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Fondazione Falcone: «Il 23 maggio giornata della Legalità per tutte le vittime delle stragi di mafia»

Società Per volontà della Fondazione Falcone il 23 maggio, anniversario della strage mafiosa di Capaci, si ricorderanno non solo Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo, e Antonio Montinaro e le vittime della strage di via D'Amelio ovvero Paolo Borsellino e la scorta ma anche le vittime delle stragi del 1993 come la piccola Nadia Nencioni, morta a Firenze in via dei Georgofili. A Palermo nascerà il Museo del presente e della memoria del Paese, dedicato alle vittime di mafia

Nel trentesimo anniversario delle stragi mafiose d’Italia la Fondazione Falcone ha dedicato la giornata del 23 maggio a tutte le vittime, in special modo alla piccola Nadia Nencioni, assassinata con l’intera famiglia il 27 maggio del 1993 nella strage dei Georgofili a Firenze. Il titolo del trentunesimo anniversario della strage di Capaci infatti, “Il tramonto si avvicina” è tratto dall’ultima poesia che la bambina scrisse in ospedale, il medesimo componimento che ha ispirato il codice dell’operazione della cattura di Matteo Messina Denaro lo scorso 16 gennaio. Infatti, per volontà della Fondazione Falcone il 23 maggio si ricorderanno con Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro insieme a Paolo Borsellino, Emanuela Loi, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli, Agostino Catalano, anche tutte le altre vittime delle stragi del 1993.

Nadia (9 anni) e Caterina (50 giorni) Nencioni, tra le vittime della strage per mano mafiosa di via dei Georgofili a Firenze il 27 maggio 1993

E’ proprio dalla cattura di Matteo Messina Denaro che Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone, avvia la riflessione sul bilancio di questi ultimi trent’anni di impegno: «Abbiamo incontrato migliaia di giovani nelle scuole di tutta Italia in questi anni, ogni giorno penso e sono grata alle insegnanti per il lavoro instancabile di cura nei confronti della memoria dei fatti di allora e della promozione di un nuovo modello di società della giustizia e della fiducia, al contempo sono però consapevole che non basta ancora, non è sufficiente. La cattura del boss Messina Denaro rivela un’ampia porzione della società disposta ad aiutare i mafiosi, al Sud come al Nord, persone e professionisti consapevoli di fare affari con i boss e coi complici, a chiedere loro favori. Oggi più che mai quindi serve agire nella comunità, perché contro la mafia non basta la legalità ma servono anche cultura, passione e impegno, sperimentando nuovi linguaggi e nuove forme di aggregazione civile, unendo le istituzioni e le imprese in questa nuova stagione della consapevolezza. Dobbiamo vincere la mafia, non soltanto contrastarla, restando lontani dal personalismo ed essendo di esempio, per coraggio e fantasia, restando autonomi».

La poesia “Il tramonto” della piccola Nadia Nencioni scritta pochi giorni prima della strage

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Un insegnamento di Giovanni Falcone resta sempre con noi: la mafia può essere battuta ed è destinata a finire»

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

L’intervento del Capo dello Stato sul 31° anniversario della Strage di Capaci. «Il 23 maggio di trentuno anni fa lo stragismo mafioso sferrò contro lo Stato democratico un nuovo attacco feroce e sanguinario. Con Giovanni Falcone persero la vita sua moglie Francesca Morvillo, magistrata di valore, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani, che lo tutelavano con impegno. Una strage, quella di Capaci, che proseguì, poche settimane dopo, con un altro devastante attentato, in via D’Amelio a Palermo, nel quale morì Paolo Borsellino, con Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina. A questi testimoni della legalità della Repubblica, allo strazio delle loro famiglie, al dolore di chi allora perse un amico, un maestro, un punto di riferimento, sono rivolti i primi pensieri nel giorno della memoria. Quegli eventi sono iscritti per sempre nella storia della Repubblica».

«Si accompagna il senso di vicinanza e riconoscenza verso quanti hanno combattuto la mafia infliggendole sconfitte irrevocabili, dimostrando che liberarsi dal ricatto è possibile, promuovendo una reazione civile che ha consentito alla comunità di ritrovare fiducia – prosegue la nota del Quirinale -. I criminali mafiosi pensavano di piegare le istituzioni, di rendere il popolo suddito di un infame potere. La Repubblica seppe reagire con rigore e giustizia. Magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno demolito la presunzione mafiosa di un ordine parallelo, svelando ciò che la mafia è nella realtà: un cancro per la comunità civile, una organizzazione di criminali per nulla invincibile, priva di qualunque onore e dignità. La mafia li ha uccisi, ma è sorta una mobilitazione delle coscienze, che ha attivato un forte senso di cittadinanza».

«Nelle istituzioni, nelle scuole, nella società civile, la lotta alle mafie e alla criminalità è divenuta condizione di civiltà, parte irrinunciabile di un’etica condivisa – conclude Mattarella -. L’azione di contrasto alle mafie va continuata con impegno e sempre maggiore determinazione. Un insegnamento di Giovanni Falcone resta sempre con noi: la mafia può essere battuta ed è destinata a finire».

A Palazzo Jung a Palermo nascerà il “Museo del presente e della memoria della lotta alle mafie dedicato a Giovanni Falcone, a Paolo Borsellino e a tutte le vittime di mafia”

Roberto Lagalla e Maria Falcone durante la commemorazione del 23 maggio

Nel trentesimo anniversario delle stragi mafiose d’Italia che hanno drammaticamente colpito le comunità di Firenze, Milano e Roma e che hanno avuto come bersaglio la grande bellezza del patrimonio culturale della Nazione la Fondazione Falcone è impegnata nella progettazione e nella realizzazione del primo Museo del presente e della memoria del Paese, uno spazio nuovo dedicato a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino, a tutte le vittime di mafia. Il museo è progettato negli spazi storici di Palazzo Jung, adiacente a piazza Magione e vicino all’Orto Botanico, nel cuore della Kalsa e della vecchia Palermo, a pochi metri da dove sono nati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. L’edifico di proprietà della Città Metropolitana è stato conferito, per i prossimi anni, alla Fondazione intitolata al magistrato assassinato a Capaci il 23 maggio del 1992 con la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di Polizia Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

Palazzo Jung a Palermo

Il museo del presente è pensato come luogo di incontro tra i linguaggi del contemporaneo, la cultura del lavoro e del design, la fotografia del Novecento e più recente insieme all’arte contemporanea, nei suoi aspetti più urbani e di ricerca sensibile per la difesa dell’ambiente. Infatti, non è un luogo di reliquie e di celebrazione del passato, bensì un’officina dei linguaggi per interpretare la lotta alle mafie come una delle maggiori espressioni della cultura popolare della democrazia italiana.

La mafia teme la cultura, la bellezza, l’arte quali strumenti sociali di autonomia della comunità e come rivelano le aggressioni esplosive e le stragi di trent’anni fa e i più recenti furti di capolavori. Così è attraverso la confluenza dei saperi e delle diverse espressioni artistiche che la Fondazione Falcone intende elaborare nuove azioni di promozione della memoria civile, soprattutto verso i giovani e le nuove generazioni.

Il museo aprirà in autunno la sede di Palermo con una speciale mostra temporanea sulla luce che vince l’ombra, dove gli spazi del percorso permanente accoglieranno i visitatori, attraverso una speciale architettura olfattiva, immagini e oggetti storici potenziati nel nuovo contesto di uno speciale teatro museale dialogheranno con le opere del passato, a simboleggiare una continuità inarrestabile di impegno civile, poi seguiranno nel 2024 gli spazi di Roma e Bolzano. Intanto, grazie alle imprese leader del design e del garden più forti in Italia il 23 maggio, nell’anniversario della strage di Capaci, aprirà il parco Jung, il giardino delle confluenze, dove si potrà assistere ad una speciale programmazione culturale dedicata ai linguaggi contemporanei e alla musica popolare. L’installazione del giardino delle confluenze, con il progetto “Tutti Uno – Spazi Capaci” è stato possibile grazie al sostegno della Struttura di Missione per la Valorizzazione degli Anniversari Nazionali. Il progetto del Museo del presente dedicato a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino, a tutte le vittime di mafia, è possibile grazie alla Presidenza della Regione Siciliana e alla Città Metropolitana di Palermo, un progetto in esclusiva della Fondazione Falcone, a cura di Alessandro de Lisi per Fondazione Falcone con la direzione di Vincenzo Di Fresco.

Il sindaco Roberto Lagalla: «Il “Museo del presente non sarà solo un museo della memoria ma uno spazio fluido di incontro sul contemporaneo»

Insieme alla professoressa Falcone ribadisce il sindaco della Città Metropolitana Roberto Lagalla: «Iniziare le commemorazioni del trentunesimo anniversario delle stragi di Capaci e di via D’Amelio, volendo a Palazzo Jung il “Museo del presente e della memoria della lotta alle mafie dedicato a Giovanni Falcone, a Paolo Borsellino e a tutte le vittime di mafia”, è un momento molto importante e significativo per Palermo. Accogliendo l’idea della Professoressa Maria Falcone, il museo diventerà uno dei simboli della nostra città, un luogo che nasce dalla intensa collaborazione tra il Comune, la Fondazione Falcone e la Città Metropolitana di Palermo che ha messo a disposizione questo spazio che si affaccia sul quartiere della Kalsa e che potrà dare un grande impulso proprio alla riqualificazione di quest’area».

«Non sarà solo un museo della memoria – prosegue Lagalla – ma uno spazio fluido di incontro sul contemporaneo e di riflessione per un nuovo patto generazionale a sostegno della legalità. Nella nostra idea c’è la volontà di fare di questo luogo un osservatorio privilegiato per raccontare le storie e il sacrificio di chi ha combattuto il crimine organizzato e per testimoniare la reazione culturale e l’impegno civile che, sulla scia del coraggioso esempio di quegli eroi, hanno animato una lunga e proficua stagione di resistenza alla mafia da parte della comunità, fino a rendere oggi Palermo un punto di riferimento per la affermazione dell’impegno civile. Gli studenti e i giovani saranno protagonisti attivi di quello che auspichiamo possa divenire un museo interattivo, narrante e diffuso nel territorio nazionale che, oltre a portare la nostra storia in altre città italiane, si proponga come luogo di ospitalità delle culture sociali e del lavoro per la bellezza, di riflessione per i turisti, per il mondo del lavoro, per le imprese e per i cittadini. Il Comune di Palermo e la Città Metropolitana continueranno ad assicurare sostegno e collaborazione alla proposta progettuale della Fondazione Falcone. Quella collaborazione che non mancherà anche nell’iniziativa di salvare l’Albero Falcone, il monumento della memoria vivente in via Notarbartolo, per il quale ho voluto coinvolgere l’Università degli Studi di Palermo e il professore di Colture arboree Giuseppe Barbera».

Roberto Lagalla e la giornalista Elisa Anzaldo a Palermo per la Giornata della legalità 2023

«Il valore incrollabile della memoria ci richiama, oggi, nel trentunesimo Anniversario della strage di Capaci, alla responsabilità che lo Stato è chiamato ad assumere nei confronti delle giovani generazioni, che dalle istituzioni si attendono condotte capaci di farsi testimonianza di un collegiale impegno a tutela dei diritti e delle libertà individuali, della dignità della persona, del rifiuto al ricatto mafioso. Con questa convinzione, la Città Metropolitana di Palermo, con il supporto della Regione Siciliana, ha aderito al progetto della Fondazione Falcone per la realizzazione del “Museo del presente e della memoria della lotta alle mafie”, dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”, presso la sede metropolitana di Palazzo Jung. Uno spazio immaginato insieme alla professoressa Maria Falcone che non sarà di sola memoria, quanto piuttosto un luogo di riflessione, di condivisione, per un nuovo patto generazionale, a sostegno della legalità. Con questa iniziativa, intimamente saldata all’impegno dell’ente locale nell’assicurare trasparenza amministrativa e gestionale, intendiamo contribuire ad un nuovo ed ulteriore avanzamento della cultura dell’antimafia in questa città. Come sindaco, per l’amministrazione che rappresento, sento di avere un dovere preciso verso i cittadini e i giovani: il buon governo, nonostante le molteplici difficoltà che ogni giorno occorre affrontare e superare. Una Città ben governata è una Città dove i diritti civili e sociali vengono garantiti senza alcuna intermediazione abusiva ed è questo il miglior antidoto contro la subcultura mafiosa».



Con le foto di Tony Gentile, il Teatro Garibaldi di Palermo riparte dalla città che dice no alla mafia

Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani: «La mafia si combatte nel segno dell’unità»

«L’apertura di un museo della memoria delle vittime e del contrasto alla mafia è una bella iniziativa, frutto della buona volontà della professoressa Falcone e del sindaco, e su questo la Regione ha assunto un impegno: fare in modo che il  museo possa essere vivo e funzionare, così da consentire un’attività di visita e di riflessione tutto l’anno e non soltanto nelle  date in cui ci riuniamo per commemorare gli eccidi dei giudici Falcone e Borsellino». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, partecipando alle commemorazioni per il 31° anniversario della strage di Capaci svoltesi oggi fra Palazzo Jung e l’area allestita all’esterno dell’aula bunker dell’Ucciardone, a Palermo.

Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani durante la commemorazine di Giovanni Falcone all’esterno dell’aula bunker dell’Ucciardone

«La mafia – ha aggiunto il governatore – si combatte nel segno dell’unità, che è coesione delle forze politiche e sociali, del volontariato e dei giovani, molto presenti oggi, che hanno impresso un cambiamento generazionale nella consapevolezza che la mafia è male e va contrastata con la crescita delle coscienze. Quella del museo – ha proseguito intervenendo dal palco – è una iniziativa importante e ho deciso di sottoporla al Parlamento siciliano. Non è solo una scelta del governo della Regione, perché sul contrasto alla mafia non ci si deve dividere. Il passaggio del progetto del museo in Assemblea regionale consentirà a tutti i partiti di dire la propria, di condividere, di sentirsi ugualmente responsabili e protagonisti. L’ho sempre detto, sia quando ero all’opposizione sia in maggioranza: mai fare regali alla mafia, la politica deve essere unita nel contrastarla, senza se e senza ma. Il governo regionale farà la sua parte, sono convinto che tutte le formazioni politiche aderiranno al mio appello».

La polemica fra Alfredo Morvillo e Maria Falcone sul significato di “antimafia”

Il trentunesimo anniversario della strage di Capaci è segnato anche da una forte polemica scatenata dalle parole di Alfredo Morvillo, magistrato in pensione, fratello di Francesca Morvillo, moglie di Giovanni Falcone. Sulle pagine palermitane di “Repubblica”, Morvillo – che ha deciso di non prender eparte alla commemorazione pubblica, attacca: “A Palermo aver fatto accordi con la mafia viene ritenuto da tutti un fatto disdicevole? Aver fatto accordi con la mafia dovrebbe significare aver tradito la propria terra, le proprie origini; chi lo ha fatto dovrebbe essere considerato un traditore. Accade tutto questo a Palermo? Oggi, nel 2023, nella terra delle stragi, nella terra dove Cosa nostra ha ucciso tanti uomini delle istituzioni, tutti eccezionali servitori dello Stato, tanti comuni cittadini, persino un bambino e addirittura un sacerdote, possiamo ritenere che la gente faccia il tifo per Falcone e Borsellino, cioè per l’antimafia? Consentitemi di avere seri dubbi”.

Alfredo Morvillo

Il riferimento, ovviamente, è il sostegno alla giunta di centrodestra di Palermo del sindaco Roberto Lagalla da parte di Marcello Dell’Utri e Salvatore Cuffaro, politici condannati per fatti di mafia. Per Morvillo «non si può ritenere che la mafia costituisca solo un problema di repressione. Ma è altresì un modello culturale, è un modo di vivere». «È il tempo di andare avanti – è la risposta piccata di Maria Falcone, sorella del magistrato, sempre su “Repubblica” – di perseverare nella ricerca della verità e al contempo smettere di usare l’antimafia per fare carriera, per fare passerella”.

Il corteo alternativo “Non siete Stato voi, ma siete stati voi”

Udi, Cgil, Casa del Popolo, Peppino Impastato, la Casa di Giulio, Anpi, Agende Rosse e Antimafia 2000 parteciperanno a un corteo che partirà dalla facoltà di giurisprudenza dell’università per poi snodarsi tra le vie di Palermo. Con uno slogan preciso: “Non siete Stato voi, ma siete stati voi” chiaro riferimento alla classe dirigente che se non è stata collusa ha comunque garantito impunità e silenzio ai troppi che hanno beneficiato per le stragi di Capaci e via d’Amelio. Al corteo, però, è stato impedito di raggiungere l’albero Falcone dove si stava svolgendo la cerimonia di commemorazione delle vittime della strage di Capaci organizzata dalla Fondazione Falcone.

Il corteo popolare antimafia del 23 maggio 2023

La mostra Ansa su Falcone e Borsellino alla sala arrivi dell’aeroporto di Palermo

Si trova adesso nell’area arrivi – sala ritiro bagagli -, dopo essere stata per diversi mesi nell’area pre-partenze, la mostra permanente all’aeroporto internazionale di Palermo per ricordare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino a 31 anni dalle stragi del 92 di Capaci e via D’Amelio, a Palermo. La mostra, inaugurata esattamente un anno fa, è stata ideata dall’agenzia di stampa Ansa insieme alla Gesap, la società di gestione dello scalo aereo palermitano, alla Fondazione Federico II e alla Regione siciliana.
Realizzata come omaggio alla memoria e al sacrificio dei due magistrati, l’installazione fotografica ricostruisce – attraverso le immagini private messe a disposizione dai familiari e l’archivio fotografico dell’ANSA – la vita di Falcone e Borsellino. «Un presidio di memoria che ripercorre la vita dei due magistrati – dice Salvatore Burrafato, presidente di Gesap –  Due grandi uomini a cui rendiamo omaggio con questa mostra, vero e proprio percorso di educazione alla legalità e alla memoria, visibile a chiunque arrivi nello scalo aereo palermitano».
Il percorso creato dalle immagini è integrato – all’interno dei pannelli espositivi – da riproduzioni dei “lanci” Ansa. «Oltre ad avere raccontato le stragi da cronisti, nel ’92, dovevamo fare qualcosa in più, fare memoria, e raccontare ai ragazzi, alle giovani generazioni, chi erano Falcone e Borsellino – dice Franco Nuccio, responsabile della sede siciliana dell’Ansa – Lo abbiamo fatto attraverso questa storia di immagini e testi, la vita dei due magistrati accumunati da un destino che li ha uniti fin dalla nascita».

Da sinistra Franco Nuccio (responsabile Ansa Sicilia), per la Gesap Salvatore Burrafato (presidente), Susi Micciché (terminal manager), e Natale Chieppa (direttore generale)

Alle 17.43 concerto in aeroporto per commemorare il 23 maggio

La Gesap, la società di gestione dell’aeroporto di Palermo intitolato ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e il Teatro Massimo, in memoria di tutte le vittime di mafia, hanno organizzato un evento musicale in sala imbarchi che si é svolto alle 17,43 (l’orario di arrivo dell’aereo da Roma con a bordo Falcone). È stata eseguita la Sonata n. 1 in fa minore per clarinetto e pianoforte, Op. 120 n. 1 di Johannes Brahms (due movimenti).
Agli strumenti due giovani musicisti che fanno parte della Massimo Youth Orchestra diretta dal maestro Michele De Luca, la formazione giovanile della Fondazione Teatro Massimo di Palermo: Antonio Nogara (clarinetto) ed Enrico Gargano (pianoforte).
A chiusura , in prima assoluta, è stato eseguito il brano “Quarto Savona Quindici” (la sigla dell’auto di scorta a Giovanni Falcone),  composta per l’occasione da Salvatore Nogara. All’evento hanno preso parte l’amministratore delegato di Gesap Vito Riggio, il presidente Salvatore Burrafato, la consigliera Giovanna Chiavetta, il direttore generale Natale Chieppa, i rappresentanti degli enti aeroportuali, delle forze dell’ordine e il sovrintendente della Fondazione Teatro Massimo di Palermo, Marco Betta e il maestro Michele De Luca.

Antonio Nogara (clarinetto) ed Enrico Gargano (pianoforte) durante l’esibizione musicale all’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo per commemorare le vittime delle stragi di mafia

A Trapani la mostra Ansa “L’eredità di Falcone e Borsellino”

Al palazzo di Giustizia di Trapani nel pomeriggio del 22 maggio è stata inaugurata la mostra fotografica itinerante realizzata dall’Ansa dal titolo “L’eredità di Falcone e Borsellino”. L”iniziativa, che conclude il tour per il trentennale delle stragi mafiose, è promossa dalla sezione di Trapani dell’Associazione nazionale magistrati e dalla Regione Siciliana. Erano presenti il presidente del Tribunale Andrea Genna, l’assessore regionale alla Pubblica istruzione Mimmo Turano, il caporedattore della sede regionale dell’Ansa, Franco Nuccio e Giancarlo Caruso, presidente della sezione locale dell’Associazione nazionale magistrati. Presenti anche i rappresentanti delle forze dell’ordine, il procuratore capo Gabriele Paci, il magistrato Alfredo Morvillo ora in pensione, alcuni sindaci del territorio e i rappresentanti del Liceo classico e Scientifico “L. Ximenes”.

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

I pannelli, esposti nel grande atrio a piano terra del Palazzo di giustizia di via XXX Gennaio, corredati da immagini significative, raccontano la vita dei due magistrati. Giovanni Falcone ha lavorato per dieci anni al tribunale di Trapani dal 1967 al 1978 dove ha ricoperto diversi incarichi da giudice istruttore a magistrato di sorveglianza, a giudice civile e fallimentare. La mostra raccoglie foto di archivio e scatti della vita privata dei magistrati ed è stata ampliata con un ultimo pannello che documenta la cattura del boss Matteo Messina Denaro. L’esposizione, realizzata dieci anni fa dall’Ansa, che è stata visitata da migliaia di studenti e di giovani delle scuole di tutta Italia, esposta alla camera dei Deputati, al Parlamento europeo, all’Ars e nell’aula bunker dell’Ucciardone, resterà a Trapani per una settimana e, grazie all’accordo con la sezione dell’Anm, sarà visitata dagli studenti delle scuole trapanesi.

La Rai per la Giornata della legalità: «L’esempio di Falcone e Borsellino sia un bene comune»

«Abbiamo un debito di riconoscenza verso chi, come Falcone e Borsellino, ha lottato con determinazione e fermezza contro la mafia e ha sacrificato la propria vita in nome della legalità. Il servizio pubblico ha il compito di coltivarne la memoria, per tutti i cittadini e in particolare per le giovani generazioni. Questo è lo spirito con cui Rai, in un palinsesto che attraversa tutte le piattaforme, vuole onorare la Giornata della Legalità». Così la presidente Rai Marinella Soldi e l’amministratore delegato Roberto Sergio spiegano l’impegno Rai nella Giornata della legalità per commemorare le vittime di tutte le mafie, in ricordo delle stragi di Capaci e di via D’Amelio nel 1992 dove persero la vita i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. «Per il servizio pubblico – proseguono Soldi e Sergio – si tratta di un’occasione per ribadire quanto l’esempio lasciato da Falcone e Borsellino e dalle altre vittime della lotta alla mafia siano un bene comune da custodire gelosamente e un esempio indelebile».

Con un palinsesto dedicato su reti, testate e web, Rai celebra la Giornata della Legalità nel 31° anniversario della strage di Capaci in cui, il 23 maggio 1992, hanno perso la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta. La stessa sorte è toccata, 45 giorni dopo, il 19 luglio, a Paolo Borsellino, ucciso a Palermo con cinque agenti di scorta. Il Servizio Pubblico ospita, inoltre, sulle sue reti, da martedì 16 maggio per una settimana, lo spot della Presidenza del Consiglio per la campagna “Fondo vittime mafia e reati violenti” e lo spot istituzionale Rai realizzato in collaborazione con la Fondazione Falcone. La programmazione si è aperta su Rai 1 lunedì 22 maggio con Bruno Vespa che ha intervistato Rosaria Costa e Tina Montinaro, vedove di due degli agenti della scorta di Falcone, ospiti a “Cinque minuti”, alle 20.30. Alle 23.25, invece, è statp proposto lo speciale “Vittime collaterali – Lotta alla mafia”, condotto da Emma D’Aquino.

Martedì 23 maggio, Tgunomattina, in onda alle 6.30, si è collegata con Capaci per la deposizione della corona sul luogo della strage. Alle 9.05, a “Uno Mattina”, ha parlato Angelo Corbo, il poliziotto della scorta sopravvissuto all’attentato di Capaci. Alle 9.50, è “Storie italiane” a proporre approfondimenti legati al tema della Giornata. Alle 10.30 la diretta a cura del Tg1 dal titolo “Palermo Giornata della Legalità”, condotta da Elisa Anzaldo, vede tra gli ospiti il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, la professoressa Maria Falcone, il procuratore Capo di Palermo, De Lucia, e il vice Comandante dei Ros, colonnello Valerio, che ha catturato l’ultimo stragista di mafia, Matteo Messina Denaro. Alle 10.05 è “La vita in diretta” a seguire la Cerimonia presso l’Albero Falcone in Via Notarbartolo a Palermo. La programmazione di Rai 1 proseguirà lunedì 29 maggio alle 23.40 con il doc di Simone Manetti “Me l’aspettavo – il sorriso di Don Puglisi”.

Nel corso della giornata spazio alla ricorrenza anche su Rai 2 con Tg2 Italia alle 10 e con “I fatti vostri” alle 11.10. Su Rai 3, invece, l’anniversario sarà ricordato da “Il cavallo e la torre” di lunedì 22 maggio alle 20.40, mentre martedì 23 maggio se ne parla ad “Agorà”, alle 8, e a “Tg 3 – Fuori Tg” alle 12.25. Alle 13.15 è la volta di “Passato e Presente” con una puntata dedicata al coraggio di Falcone e Borsellino; alle 16 c’è il doc “La prima donna che”, alle 16.10 in prima tv il doc d’animazione “Tufo” (in replica domenica 28 maggio alle 17.15 su Rai Gulp). Venerdì 26 maggio, alle 21.20, il film di Marco Bellocchio “Il traditore”, con Pierfrancesco Favino racconta la storia del pentito Buscetta.
Anche le testate, oltre al racconto delle cerimonie ufficiali, dedicheranno ampi spazi informativi alla ricorrenza nelle varie edizioni dei Tg, dei Gr e su RaiNews.it. Da segnalare, alle 24 su Rai 3, Tg3 Linea Notte interamente dedicato all’anniversario e il servizio della Tgr Puglia che ricorda una vittima pugliese, Antonino Montinaro, agente di scorta di Falcone.

Ricchissima la programmazione di Rai Cultura, con un palinsesto dedicato su Rai Storia, a partire da “Il giorno e la Storia” che ricorda la strage di Capaci alle 00.10 di martedì 23 maggio, con repliche successive. Alle 9.00, poi, il professor Giovanni De Luna e Paolo Mieli analizzano l’inizio della lotta alla mafia in “Passato e Presente”, mentre dalle 9.30 rivivono – tra speciali e documentari – le storie di chi ha pagato con la vita il proprio impegno antimafia come il Procuratore Pietro Scaglione, la prima vittima; Cosimo Cristina, Mauro De Mauro e Giovanni Spampinato, cronisti del giornale Antimafia L’Ora; il commissario Boris Giuliano, i magistrati Cesare Terranova e Rocco Chinnici. Nel pomeriggio, dalle 15, spazio anche al ricordo del presidente della Regione Sicilia, Piersanti Mattarella; del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa; di don Pino Puglisi; e di Francesca Morvillo, magistrato e moglie di Giovanni Falcone.
Alle 19.30, poi, “Telemaco” rilegge con Carla Oppo due esperienze simbolo della ribellione civile alla mafia: il Comitato dei lenzuoli bianchi e le Donne del digiuno.
Alle 20.30 obiettivo su Giovanni Falcone e Paolo Borsellino a “Passato e Presente” con Paolo Mieli e il professor Salvatore Lupo, mentre i due magistrati uccisi da Cosa Nostra sono protagonisti anche del doc “Falcone e Borsellino. C’era una volta a Palermo” che racconta l’amicizia tra i due. Si chiude, alle 23.45, con un omaggio a Libero Grassi, l’imprenditore palermitano, ucciso dopo aver “sfidato” i suoi estorsori.
Rai Scuola dedica alla Giornata della Legalità, alle 17.30, lo Speciale “La gente fa il tifo per noi” sul fenomeno del movimento dei lenzuoli e sul portale web ripropone l’intervista di Andrea Barbato a Giovanni Falcone del 1991, un anno prima della sua morte. Altri contributi, infine, sul portale di Rai Cultura: il web doc “La Giornata della Legalità” con video, fotogallery, testi e infografiche sul tema, lo Speciale “Caro Giovanni, caro Paolo” e – nella sezione Cinema del portale – il film “L’attentatuni”.

La strage di Capaci del 23 maggio 1992

Rai Movie propone alle 19.15 il film di Fiorella Infascelli, “Era d’estate”, con Beppe Fiorello, Massimo Popolizio, Valeria Solarino. Ampia anche l’offerta di Rai Digital su RaiPlay, con proposte che vanno dal cinema alla fiction, dal teatro ai documentari, ai contributi di Rai Teche. Tra i titoli, i film “Era d’estate” di Fiorella Infascelli; “U muschittieri”, regia di Vito Palumbo; “La mafia uccide solo d’estate”, regia di Pierfrancesco Diliberto; le fiction “Giovanni Falcone. L’uomo che sfidò Cosa Nostra”, regia di Andrea e Antonio Frazzi, e “L’attentatuni” di Claudio Bonivento; i documentari “Chiedi chi era Giovanni Falcone” di Gino Clemente; “Giovanni Falcone, il peso delle parole”, “Giovanni Falcone – C’era una volta a Palermo” di Graziano Conversano; “Nella terra degli infedeli” di Salvatore Cusimano; “Frammenti di un discorso morale – Falcone e Borsellino, la Tv, le parole” di Andrea Salerno; l’antologia di Teche “Le parole di Falcone”; lo spettacoli teatrale “Falcone – Il tempo sospeso del volo”. La piattaforma RaiPlay Sound darà evidenza all’anniversario proponendo dal proprio catalogo podcast original, serie audio, come “23 maggio: la strage di Capaci”; “Va tutto bene. Trent’anni senza Falcone e Borsellino”; “Ferite”. Dagli archivi Rai si renderanno disponibili le versioni radiofoniche di “Le parole di Falcone”; “Falcone contro Riina: la guerra di Cosa Nostra”, “Francesca Morvillo donna di legge”.

La giornata della Legalità sarà seguita con grande impegno anche dalla radio. Su Radio 1 sono previsti servizi e interviste nei Gr e nei programmi “Radio Anch’io”, “Che giorno è”, “Menabò” e “Zapping”. Radio 2 dedicherà approfondimenti ne “I Lunatici”; “Caterpillar”, “La Sveglia di Radio2”, “Caterpillar AM” e “Non è un Paese per Giovani”, mentre per Radio 3 seguirà la ricorrenza nei programmi “Radio 3 Fahrenheit” e “Tutta la città ne parla”. Infine, Radio Techetè dedicherà a Falcone una puntata di “Viaggio nel tempo, dal passato al futuro”, condotto da Giacinto De Caro.

Castelvetrano riapre la villa comunale Falcone e Borsellino

Nel giorno del 31° anniversario della strage di Capaci, il primo dopo la cattura del boss Matteo Messina Denaro, sarà riaperta a Castelvetrano la villa comunale intitolata ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Per l’occasione si terrà, alla presenza delle scuole, la manifestazione di chiusura del progetto Memoria Nostra, ideato e realizzato dall’imprenditrice Elena Ferraro, assieme al sindaco della città, Enzo Alfano, e al regista Giacomo Bonagiuso. Il giardino comunale era abbandonato da anni, al recupero hanno provveduto gli operai forestali della Regione Siciliana, impiegati a Castelvetrano grazie all’interessamento del vicepresidente e assessore regionale all’Agricoltura Luca Sammartino. «Ci siamo subito messi a disposizione degli organizzatori di Memoria Nostra, con un piccolo contributo come quello della pulizia della villa comunale intitolata a Falcone e Borsellino, operata dai nostri forestali», dichiara Sammartino, secondo il quale «ogni spazio restituito alla collettività è un segnale importante della presenza dello Stato, insieme al dovere della memoria che dobbiamo coltivare e trasmettere alle nuove generazioni. Sono due azioni concrete, tanto più importanti in un territorio – conclude il vicepresidente della Regione – che troppo spesso, nel passato, ha subito un’ombra pesante e intollerabile per la stragrande maggioranza dei cittadini onesti».

Villa Falcone e Borsellino a Castelvetrano

La villa ospiterà tutti i disegni, i lavori e i messaggi donati dagli studenti della provincia di Trapani in occasione della visita alla teca contenente i resti dell’auto Quarto Savona 15, la Croma blindata del caposcorta di Giovanni Falcone, coinvolta nell’attentato di Capaci. Lo scorso 25 aprile la teca è stata mostrata alla città alla presenza, accanto alle autorità civili e militari del territorio, del ministro degli Interni Matteo Piantedosi, dell’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo, del presidente della Commissione Antimafia dell’Ars Antonello Cracolici e della presidente dell’Associazione Quarto Savona Quindici Tina Montinaro. Nei due giorni successivi le scolaresche hanno fatto visita alla teca in una sorta di pellegrinaggio civile. «Le loro riflessioni saranno ora il seme da piantare all’interno della villa Falcone e Borsellino per mantenere vivo il ricordo di chi ha combattuto contro Cosa Nostra, sacrificando la propria vita», spiega Elena Ferraro, che dieci anni fa con il suo «no» alla richiesta di pizzo di un cugino di Matteo Messina Denaro diede il via al cammino di affrancamento dal giogo mafioso che ora Castelvetrano, libera della presenza del boss, arrestato 4 mesi fa a Palermo, vuole completare. «Memoria Nostra – aggiunge Elena Ferraro – è un progetto di legalità che prende le mosse da un sentimento di ringraziamento alle forze dell’ordine ed alla magistratura per avere raggiunto lo storico risultato della cattura del boss. Partendo dal ricordo del dramma della strage di Capaci, attraverso l’esposizione dello storico cimelio legato a quel tragico 23 maggio 1992, abbiamo coinvolto gli studenti, con l’obiettivo di fare nascere dalle radici della distruzione del passato le fronde della rinascita del futuro».

Gli studenti torneranno ad essere protagonisti di Memoria Nostra, come sottolinea il sindaco di Castelvetrano, Enzo Alfano. «L’obiettivo della giornata del 23 maggio è stato coinvolgere le scolaresche della città – spiega Alfano – affinché l’evento commemorativo possa essere anche un momento di gioia e di rinnovamento, per consentire ai giovani di guardare al futuro con una prospettiva diversa, ricca di ottimismo». La manifestazione comincia alle 9,30 con l’accoglienza degli studenti delle scuole di Castelvetrano. Dopo gli interventi del sindaco Enzo Alfano e dell’ideatrice del progetto Elena Ferraro, i ragazzi racconteranno alcuni passi della vita di Falcone e Borsellino e leggeranno i testi scritti durante l’anno scolastico sul tema della legalità. Aprirà la giornata il coro dell’Istituto comprensivo Lombardo Radice-Pappalardo, che canterà Pensa di Fabrizio Moro, sempre nel segno della memoria di chi ha donato la vita per combattere la mafia.

I tre giorni della legalità di Cefalù

“Capaci di dire No alla mafia”: è il titolo di una tre giorni della legalità organizzata dall’amministrazione comunale di Cefalù, in collaborazione con gli istituti scolastici, che mette in campo incontri pubblici, momenti di riflessione, proiezioni cinematografiche e cortei per sensibilizzare intorno al tema della legalità. Tre giorni, dal 22 al 24 maggio, in cui gli studenti di Cefalù, dalle elementari alle superiori, si stanno confrontando con alcuni degli attori più rappresentativi del periodo storico legato alle stragi di mafia del 1992. Fra questi spiccano le figure di Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato Paolo, e quella di Brizio Montinaro, fratello del caposcorta di Giovanni Falcone.

Fiammetta Borsellino

«Per l’anniversario della strage di Capaci abbiamo scelto di dare ai ragazzi di Cefalù – spiega il sindaco Daniele Tumminello – strumenti per il ricordo ma anche e soprattutto per il confronto. Perché è rivivendo e conoscendo gli scenari del passato che si può costruire una coscienza e una cittadinanza attiva sul tema della legalità».

Ieri mattina, al Teatro Cicero della cittadina tirrenica, le scuole superiori hanno incontrato l’avvocato Fausto Amato dell’antiracket, il giornalista Nino Tilotta e Brizio Montinaro, fratello di Antonio caposcorta di Giovanni Falcone; riflessioni e performance a cura degli alunni dell’IISS “Del Duca – Bianca Amato” e dell’IISS “Mandralisca” di Cefalù. Oggi alle 9,30 da Largo Di Giorgio a Piazza Duomo, il corteo e la manifestazione degli studenti di tutte le scuole di Cefalù. Mercoledì 24 maggio, alle ore 10 al Teatro Cicero, la proiezione ai ragazzi di 5^ elementare e 3^ media del cortometraggio “Paolo e i suoi angeli”, con l’intervento di Fiammetta Borsellino; riflessioni e performance degli alunni dell’IC “Botta” di Cefalù.

Nel Milanese 300 “capitani coraggiosi” con Salvatore Borsellino

Giorno 23 maggio, in occasione della giornata della Legalità, torna l’evento “Capitani Coraggiosi” iniziativa volta alla formazione del giovane alla cultura della legalità. La Manifestazione istituita a Matera 2019 nell’anno della sua nomina a Capitale della Cultura Europea – è diretta dal regista  Lorenzo Muscoso e affronta l’argomento coinvolgendo attivamente i giovani e puntando all’espressione artistica come mezzo per una formazione di coscienza. Oltre 60 gli speciali televisivi  realizzati dagli studenti del Liceo Artistico Russell – Fontana di Arese (Milano), mediante un lavoro di ricerca e  approfondimento sui tanti che hanno combattuto la mafia da Giovanni Falcone, Paolo Borsellino a Peppino Impastato e Don Pino Puglisi.

Iniziativa che promuove la crescita personale  e di grande importanza culturale, e che infine, crea un ponte simbolico tra Lombardia e Sicilia. Inoltre, si è diffusa tra le scuole il proposito “la Settimana della Legalità” a cui hanno aderito un numero considerevole di Enti, i cui docenti hanno parlato del problema attraverso la fruizione di opere cinematografiche. L’Edizione di quest’anno vede un focus su Salvatore Borsellino, che sarà il Centro dell’attività, nel ricordo del fratello e per promuovere la ricerca di una verità che ancora oggi tarda arrivare: L’ Agenda Rossa del magistrato in cui erano contenuti informazioni, sparita durante l’attentato e mai ritrovata. Quel taccuino che probabilmente conteneva notizie su trattative tra mafia e Stato. L’evento si aprirà alle 9.30 con l’inaugurazione di Salvatore del “Muro della Legalità” presso il complesso scolastico di Arese, all’interno dello spazio Europa Unita, realizzato dai ragazzi delle elementari insieme a quelli delle superiori. Saranno presenti le Forze dell’Ordine e una rappresentanza dei Bersaglieri.

Salvatore Borsellino

Alle 10 presso l’Auditorium Ariston di Lainate (Milano),  Salvatore Borsellino incontrerà 300 giovani delle scuole, nel corso della mattinata vi saranno collegamenti in remoto con Leoluca Orlando, Pif, Pasquale Scimeca, Tony Sperandeo, Roberta Gatani, Antonio Vassallo, Piera Aiello, Roberto Gueli,  Veronica D’Agostino, Michele Cucuzza, Tony Gentile, Paolo Borrometi. Intervento anche del pentito di cosa nostra, Gaspare Mutolo.

All’interno dello luogo, saranno quindi proiettati i lavori degli studenti, e a seguire la proiezione di uno spezzone, in anteprima, del documentario “Io e Paolo”  per la regia di Muscoso, momenti musicali con Federico Molea, un reading teatrale su Giancarlo Siani, interpretato dall’attore e Prof. Vincenzo Albano che ha collaborato attivamente alla riuscita dell’evento.

Il tutto sarà moderato da Alessandro Gortan, Noemi Martinoli, Alice Vanoni. Una Manifestazione resa possibile grazie al supporto della Dirigente scolastica Giuseppina Pelella e del lavoro di coordinamento della professoressa Laura Moja e dell’aiuto della professoressa Pamela Passalacqua, e infine realizzato grazie al supporto del Comune di Lainate, nella persona del sindaco Andrea Tagliaferro e dell’ Ass. Cultura Daniele Maddonini. E’ possibile seguire la diretta live su youtube cliccando il link seguente.

(Ultimo aggiornamento ore 18 del 23 maggio 2023)



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