Imprese Alla vigilia della scadenza naturale del mandato, dopo undici anni alla guida del primo storico consorzio che ha riunito e compattato l’intera filiera agrumicola della Sicilia, la presidente ha annunciato di non volersi ricandidare
Alla vigilia della scadenza naturale del mandato del suo Consiglio d’Amministrazione, si profila un nuovo corso per il Distretto Agrumi di Sicilia. Dopo undici anni, infatti, alla guida del primo storico consorzio che ha riunito e compattato l’intera filiera agrumicola della Sicilia, Federica Argentati ha annunciato di non ricandidarsi alla presidenza.
L’assemblea dei soci, alla quale la decisione della Argentati è stata preannunciata nei mesi scorsi, è convocata a fine mese per l’approvazione del bilancio 2020, del conto economico preventivo e per decidere su contributi associativi e rinnovo delle cariche e degli organi direttivi. E fra gli impegni, anche quello di individuare chi succederà alla Argentati, agronomo con una solida esperienza nel campo della cooperazione.
La Argentati inizia la sua attività nel settore agrumicolo quindici anni fa: «Siamo partiti nel 2004 dall’arancia rossa, marchio IGP ancora poco valorizzato rispetto ai mercati. L’idea era quella di “fare sistema”, massa critica, guardarci, contarci e prendere atto che – dal vivaista, attraverso il produttore, le organizzazioni di produttori, il commerciante, il trasformatore, il centro di ricerca scientifica – il mondo dell’agrumicoltura in Sicilia costituiva di fatto una filiera articolata e complessa che aveva l’esigenza di fare squadra. Nel 2011 è diventato Agrumi di Sicilia coinvolgendo tutti i Consorzi di tutela agrumicoli siciliani e riuscendo nel tempo a innovare l’organizzazione del comparto e delle sue produzioni d’eccellenza (Dop, Igp e bio) che oggi hanno uno strumento di grande visibilità, elaborazione progettuale, sinergie a livello regionale e nazionale e rispetto da parte delle istituzioni».
Numerose le partnership siglate dal Distretto Agrumi di Sicilia in questo decennio: prima fra tutte quella prestigiosa con The Coca Cola Foundation che oltre a finanziare progetti di ricerca – riciclo energetico dei sottoprodotti di lavorazione, lo studio sull’approvvigionamento dell’acqua negli agrumeti, le tre edizioni del progetto Social Farming e i vari output – ha portato il marchio di arance e limoni siciliani IGP nella linea di produzione della Fanta IGP; i percorsi di internazionalizzazione e marketing territoriale con “Le vie della zagara” insieme all’associazione Gusto di Campagna, che di recente è confluita in un popolarissimo video prodotto dal Distretto, “Scent of zagara”; nel 2015 la partecipazione a Expo con il Mipaaf; la modifica del protocollo Italia-Cina per l’esportazione delle arance e, più di recente, la sperimentazione della blockchain con una piattaforma in esclusiva per il Distretto e il finanziamento comunitario (Horizon 2020, TRICK).
«In vista dell’assemblea di fine mese – commenta la Argentati – sollecitiamo l’avvio di un serio e proficuo approfondimento democratico all’interno della base sociale per procedere al passaggio del testimone. Lascio una realtà matura, con progetti finanziati e in corso di approvazione (fra cui la seconda edizione di ACQUA con The Coca Cola Foundation e uno in graduatoria al Mipaaf insieme con il Distretto delle filiere e dei territori in rete su mal secco e valorizzazione DOP e IGP) e importanti partnership. Perché non mi ricandido? A mio avviso – spiega la Argentati – in queste strutture territoriali è opportuna una turnazione alla presidenza per non creare incrostazioni e routine. Chi mi succederà troverà un “tesoretto” di progetti finanziati e in corso di approvazione, conti in ordine e uno staff di professionisti formato che, nell’ottica della continuità, è in grado di mandare avanti senza scossoni la macchina del Distretto. In vista dell’assemblea sollecito l’avvio di un serio e democratico confronto fra la base sociale che porti alla guida di un cda e di un presidente con adeguate competenze e tempo da dedicare. Adesso è il momento per me, di restituire il Distretto alla filiera che me lo ha consegnato con grande fiducia e che ho curato con tutta la determinazione, passione e competenza possibili».
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