Blog Un vecchio proverbio siculo recita: «Fatti ‘a fama e vo’ curchiti». E io non ho ancora capito cosa rappresenta, o cos’ha fatto, il super-banchiere Draghi di meglio del milite ignoto Giuseppe Conte. Me lo spiegate?
Oggi sarò breve. Sintetico come questo proverbio siculo: «Fatti ‘a fama e vo’ curchiti».
Già: guadagnati la reputazione e dormi tranquillo.
Qualche esempio? Il primo da una nota barzelletta. Una signora vuole acquistare un pappagallo parlante, gliene offrono uno che sa a memoria la Divina Commedia e un altro che parla sei lingue, ma ovviamente sono costosissimi. Ripiega su un terzo, dimesso e spelacchiato, che non apre becco. Ma le dicono che costa il doppio dei precedenti. «Ma se non parla?». «È vero» le rispondono, «ma gli altri due ‘u chiamanu prufissuri». Lo chiamano professore: ecco cos’è “farsi la fama” e goderne.
Un altro esempio? Il super-banchiere Draghi. Io non ho ancora capito cosa rappresenta, o cos’ha fatto, di meglio del milite ignoto Giuseppe Conte. Me lo spiegate? Forse la lotta al Covid? La gestisce il buon Speranza come prima. Il Recovery Fund? È partito con Conte.
Io di nuovo, con Draghi, riesco a trovare solo il governo più pasticciato e ingovernabile della storia d’Italia. Con tanto di zavorra salviniano-berlusconiana.
Ma Draghi è Draghi, mi direte: vuoi mettere la sua fama, il suo prestigio? Già: nulla di nuovo e di significativo, anzi; ma – vi par poco? – ‘u chiamanu prufissuri.

Mario Draghi
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