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In libreria l’horror italiano Luca Raimondi, la forza delle donne di Simona Lo Iacono il nuovo Agrò di Domenico Cacopardo

Le letture consigliate da Salvatore Massimo Fazio

Blog La settimana dei consigli dei libri in uscita tra giovedì 29 aprile e mercoledì 5 maggio come libro 'copertina' vede "Marenigma", quinto libro in 5 mesi dello scrittore siciliano horror Luca Raimondi; e come libro 'contro copertina', la storia di Anna Maria Ciccone ovvero "La tigre di Noto", nuovo romanzo di Simona Lo Iacono ancora una volta con Neri Pozza. Debutta in NN Editore il poliedrico Michele Vaccari. Torna anche Domenico Cacopardo con il suo Italo Agrò

Debutta in casa NN Editore il poliedrico Michele Vaccari; Paola Barbato torna con un volume per bimbi (e adulti sicuramente). Marietti 1820 con Philippe Ariès, pubblica inediti mai letti prima in Italia (straordinaria la produzione dell’ultimo mese dell’editore torinese che nella prima settimana è stato anche libro copertina). Ancora Sem e Arkadia con un thriller la prima e il ritorno nella collana Senza Rotta la seconda. A&B Editrice e Chiarelettere puntano rispettivamente sul romanzo esistenziale e sulle vicende del compagno Macaluso. Eccellenza siciliana immancabile: Domanico Cacopardo con Marsilio si ripropone al pubblico. Una settimana meravigliosa che non necessita d’altre parole se non di leggere i nostri consigli per le uscite dal 29 aprile al 5 maggio.

Giovedì 29 aprile: l’amore oltre la morte, comunismo, parallelismi tra vita e libri, anarchia e giocattoli, la sopravvivenza, gli inediti, i ritorni di Cacopardo, Vaccari e Lo Iacono. Interessante il debutto del regista di Daniele Morelli per Scatole parlanti con  “Persone per bene”.

Chiara Palazzolo, Non mi uccidere, Sem – Società editrice milanese
La giovane e solare Mirta, conosce il misterioso e affascinante Robin. Si innamorano e promettono di non lasciarsi mai, ma la voglia di trasgredire costa la vita ad entrambi. Pochi giorni dopo il funerale, Mirta riemerge dalla tomba, e memore della promessa aspetta Robin di cui invece non c’è traccia. Mirta capisce di avere dei poteri straordinari, di essersi trasformata in una creatura che per sopravvivere si deve nutrire di carne umana. Mirta ormai fa parte della schiera dei ‘sopramorti’, anime disperate e infelici rimaste sulla terra dopo la morte, braccate da uomini misteriosi, i ‘benandanti’. Il romanzo è il primo volume di una trilogia gothic-horror dell’autrice scomparsa nel 2012.
Giorgio Mameli, Il riparatore di libri, A&B Editrice
Basta una manciata di secondi per dire di un’esistenza e vedere scorrerne gli episodi più significativi: più belli, più brutti, più esaltanti, più umilianti. La vita è la somma di tanti sedicesimi, che compongono un libro. Con una differenza: gli strappi, le lacune e le sfilacciature di un volume possono essere riparati, ma gli strappi, le lacune e le sfilacciature della vita no: stanno lì dove stanno. Immobili. Solo il senso e l’interpretazione di quello che è stato, che hanno portato al presente, possono essere cambiati. E questo può farlo soltanto il riparatore.
Giorgio Mameli, sardo nato a Milano, ha pubblicato Mia madre mi ha abortita quando avevo 56 anni (2018) e Io sono Bianca (2019), terzo classificato alla IX edizione del premio “Un libro amico per l’inverno”. Ha lavorato nell’associazionismo e nella pubblicità. Collabora con quotidiani e radio on e off line. Ama la letteratura, la filosofia, il jazz (si ostina nello studio del sax tenore) e l’equitazione.

Concetto Vecchio, L’ultimo compagno. Emanuele Macaluso, il romanzo di una vita, Chiarelettere
Si tratta dell’affresco del Novecento composto attraverso i ricordi pubblici ma soprattutto privati (e dolorosi) di un gigante della politica italiana. Emanuele Macaluso(che fino a pochi giorni prima della morte, avvenuta il 19 gennaio di quest’anno, stava lavorando al libro insieme a Concetto Vecchio) ha avuto una vita personale dolorosa e tormentata: non solo ha perso un figlio, ma è stato anche in carcere in seguito a un processo per adulterio e nel libro ci sono le immagini inedite dei documenti del processo, oltre ad alcune lettere autografe di Macaluso stesso. Un testo fortissimo, tanto dal punto di vista storico-politico, quanto da quello umano, intimo ed emotivo. “Bisognava ribaltare il mondo” ricorda Macaluso evocando la sua iniziazione alla politica. Per oltre un anno e fino a pochi giorni prima della morte, Concetto Vecchio lo ha incontrato nella sua casa romana, nello storico quartiere di Testaccio, per comporre un ritratto a figura intera (“più Emanuele e meno comunismo”). Una biografia non solo politica, ma anche umana e sentimentale, dove pubblico e privato s’intrecciano.
Sul filo della memoria scorrono le pagine di questo libro che si legge come un romanzo del Novecento. L’infanzia nella Sicilia poverissima, dove i bambini lavoravano piegati tutto il giorno nelle miniere di zolfo. La tubercolosi contratta appena adolescente (“ero certo che sarei morto giovane”). L’impegno nel Pci clandestino negli anni del fascismo, quando era ancora un ragazzo ma già ricopriva ruoli di rilievo. I maestri e gli amici di una vita (Luziu Boccadutri, Girolamo Momo Li Causi, Pio La Torre, Leonardo Sciascia, ragazzi fatti col filo e col ferro). Le lotte politiche ma anche le storie d’amore (“quando gli alleati bombardarono Caltanissetta, io mi trovavo nel letto di Lina”: per quella relazione con una donna sposata, di cui per la prima volta vengono a galla i documenti giudiziari e le lettere, Macaluso finirà in carcere per il reato di adulterio nel 1944, “colpevoli soltanto di amarci, questa era l’Italia miserabile di allora”). L’impegno antimafia, il Sessantotto, il terrorismo, gli anni Ottanta alla direzione de l’Unità (sua la prima pagina il giorno dei funerali di Enrico Berlinguer: “TUTTI”), fino agli ultimi giorni, quando ormai era diventato un’icona della sinistra italiana.
La storia di un comunista che disubbidiva. L’avventura di una vita fuori dal comune.

Tito Barbini, Il fabbricante di giocattoli, Arkadia/Senza Rotta
Tito Barbini racconta le vicende di un uomo oggi dimenticato dalla storia con maestria e garbo. In un momento storico molto particolare la riscoperta di Simón Radowitzky. Radowitzky è stato tante cose: anarchico, russo, ebreo, argentino naturalizzato, rivoluzionario, omicida del capo della polizia di Buenos Aires nel 1909, prigioniero, fuggiasco, militante in guerra, esule, fabbricante di giocattoli. Nessuna di queste “etichette”, utilizzate per descrivere telegraficamente Simón, può anche solo lontanamente rendere appieno il suo ritratto, il dolore che in ogni azione si è trascinato dietro. O forse sì. In queste pagine dense e limpide, struggenti, l’autore narra la vita di un uomo che trascorse un terzo della sua esistenza, vent’anni, nel bagno penale di Ushuaia, all’estremo confine del mondo, nella Terra del Fuoco. Quando morì, nel 1956, di lui si era detto tutto e il contrario di tutto. Poi, l’oblio, ne coprì le gesta. Oggi, a distanza di tanti anni, soprattutto in un momento storico come questo, quando le statue vengono abbattute in segno di una presunta ribellione all’ordine costituito e alla supremazia bianca, parlare di Radowitzky è come tornare al vero senso della parola anarchico.

George Pelecanos, Martini shot e altri racconti, Sem – Società Editrice Milanese
Le vicende di protagonisti molto diversi tra loro, accomunati da un unico elemento: la lotta per la vita. Sia che si tratti di un famoso produttore di serie TV poliziesche che rimane invischiato in un omicidio reale e si improvvisa detective-giustiziere, oppure di un assicuratore di Miami che rintraccia in Brasile un uomo che tutti credevano morto, i racconti di Martini Shot – brutali e divertenti – mostrano come anche le vite più felici possano venir sconvolte in un istante.

Philippe Ariès, Interrogare la storia. Pagine ritrovate, Marietti 1820
Mai apparsi prima d’ora in Italia, i cinque testi che compongono questo libro riguardano tre temi particolarmente cari a Philippe Ariès. Il primo è una lettura quasi autobiografica del suo incontro con la storia delle mentalità, la cui indagine richiede ragione e passione e non si può fare “come si fa la contabilità commerciale”. Il secondo riguarda il mondo dell’infanzia, osservato in un passaggio cruciale: a partire dal XVII secolo, la famiglia aperta sulla società degli adulti diviene una struttura chiusa che si concentra, anche sul piano affettivo, sui bambini e li confina tra le mura della casa e della scuola ritardandone il passaggio all’età adulta. Il terzo tema riguarda la fine della vita; i testi qui riportati permettono di cogliere la “preistoria” delle ricerche di Ariès su questo tema e la liturgia antica dei funerali.
Philippe Ariès (1914-1984), tra i maggiori storici europei del Novecento, è stato medievista e studioso della famiglia, dei costumi sociali e dell’educazione, mantenendosi sempre in un ambito di storia delle mentalità. E’ stato directeur d’études all’École des hautes études en sciences sociales di Parigi.

Michele Vaccari, Urla sempre, primavera, NN Editore
Per Zelinda il presente è il 2022, e Genova, la sua città, è messa a ferro e fuoco come nel G8 del luglio 2001. Procreare è diventato un reato, e per Zelinda l’ultima ribellione è la fuga, per mettere in salvo la bambina che porta in grembo a costo della sua stessa vita. Per il Commissario Giuliani il presente è l’8 settembre 2043, quando viene chiamato a indagare sulla morte di un uomo centenario che ha cambiato le sorti del paese.
Per Spartaco il presente è sua nipote Egle, la figlia di Zelinda: lui, partigiano, queer, militante, dovrà addestrarla a combattere per se stessa e per gli Orfani del bosco, i bambini sopravvissuti. Presente, passato e futuro entrano senza bussare nella vita di Egle che, depositaria di una storia familiare e di un potere legato ai sogni, è l’unica in grado di immaginare il cambiamento. Nella Metropoli che è diventata l’Italia, un’oligarchia di uomini anziani, la Venerata Gherusia, ha cancellato istruzione e scienza, avvelenato terre e città; e i cittadini devono scegliere di estinguersi. Ma la scintilla del sogno è così potente da piegare la realtà, aprendo la strada alla rivoluzione. Scritto in una lingua indomabile, Urla sempre, primavera è un romanzo vertiginoso, da leggere come un libro d’avventure. Una storia d’amore e lotta, un sogno lucido e folle dove la natura si supera dando vita a una nuova umanità. Questo libro è per chi non si arrende mai, come la primavera.Michele Vaccari (Genova, 1980) si occupa di editoria, cinema e comunicazione. Ha coordinato la scrittura del film e del documentario per il progetto Making(of)Love, in uscita per Sky ad aprile 2021. Ha pubblicato Italian Fiction (ISBN 2007), Giovani nazisti e disoccupati (Castelvecchi 2010), L’onnipotente (Laurana 2011), Il tuo nemico (Frassinelli 2017) e Un marito (Rizzoli 2018)

Domenico Cacopardo, Io, Agrò e il generale, Marsilio
Tra efferati delitti e trame occulte, una nuova, complessa indagine metterà a dura prova le capacità di Italo Agrò. Domenico Cacopardo torna in libreria con una nuova indagine di Italo Agrò, l’undicesima, una storia dal tratto fortemente ironico e paradossale, a cavallo tra il giallo e la commedia pirandelliana nella quale persino l’autore assume un ruolo in alcuni dialoghi con il suo personaggio Agrò e l’altro protagonista, il generale Lotale. Gli echi di Così è se vi pare sembrano così risuonare tra le pagine. Pancrazio Lotale, generale dei paracadutisti in pensione, leggendo la Gazzetta del Sud, apprende che il maturo amante della figlia Dominique è deceduto dopo una lunga malattia. Purtroppo, quasi subito Dominique scompare mentre prendono sostanza i sospetti sul suo ruolo nella morte del compagno. A Roma, intanto, in piazza della Pigna viene ritrovato un cadavere orrendamente mutilato e privo della testa. L’appartamento nel quale è stata scoperta la vittima è di proprietà di Dominique Lotale. Il generale e la moglie si rivolgono all’ex Procuratore della Repubblica Italo Agrò, divenuto titolare di un importante studio legale di Roma. Sarà lui a dover dipanare una matassa resa assai ingarbugliata – e pericolosa – dai forti interessi economici e criminali che sono in gioco. Sullo sfondo, la vicenda di Thélema, la comunità fondata nel 1922 dal satanista Alistair Crowley a Cefalù, raccontata anche da altri autori siciliani come Quatriglia, Consolo e Sciascia, e che trova qui un continuatore in Gaudio Ortiza, equivoco personaggio ricercato dalle polizie di tutto il mondo.
Domenico Cacopardo è nato nel 1936. Nato a Rivoli (Torino) da padre siciliano, è vissuto in varie città italiane, condotto dagli impegni professionali. Consigliere di Stato sino al 2008, è stato anche Magistrato per il Po a Parma e Magistrato alle Acque (Venezia).Collabora con vari quotidiani e periodici. Per Marsilio ha pubblicato tra gli altri: “Il delitto dell’Immacolata” (2014), “Semplici questioni d’onore” (2016), “Amori e altri soprusi” (2017) e “Agrò e i segreti di Giusto” (2019).

Daniele Morelli, Persone per bene, Scatole parlanti
È l’alba. Nei pressi del porto di Pescara, un pescatore rinviene, disteso sull’asfalto, il cadavere di una studentessa di Lettere, Isabella Mancini. La famiglia è sconvolta e la città chiede risposte. A indagare sul caso, nella cornice della riviera adriatica, è Gabriele Faieta, vicequestore abruzzese,  tornato nella sua terra dopo alcuni anni di servizio a Roma e una delusione sentimentale alle spalle. Gabriele è giovane, impulsivo, permaloso e anche un po’ vanitoso, ma dal cuore buono. Ama il rock, soprattutto quello britannico e americano. Se non fosse entrato in polizia, si sarebbe dedicato alla carriera di musicista professionista: suonare la chitarra, per lui, è la migliore terapia contro ogni tipo di problema. Come nella musica, anche nel lavoro Gabriele non si definisce un virtuoso, ma piuttosto un istintivo. Uno che suona quelle poche note giuste che possono risolvere un concerto e, a volte, persino un caso.
Daniele Morelli è nato a Roma nel 1994. Dopo la laurea in Beni culturali all’Università di “Tor Vergata”, ha frequentato il corso propedeutico in regia del Centro sperimentale di cinematografia di Roma e ha scritto e diretto vari cortometraggi, tra cui Lontana, ABCD e Deformazione professionale, selezionati e premiati in vari festival italiani. Ha collaborato come assistente alla regia per il film Loro 1 e Loro 2 di Paolo Sorrentino e frequentato il master di Fiction e scrittura seriale organizzato dalla RAI, vincendo una borsa di studio. Sceneggiatore e regista, sta sviluppando due serie televisive per Minerva Pictures e Paypermoon ed è in procinto di dirigere L’allaccio, cortometraggio period prodotto da Necos Film e finanziato dal MIBACT. Persone per bene è il suo primo romanzo.

Venerdì 30 aprile è il giorno del lupo di Paola Barabato e il ritorno di Simona Lo Iacono che si aggiudica il “Libro contro copertina’.

Simona Lo Iacono, La tigre di Noto, Neri Pozza Editore

Questo romanzo narra di Anna Maria Ciccone, una donna e una scienziata che visse in un’epoca che le fu ostile, un tempo di ostinati pregiudizi e barbarie totalitarie. Nata a Noto nel 1891, partì dalla sua Sicilia e arrivò a Pisa poco prima che scoppiasse la Grande Guerra per studiare fisica: unica donna del suo corso. Insegnò alla Normale e seguì per un’intera vita le traiettorie e le intermittenze della luce, perché la spettrometria era l’oggetto dei suoi studi. Studi che ebbero una vasta risonanza persino nel campo della nascente meccanica quantistica molecolare. Oggi diremmo che si impose in un mondo maschile. Ed è certamente vero. Oggi parleremmo della sua passione, della sua forza e del suo coraggio nel riuscire a salvare, nel 1944, i testi ebraici della biblioteca dell’università di Pisa dai nazisti che volevano requisirli e poi distruggerli. La sua figura non è riconducibile, tuttavia, soltanto alle sue pionieristiche ricerche o alle sue impavide azioni. Con uno sguardo che attraversa il suo tempo, Simona Lo Iacono ritrae la vita di una donna capace di affermare in ogni ambito dell’esistenza la forza della sua fragilità. Ne esce un romanzo che non si lascia definire, che ci costringe a convivere con una nostalgia tenace, il racconto di una geniale fisica e matematica che seppe mostrarsi al mondo con la compostezza e il pudore di chi, nel buio dell’universo, cerca di guadagnare sempre, con fede ostinata, un piccolo bagliore di conoscenza. Perché, parafrasando Goethe, è proprio quando le ombre sono più nere che riusciamo a scoprire il potere della luce.

Jacopo Montrasi e William Bavone (a cura di) “Istinti distruttivi“. 
Con contributi di William Bavone, Geraldina S. Bouquet, Patrizia Debicke, Eliselle, Sara Ferri, Jacopo Montrasi, Gianluca Morozzi, Fabio Mundadori, Roberto Ottonelli, Davide Pappalardo, Oriana Ramunno, Roberto Van Heughten, Paola Varalli. “Sei nella giungla, baby. E morirai”. Questa antologia di racconti è forgiata sulla tracklist di Appetite for Destruction, autentico menhir dello street rock targato anni Ottanta. Tredici penne illustri hanno prestato il proprio talento alla rivisitazione dei brani nella forma del racconto. Il risultato è un corollario di suggestioni ispirate da alcuni dei pezzi più celebri e selvaggi della discografia dei Guns N’ Roses. Treni notturni e città paradisiache trovano un riscontro in drammi quotidiani, misteri da risolvere, controversie da appianare. L’animo umano viene sondato nei suoi aspetti più nudi e crudi, senza filtri. Proprio come nei testi e nei riff buttati giù da Axl, Slash e compagni nella loro inimitabile avventura artistica.

Paola Barbato, Se il lupo perde il pelo… impara a fare la maglia!, ABC Stampatello maiuscolo
Il lupo cattivo teme di perdere tutto il pelo come Zio Anacleto. Che brutto sarebbe e che freddo! Un lungo cappotto, una folta parrucca e fiocchetti di lana qua e là, ecco la soluzione! Ma conciato così, chi avrà più paura di lui? Età di lettura: da 4 anni.

Mercoledì 5 maggio quinto libro negli ultimi cinque mesi per Luca Raimondi che è anche ‘Libro copertina’

Luca Raimondi, Marenigma, Weird Book 

La particolarità: Luca Raimondi è tra i maggiori maestri dell’horror italiano. Quanto a spavento, ci piace ricordare che ha pubblicato cinque libri negli ultimi cinque mesi, tra antologie (dove primeggia) e titoli personali. Questi hanno mantenuto per settimane la loro presenza nelle classifiche dei book store on line in posizioni top5 e top10.

Una gita verso una località balneare desolata, in un anomalo cupo dicembre siciliano gravido di oscuri presagi, diventa per dieci ragazzi sulla soglia dell’età adulta un viaggio per ritrovare sé stessi o per perdersi definitivamente. La loro diventa ben presto, infatti, una vera e propria fuga da una realtà vacua, insoddisfacente, in qualche caso persino brutale, condotta in un clima surreale, onirico, perturbante. In un campionario di personalità piuttosto tipiche (si va dal bullo al timido, dalla ragazza mondana a quella riservata e secchiona, dall’ingenuo all’intellettuale tormentato) il ruolo del narratore tocca a Carlo, sopraffatto da misteriose visioni e sensazioni al punto di credere di essere una sorta di fenomeno paranormale, mentre il principale catalizzatore degli eventi più drammatici è Alba, una ragazza angelica la cui vicenda incarna la difficoltà dei puri di cuore nel relazionarsi con un mondo folle e violento, privo di senso e di comprensione. A contatto con una serie inspiegabile di episodi anomali, con i fantasmi della propria mente e con quelli altrettanto spaventosi che sembrano provenire dal mare in tempesta, i ragazzi affronteranno i loro traumi, seguendo ognuno il proprio percorso, cercando di comprendere l’occulta trama degli avvenimenti senza perdere la ragione o la vita stessa. Gli enigmi che il mare propone sembrano essere quelli che da sempre portiamo sulle nostre spalle: chi siamo stati, chi siamo, chi saremo e chi o cosa c’è al di là di tutti noi. Combattere con gli orrori del passato e con le paure del futuro è la prova definitiva per diventare adulti… o per soccombere tra le onde dell’adolescenza.

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