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“Il delitto Mattarella” di Aurelio Grimaldi nei cinema dal 19 marzo

Visioni Un vero e proprio tributo alla memoria di Piersanti Mattarella, presidente della Regione siciliana ucciso dalla mafia il 6 gennaio 1980, il film "il delitto Mattarella" di Aurelio Grimaldi, in uscita a marzo nelle sale. Un tributo da parte degli attori siciliani coinvolti nel progetto coordinato da Grimaldi che da anni raccoglie materiali sul caso-Mattarella

Esce nei cinema –  il 19 marzo 2020, distribuito da Cine1 Italia, “Il delitto Mattarella” per la regia di Aurelio Grimaldi, co-prodotto da Cine 1 Italia e  Arancia Cinema e in qualità d’investitore esterno dalla società Edilizia Acrobatica SpA, con il supporto della Sicilia Film Commission e Sensi Contemporanei. Il film si avvale di un ricco cast siciliano, composto da Antonio Alverario, Claudio Castrogiovanni (Pio La Torre), Nicasio Catanese, David Coco  (Piersanti Mattarella), Vincenzo Crivello, Francesco Di Leva, Donatella Finocchiaro (Irma Chiazzese, moglie di Piersanti Mattarella), Lollo Franco, Sergio Friscia (Rosario Spatola), Ivan Giambirtone, Leo Gullotta (Rosario Nicoletti), Guia Jelo (la signora Nicoletti), Francesco La Mantia, Vittorio Magazzù, Tuccio Musumeci (Salvo Lima), Toni Sperandeo (Vito Ciancimino), Andrea Tidona, Alessio Vassallo (Sergio Matterella).

Donatella Finocchiaro e David Coco in una scena de “Il delitto Mattarella”

Un vero e proprio tributo alla memoria di Piersanti Mattarella da parte degli attori siciliani coinvolti nel progetto che si avvale, a sua volta, di una troupe interamente siciliana. Aurelio Grimaldi da anni raccoglie materiali sul caso-Mattarella. Dopo l’elezione del fratello Sergio al Quirinale ha scritto una sceneggiatura densa di fatti e documenti, con l’intento di combattere l’oblio in cui è caduta la vicenda. Tra i personaggi le prime due cariche dello Stato, Sergio Mattarella e l’allora Presidente del Senato Pietro Grasso, che quel 6 gennaio 1980 era un giovane PM di turno e quindi titolare di inizio indagini sull’omicidio. «Piersanti Mattarella – sottolinea Grimaldi –  è una figura ingiustamente dimenticata. A Roma e Milano non esiste nemmeno una via a lui dedicata. La discrezione della impeccabile famiglia e del fratello Presidente della Repubblica sono senza pari».

Il film parte dal 6 gennaio 1980. Il Presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella si sta recando a Messa con la sua famiglia. Un giovane si avvicina al finestrino dell’auto e spara a sangue freddo al presidente e lo uccide. Pur nel disorientamento del momento con una serie di depistaggi verso il terrorismo di sinistra, il delitto apparve anomalo per le sue modalità. Il giovane sostituto procuratore di turno, quel giorno dell’Epifania, sarà Pietro Grasso, futuro Procuratore antimafia e presidente del Senato. Le indagini saranno proseguite dal giudiceistruttore Giovanni Falcone, che scoverà pericolose relazioni tra mafia, politica, Nar e neofascisti, banda della Magliana, Gladio e servizi segreti. Il film ricostruisce il clima politico che ha preceduto l’omicidio: protetto a Roma dal segretario della Democrazia cristiana e dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini, Mattarella è totalmente avversato dai capicorrente siciliani del suo partito. Mattarella non disturbava solo gli equilibri in essere nella Dc ma entrava a gamba tesa sugli affari e gli accordi tra politica e mafia, la quale, per l’omicidio Mattarella, si allea con l’estrema destra romana neofascista in cambio dell’evasione dal carcere Ucciardone del leader Concutelli. Ma l’omicidio Mattarella è anche la storia di una famiglia, di esseri umani, di valori e ideali perseguiti con sincero spirito di servizio e afflato solidale: aspetti che nel film hanno un ruolo centrale. Aurelio Grimaldi ripercorre quei tragici giorni con occhio attento e sensibile.

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