrovato. Alfreda decide di mettere fine a quella “ingiustizia” e pone al figlio una condizione per lo sgombero del villino: trafugare la salma di Raimondo dal Verano e portarla al cimitero di Lambrate, da Sandra. Dopo le prime resistenze, Marco getta le basi del piano, aiutato da Carlo, un vecchio pescatore, e da Er Donna, il travestito più ambito della Pontina.
Il bosco dei ricordi
Inghilterra, Hampshire. Elijah ha dodici anni, non è mai andato a scuola e vive in un cottage insieme alla famiglia all’interno di una grossa proprietà terriera. Elissa ha tredici anni, una vita normale ed è una promessa degli scacchi. Proprio durante un torneo del suo gioco preferito viene rapita e portata in un nascondiglio in un bosco. Elijah ha sempre vissuto vicino al “bosco dei ricordi”. Per lui si tratta della sua unica casa. Elissa, invece, ci è appena arrivata, ed è disposta a tutto pur di fuggire. Quando Elijah si imbatte nella ragazza, imprigionata nelle profondità del bosco in cui il suo rapitore la tiene segregata, si rifiuta di avvisare la polizia. Questo perché in tutta la sua vita il ragazzo non ha mai avuto un vero amico, e non vuole perderla. Già, perché Elijah sa bene come può finire questa storia, del resto Elissa non è la prima ragazza che incrocia nel bosco… Man mano che il comportamento del suo sadico rapitore diventa sempre più singolare e imprevedibile, Elissa giunge alla conclusione che raggirare lo strano e solitario Elijah sia la sua unica possibilità di salvezza. Sarà la loro particolare sfida tra gatto e topo, colma di inganni e tradimenti, a decidere il destino di entrambi.
Non manca all’appello Morellini Editore con La luce bianca del mattino della genovese Cecilia Parodi che narra di Bianca, bambina silenziosa e introversa che vive sulla piccola isola de La Maddalena, in Sardegna. Il padre Pietro e la mamma Ileana sono adulti ombrosi, e inclini a liti violente. Bianca trova conforto nella figura di nonna Ninì e nelle suggestioni della natura. Quando, per le ambizioni di Ileana, la famiglia si trasferisce ad Olbia, Bianca inizia il percorso di crescita che dall’infanzia la porterà ad essere una giovane donna, comunque impreparata alle tristi sorprese della vita. La morte, infatti, irrompe nella sua famiglia portandole via la nonna e l’adorato padre. Bianca si ritrova sola con una madre immatura ed autodistruttiva. L’incontro con Signora Caterina, un’anziana che prepara unguenti curativi, porterà Bianca alla riscoperta degli insegnamenti del padre ed alla rivelazione di un triste segreto. Bianca imparerà che comprensione e cambiamento sono la chiave per cancellare il dolore che da generazioni scorre nel suo sangue, e che liberando se stessa, affermando la propria identità e creatività, lei riuscirà a spezzare le catene del destino. Un viaggio tra i profumi della macchia mediterranea alla ricerca del perdono, della libertà e dell’amore senza tempo tra un padre e una figlia.
Settanta più uno anni fa, il suicidio di Cesare Pavese e Tunué propone un graphic novel con la sceneggiatura di Marino Magliani e dalle illustrazioni di Marco D’Aponte. Due mostri sacri che mettono dentro alla loro opera, lo stesso Pavese, dandogli voce sul riadattamento del romanzo dell’autore piemontese: La luna e i falò. Di seguito la sinossi di presentazione, non dimenticando che lo stesso 4 febbraio giorno di uscita nelle pagine Facebook e YouTube dell’editore si terrà la presentazione con la prefatrice Marta Barone e con il giornalista e scrittore Paolo Di Paolo.
La luna e i falò
Un capolavoro assoluto della letteratura del ‘900, un classico per ogni generazione, la narrazione dell’Italia contadina e della società tra le due guerre mondiali e la Resistenza, un romanzo sul ritorno, la memoria e la ricerca di sé stessi. Tutto questo è La luna e i falò, il testamento letterario di Cesare Pavese nell’adattamento in graphic novel a opera di Marino Magliani e Marco D’Aponte, che dopo il successo di Sostiene Pereira (da Antonio Tabucchi) tornano a lavorare su un grande romanzo italiano.
Anguilla all’indomani della Liberazione torna al suo paese nelle Langhe dopo molti anni trascorsi in America e, in compagnia dell’amico Nuto, ripercorre i luoghi dell’infanzia e dell’adolescenza in un viaggio nel tempo alla ricerca di antiche e sofferte radici. Si comprende quanto sia importante per ognuno avere un paese, una famiglia, un punto di riferimento che leghi alla vita; di questo Anguilla si rende conto quando, lontano dalla sua valle, viene richiamato alla sua patria non da un amico o dalla patria stessa, bensì da quel senso di appartenenza al suo paese che lui si porta dentro insieme a tanta nostalgia.
Tutte le immagini potentissime di questo libro, la luna, il fuoco, il sangue, le donne imprendibili, la terra, la violenza fisica, i vigneti, i campi, il tradimento, Cinto che è l’infanzia e Nuto che è la saggezza – sconfitta, ma impavida – prendono vita in modo straordinario in questo magnifico graphic novel dai colori vividissimi, in cui tra il verde apparentemente dolce delle colline quasi sempre appare un tocco di rosso sangue che è insieme profezia e avvertimento di ciò che è già successo, e che trasforma una pianura americana sotto una luna rossiccia in un ricordo di Anguilla in un angoscioso deserto di sangue.
Leggere è reato… se lo non fai. Alla prossima settimana.
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