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Il bianco e nero “vivo e vivente” di Enzo Sellerio si anima per le vie di Palermo

Fotografia Nell’anno che celebra il centenario della sua nascita, è in itinere un progetto che restituisce ogni scatto del fotografo-editore al luogo in cui è nato. Le vie di Sellerio è una mostra a cielo aperto che attraversa Palermo in 20 grandi fotografie tra le più iconiche, installate nei luoghi in cui sono state scattate, e che saranno scoperte durante passeggiate “narrative” grazie a Le vie dei Tesori. E il 20 e il 27 ottobre ed il 2 novembre, tre di queste grandi fotografie si “animeranno” teatralmente grazie a Ditirammu Lab

Un viaggio nell’arte fotografica di Enzo Sellerio e nella storia del Novecento. E nel contempo un itinerario nella dimensione antropologica di Palermo. Prima della presentazione del nuovo progetto, omaggio alla sua memoria artistica ed umana, è opportuno ricordare che Enzo Sellerio è stato un protagonista della cultura del XX secolo siciliano ed italiano. Lo è stato sia come autore di fotoreportage ed artista sia per il suo contributo alla casa editrice Sellerio (che ha avuto come guida geniale la consorte Elvira Sellerio). Il loro connubio (e la rilevante collaborazione di Leonardo Sciascia, scrittore, intellettuale ed editor raffinato) ha prodotto un gioiello editoriale che ha avuto e ha una proiezione nazionale e internazionale.

Foto e arte

Enzo Sellerio

Enzo Sellerio mostrò il suo talento nel suo primo reportage “Borgo di Dio”, pubblicato nei fotodocumentari di Cinema nuovo, ancor oggi ritenuto uno dei capolavori della fotografia neorealista in Italia. Seguirono delle sue “personali” in grandi città d’Italia. Ed ebbe collaborazioni con prestigiose testate, tra cui “Il Mondo” di Mario Pannunzio. I suoi lavori si moltiplicarono, per una rivista svizzera realizzò servizi fotogiornalistici su Palermo e sui paesi dell’Etna. Da citare anche la collaborazione con Vogue che gli aprì spazi a Parigi e a New York (dove ebbe anche un incarico dalla rivista Fortune). Importanti anche i suoi ritratti di celebri artisti e intellettuali degli anni ’60. Riviste, mostre, libri
La fondazione assieme alla moglie Elvira Sellerio della casa editrice cambiò la sua sfera lavorativa, si dedicò principalmente alla cura della progettazione dei libri d’arte e alla grafica di tutte le collane. Fortografo-artista, editore, collezionista, raccoglieva e conservava testimonianze dell’arte popolare e della vita quotidiana. Si può dire che aveva la cura della memoria storica e nel contempo sensibilità antropologica. Negli anni prima della sua morte (avvenuta nel 2012), a partire dal 2006, riprese la sua attività di fotografo con il settimanale Lo Specchio de La Stampa, mostrando ancora una volta la sua capacità di saper raccontare con immagini le contraddizioni della sua Palermo.

Le vie di Sillerio: arte, memoria e Sicilia

Enzo e Elvira Sellerio

Enzo Sellerio nel suo racconto fotografico con un bianco e nero “vivido e vivente” ha espresso un amore sconfinato per la sua Palermo, ritratta dagli anni del dopoguerra al boom economico mentre si trasformava, lasciandosi dietro pezzi di storia e di memoria. Sellerio era pronto a vederli quei pezzi, a raccoglierli, padrone di un obiettivo che ha regalato immagini straordinarie. Nell’anno che celebra il centenario della sua nascita, tra le iniziative organizzate dalla casa editrice e dall’Archivio Sellerio, è in itinere un progetto che percorre la città e che restituisce ogni scatto al luogo in cui è nato. Una mostra a cielo aperto che attraversa Palermo in 20 grandi fotografie tra le più iconiche, installate nei luoghi in cui sono state effettivamente scattate, e che saranno scoperte durante passeggiate “narrative” selleriane, grazie a Le vie dei Tesori, dalla Cattedrale a via Matteo Bonello verso il Palazzo di Giustizia, poi Porta Carini, il Capo, Sant’Agostino, la Chiesa di Santa Ninfa per proseguire su via Maqueda verso piazza Pretoria, via Roma e piazza Marina, e poi il mare, Sant’Erasmo e di nuovo nel cuore della città fino alla Stazione Centrale.

Enzo Sellerio, trattoria l’Ingrasciata di Palermo, 1961

Inoltre, tre di queste grandi fotografie si “animeranno” teatralmente – domenica 20 ottobre, alle 16; domenica 27 ottobre alle 11 e sabato 2 novembre alle 11 – sempre nei luoghi a cui appartengono: “L’Ingrasciata” sarà installata alla caletta di Sant’Erasmo dove vi era la mitica trattoria di cucina popolare fotografata da Sellerio nel 1961 e sarà animata dagli attori del Teatro Lab Palermo; il secondo tableau vivant sarà allo stadio e sarà riproposta la scena della fotografia intitolata “Uscita dallo stadio comunale”; è datata 1961; gli attori vestiranno i panni dei tifosi esultanti per la vittoria del Palermo nella gloriosa stagione della promozione in serie A. Infine si festeggeranno i 65 anni della fotografia “Bambini nel costume di cowboy ricevuto dai Morti”, del 2 novembre 1959, uno dei più rappresentativi scatti di Enzo Sellerio che consegnò alla memoria schiere di ragazzini che in quegli anni giocavano ancora per le strade. Sarà Ditirammu Lab ad animarla, con una performance davanti alla fotografia in via Porta Carini.

Enzo Sellerio, Uscita dallo stadio comunale, 1961

La cultura come dimensione della memoria e come vita

Enzo Sellerio, Bambini nel costume da cowboy ricevuto dai morti, 2 novembre 1959

Sarà anche lanciato un contest fotografico: la sfida è quella di giocare a “rifare” le immagini di Sellerio, fotografando i luoghi di Palermo dalla stessa prospettiva, posare come i personaggi dei suoi ritratti, creare i propri set a imitazione dei 20 scatti originali installati nelle vie di Palermo. Le foto, rigorosamente in bianco e nero, dovranno essere inviate alle mail palermo@leviedeitesori.it e a info@sellerio.it. Lo scatto più bello o che avrà rievocato l’originale più efficacemente sarà premiato domenica 3 novembre, le altre saranno pubblicate sui social delle Vie dei Tesori. Il 26 ottobre vi sarà una caccia al tesoro a squadre lungo cinque foto dell’itinerario selleriano, con quiz a risposta multipla su luoghi e usi delle fotografie. Ci saranno indizi che porteranno alla tappa successiva. Così Enzo Sellerio, e il suo sguardo su Palermo, sarà il “terreno di gioco” delle scuole e della comunità, lo stimolo a scoprire e guardare la città. L’arte come dimensione di riscoperta della memoria, di elemento di ricucitura del presente e di luce sul futuro.

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