Musica Il frontman dei Marta Sui Tubi e Andrea Scanzi firmano insieme il brano prodotto da Fabio Gargiulo per Woodworm in distribuzione Universal, che esce l'11 dicembre accompagnato dal videoclip diretto da Alessio Piazza e Francesco Dinolfo e ambientato nel Complesso Monumentale di Santa Maria della Grotta di Marsala
Gulino, frontman dei Marta Sui Tubi, e Andrea Scanzi firmano insieme il brano “Il Teatro è la mia chiesa”, prodotto da Fabio Gargiulo per Woodworm in distribuzione Universal, in uscita venerdì 11 dicembre.
Si tratta di un inno impegnato e attuale, urgente e necessario, come dichiarazione d’amore ad un mondo che sentiamo troppo lontano, per celebrare chi sa trovare qualcosa di sacro fuori da una chiesa, dentro un teatro, in un racconto intimo e personale. Per gridare la fede di chi vede nel palco il suo santissimo altare.
Il brano è accompagnato dal videoclip diretto da Alessio Piazza e Francesco Dinolfo, ambientato nel Complesso Monumentale di Santa Maria della Grotta di Marsala ed è stato girato con la tecnica del FPV(first person view) grazie a un drone controllabile a distanza con un visore 3d che simula la prospettiva del volo di un uccello.
«Non avrei mai pensato di scrivere una canzone. Ci speravo, ma mi serviva una spinta – dice Andrea Scanzi -. Una congiuntura astrale. O un pazzo tanto bravo quanto scellerato che me lo chiedesse. Quel pazzo è stato Giovanni Gulino, che ha visto una mia diretta Facebook – e già questo è gravissimo! – ed è rimasto chissà perché colpito da una frase che avevo buttato là senza accorgermene. La frase era “Il teatro è la mia chiesa”. L’avevo pronunciata poco dopo che il governo, con un DPCM, aveva deciso a ottobre di chiudere i teatri e tenere aperte le chiese. Mi pareva un’incongruenza sanitaria e un pessimo messaggio culturale. Da lì è nata la nostra collaborazione. E dunque questa canzone, che è poi un grido d’amore per il palco. L’arte. Il pubblico. Ovvero tutto che mi fa sentire, a tratti, addirittura vivo».
«Ho scritto di getto strofa e ritornello, è incredibile come a volte l’ispirazione venga soddisfatta in pochi minuti quando hai chiaro il soggetto – aggiunge Gulino -. Tutto è partito da una frase che Andrea ha pronunciato in una sua diretta; “il teatro é la mia chiesa”. Da lì ho cominciato a sviluppare una serie di parallelismi tra religione e performance artistica a cui probabilmente non avrei mai pensato senza le parole di Andrea. Mi é venuto spontaneo chiedergli se gli andasse di scrivere un altra strofa sulla base della mia linea melodica perché glielo dovevo in qualche modo e perché sapevo quanto gli fosse caro il tema trattato. Il teatro è la mia chiesa è una disperata dichiarazione d’amore e di mancanza verso il bellissimo lavoro che facciamo e che al momento ci è impossibile “professare”. Uso questa parola perché salire su un palco non è solo lavorare, è trasferire vita, amore e speranza al pubblico. Questa è la nostra “Messa” in scena»
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