Fotografia E' visitabile fino al 30 settembre al al M.A.CA. Museo di arte contemporanea di Alcamo la mostra fotografica "海の音 UMI NO NE – Il suono del mare" del fotografo e artista palermitano, processi di incontro/scontro con l’acqua, una personalissima indagine sulla relazione tra essere umano e natura dalla forte connotazione sociale e di denuncia. E il 29 e il 30 l'artista terrà un workshop fotografico
La cultura in difesa della natura, l’arte come dimensione etico-sociale volta alla tutela dell’ambiente. E’ questa una delle chiavi di lettura della mostra ad Alcamo dell’artista Giuseppe La Spada.
Il palermitano La Spada, classe 1978, è un artista interdisciplinare la cui ricerca esplora il rapporto uomo-natura, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico alle tematiche ambientali. In particolare, l’elemento acqua percorre tutta la sua pratica artistica, divenendo ogni volta il soggetto o il contesto, a volte anche il medium. La Spada “sente” l’acqua da lontano, ha creato un legame liquido fatto di necessità dell’essere. L’acqua come maternità, cura, elemento simbiotico ma anche bisognoso di protezione: il fotografo palermitano (ma cresciuto a Milazzo) da anni si occupa di tematiche ambientali: il lungo rapporto lavorativo con Ryuichi Sakamoto gli ha regalato un’attenzione importante per la Natura e per i suoni e i disegni che da essa si sprigionano. Da questo impegno e da questa formazione intellettuale ed umana scaturisce 海の音 UMI NO NE – Il suono del mare, mostra fotografica che raccoglie le immagini di progetti precedenti, trovando un unico filo conduttore nell’acqua. La mostra, visitabile fino al 30 settembre al M.A.CA. Museo di arte contemporanea di Alcamo ospitato al Collegio dei Gesuiti, è inserita nel progetto L’Arabafenice, rassegna organizzata dall’alcamese AxA-Associazione per l’Arte, promossa dall’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana della Regione Siciliana.
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La Spada conduce una sua personalissima indagine sulla relazione tra essere umano e natura, nella quale si sono intromessi elementi estranei, artificiali (la plastica), forme che sembrano qualcos’altro, che sono la traccia di un pianeta che non potrà mai più essere come quello delle origini.
In mostra una decina di scatti di medie dimensioni (105 x 70 cm) dalla forte connotazione sociale e di denuncia. E’ lo stesso autore ad esplicitare la dimensione metodologica e sociale della sua attività creativa: “L’arte deve essere utilizzata per parlare di altro. È un’architettura sociale, non deve servire per appendere tele ai muri ma per mandare messaggi”. Giuseppe La Spada dedica la mostra al compositore e musicista giapponese Ryuichi Sakamoto, scomparso pochi mesi fa: «Gli scrissi una mail anni fa, era il 2006 lui mi rispose con semplicità e lesse un mio progetto di sostenibilità ambientale che poi vinse anche un premio. Mi sembrava importante rendergli omaggio, era un uomo bello come la sua musica».
Le immagini in mostra contengono e palesano processi di incontro/scontro con l’acqua. Molto interessante anche uno scatto che denuncia l’inquinamento acustico provocato dalle bitcoin farm, le strutture che ospitano i dispositivi di mining di criptovalute, che lavorano insieme 24H. Risale a qualche mese fa la notizia che il rumore assordante causato dai computer sempre accesi nelle bitcoin farm, copra addirittura il rumore delle cascate del Niagara. L’artista chiosa: «Sono tutte scelte umane prese senza pensare alle conseguenze. Pensate alla plastica: è nata per contenere l’acqua e invece ormai la inquina senza ritegno».
Dopo l’inaugurazione, nell’atrio del Collegio dei Gesuiti si è svolto anche un sea-talk sui temi dell’inquinamento delle acque marine e delle variazioni climatiche, con protagonisti Marco Faimali, direttore del Cnr di Genova; Luca Mercalli presidente della Società Meteorologica Italiana; Patrizia Maiorca, presidente dell’Area Marina protetta del Plemmirio di Siracusa, il geologo e presidente dell’associazione Fareambiente di Alcamo Girolamo Culmone. Il 29 e 30 settembre vi sarà anche un workshop fotografico di La Spada, aperto a chiunque voglia imparare ad utilizzare una macchina fotografica o un telefono per scattare immagini professionali e distintive nutrendo la propria cultura visiva e capacità di osservare il mondo.
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