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Identità vinicola, valorizzazione della filiera ed enoturismo, i nuovi obiettivi della Pachino da bere

Calici & Boccali Successo di pubblico per la terza edizione della Festa della vendemmia che si è tenuta dal 20 al 22 settembre nella cittadina del Siracusano con l'organizzazione di Vivi Vinum Pachino. La sicilia Sud orientale punta sul Nero d’Avola e rilancia. Tra le cantine premiate: Feudo Ramaddini, Sissiri, Barone Sergio, Feudo Maccari, Cammisuli, Marilina, Rudini, Sultana. “Pampina d’Oro 2024” a Saro Di Pietro dell’azienda Rudinì

Dalle vigne alla pigiatura, la vendemmia delle uve di Sicilia ha trasformato Pachino in un crocevia di eventi che ha richiamato un grande successo di pubblico. Lo sviluppo dell’identità, la valorizzazione della filiera vitivinicola, il recupero dei rituali della comunità e la spinta all’enoturismo hanno potenziato la terza edizione della Festa della Vendemmia che si è svolta nela cittadina del Siracusano dal 20 al 22 settembre. Oltre ad accogliere migliaia di visitatori attratti dalla passione per i vini, dalle cantine rinomate e dal fitto programma di eventi, la celebrazione della vendemmia ha concretizzato lo start di un nuovo percorso di progresso per la comunità del Nero d’Avola.

La Festa della Vendemmia è stata organizzata da Vivi Vinum Pachino in collaborazione con la nuova Cooperativa di Comunità Le Terre di Ebe, con il patrocinio del Comune di Pachino, ed anche grazie al progetto Vino Connect Sicilia, l’acceleratore della filiera vitivinicola siciliana, in sinergia con la Banca di credito cooperativo di Pachino e la Banca di credito cooperativo di San Cataldo, Federcasse, Confocooperative Sicilia, supportato da Azure Consulting e finanziato da Fondo Sviluppo Spa.

La festa della vendemmia di Pachino

«Con arte, cultura e tradizioni – ha spiegato presidente dell’associazione Vivi Vinum Pachino Walter Guarrasi – abbiamo celebrato tutti i vini della nostra terra, particolarmente nota per la sua eccellente produzione di Nero d’Avola, abbiamo recuperato i rituali della vendemmia sui binari storici della Stazione del Vino, la ferrovia storica sulla quale torneranno presto a viaggiare treni turistici. Vogliamo riqualificare la nostra comunità produttiva stimolandone l’economia, continueremo a sviluppare interesse enoturistico e l’identità enogastronomica del territorio».

Tra le note di Iva Zanicchi e i sentori dei vini degustati da migliaia di visitatori nei banchi d’assaggio, la festa ha coinvolto il pubblico. Durante la conferenza “La vendemmia: mestieri, lavoro e rito” il sindaco del Comune di Pachino Giuseppe Gambuzza con la sigla del protocollo d’impegno per la valorizzazione della “mustata”, ha garantito in sinergia con il presidente Guarrasi, di perseguire l’obiettivo di introdurre questo antico dolce siciliano risalente al ‘400, nel registro dei Prodotti agroalimentari tradizionali (Pat). Al focus “La ferrovia del vino: da via del commercio a nuova opportunità per l’enoturismo” ha partecipato Pietro Fattori, responsabile delle Comunicazioni esterne della Fondazione Ferrovie dello Stato che ha annunciato la restituzione all’esercizio della linea Noto-Pachino, con importanti risvolti per il territorio: i treni viaggeranno nuovamente sulle rotaie e creeranno nuovi flussi turistici.

Pietro Fattori, responsabile delle comunicazioni esterne della Fondazione Ferrovie dello Stato, e Walter Guarrasi, presidente di Vivi Vinum Pachino

Il fermento del Palio delle botti ha attraversato le vie di Pachino: sul podio della gara, che ha visto concorrere numerose squadre, la Cantina Barone Sergio con la botte Banca di credito cooperativo di Pachino ha conquistato il terzo posto, Voga con la botte dell’Azienda Feudo Ramaddini si è aggiudicata il secondo posto e la Cantina Sissiri con botte propria ha vinto. Saro Di Pietro dell’Azienda Rudinì ha ricevuto la “Pampina d’Oro” del 2024, un pregiato riconoscimento per la sua valorosa esperienza che conta ben 55 vendemmie.

Dopo le visite delle cantine e l’accurata valutazione della giuria presieduta dal sommelier e giornalista enogastronomico Luigi Salvo, si è svolta la cerimonia di premiazione del concorso “I vini dello scagno” che ha visto competere le etichette più stimate del territorio. Ecco i premiati: si è distinto il vino innovativo Di Perla Marina Feudo Ramaddini, il vino bianco Mamà 2023 Sissiri, il vino rosato Luigia 2023 Barone Sergio, il vino rosso Saia 2021 Feudo Maccari, il vino speciale Zizzo 2022 Passito di Nero d’Avola Cammisuli, il vino territoriale Cecile Cantina Marilina, per il rapporto qualità/prezzo Saro Cantina Rudinì, per il packaging Apollonia Rosato Sultana. Quella del 2024 è stata l’annata dei dessert per “La vendemmia nel piatto”, la gara che ha premiato le dolci ricette che hanno esaltato tra gli ingredienti il vino, l’uva passa, il mosto e ogni derivato. Tra le prelibate preparazioni hanno conquistato la giuria i dolci dei primi classificati Paola Scirè e Giuseppe Acquaviva, dei secondi classificati Licia Cannarella e Andrea Vassalli, e della terza classificata Lucia Morana.

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