Omnibus Red Bull, da sempre al fianco di atleti straordinari, ha scritto un nuovo capitolo leggendario grazie allo slackliner estone che stammatina ha portato a termine il Messina Crossing, l'incredibile attraversata dello Stretto di Messina camminando su una fettuccia larga di 2 centimetri, sospesa ad una vertiginosa altezza di oltre 200 metri sul mare. Essendo caduto a 80 metri dall'arrivo, la prova non può essere inserita nel Guiness dei primati
Red Bull, da sempre al fianco di atleti straordinari capaci di realizzare e progettare imprese che trascendono l’immaginabile, ha scritto un nuovo capitolo leggendario grazie allo slackliner estone Jaan Roose, che stamatina ha portato a termine il Messina Crossing, l’incredibile attraversata lo Stretto di Messina camminando su una fettuccia larga appena 1,9 cm, sospesa ad una vertiginosa altezza di oltre 200 metri sul livello del mare. L’evento, trasmesso in live streaming su Tgcom24 e Sportmediaset.it e in diretta TV sul Canale 20 di Mediaset, ha documentato una traversata da guinnes dei primati: la più lunga camminata su slackline della storia (3646 metri), che ha polverizzato il precedente record di 2710 metri del percorso di Mont Dorè, in Francia, tra le mete predilette di tutta la community degli slackliner, con un distacco di oltre 900 metri. Un’impresa senza precedenti per il 32enne atleta estone, vero ponte umano sullo Stretto di Messina, che ha coperto una distanza di attraversamento su slackline superiore a 30 campi di calcio. Purtroppo una caduta a soli 80 metri dal traguardo non consente all’impresa di essere registrata nel Guiness dei primati.
A organizzare è stata Red Bull con il contributo di Face srl, società palermitana specializzata in grandi eventi. Già lo scorso anno era stata chiamata a pianificare l’appuntamento alla Stazione Marittima del porto di Palermo. Sconfiggendo il caldo, il vento e la gravità, l’atleta Red Bull ha portato a termine un’impresa che non era riuscita mai a nessun uomo prima d’ora. Per tre ore l’estone, vera e propria leggenda nel mondo dello slacklining, ha dato una dimostrazione sovrumana di abilità, concentrazione ed equilibrio, completando un’impresa mai realizzata prima. La traversata, iniziata a Santa Trada, in Calabria, e terminata a Torre Faro, in Sicilia, rappresentava una sfida sportiva monumentale e audace per moltissimi motivi. A rendere ancora più complessa la traversata hanno provveduto la distanza enorme, le difficili condizioni atmosferiche, le difficoltà ambientali: la slackline è infatti stata tesa tra i piloni dell’ex elettrodotto dello Stretto, con punti a diverse altezze che hanno creato un dislivello che ha richiesto una precisione assoluta.
Una volta giunto a destinazione, lì sul pilone di Torre Faro, Jaan Roose si è potuto aprire in un larghissimo sorriso: l’estone è infatti entrato non solo nella storia dello slacklining, ma addirittura nella leggenda dello sport. «Ero così felice di arrivare al pilone di Messina – ha dichiarato al Team Red Bull all’arrivo -. Ho perso la cognizione del tempo mentre camminavo, ci è voluto così tanto che mi sembrava essere ancora all’inizio. Ci sono state tante sorprese durante la camminata: passi che ho dovuto gestire con cura, inciampare e ritrovare l’equilibrio… è successo diverse volte. È stata una camminata dura. La parte più dura del percorso sono stati i primissimi passi. Dopo è stato più fluido. A metà percorso invece la linea saltava, si muoveva molto in avanti e all’indietro. Mi aspettavo fosse più facile. Questa volta verso la fine, quando dovevo camminare in salita, è stato effettivamente più difficile che camminare in discesa».
Durante la traversata le condizioni metereologiche sono state ottimali ma Roose avrebbe desiderato anche un po’ più di vento per avere più respiro e aria fresca. Semplice la tecnica usata per prepararsi mentalmente e fisicamente alla sfida: «Il miglior modo per prepararsi a queste imprese è semplicemente camminare in realtà. Su qualsiasi slackline possibile, di solito è meglio su quelle più corte (perché questa è la più lunga al mondo). L’unico modo per prepararsi è camminare distanze più corte avanti e indietro, ancora e ancora, e avere sempre un buon sonno e riposo. Durante la camminata verso Messina, a livello di vista ero molto felice: l’acqua era così pulita sotto la slackline e vedevo chiaramente il pilone. È stata davvero una sensazione fantastica camminare e vedere solo la slackline. Allo stesso tempo sentivo tutte le barche che passavano sotto, i droni, le persone che urlavano, gli scooter… Gli scooter erano i più rumorosi, mi distraevano».
A commentare la challenge sportiva è Vincenzo Grasso, socio fondatore e responsabile di produzione della Face srl. «Un progetto semplicemente straordinario, unico e irripetibile, che rappresenta un grande megafono di promozione per la nostra Sicilia. Progetti come questo creano indotto sul territorio, oltre a sviluppo e lavoro – dice -. Grazie a Red Bull che ripone nella nostra società fiducia per il coordinamento e la produzione. Questa challenge sportiva è tra gli otto progetti limit less fatti nella storia di Red Bull, tra cui andare sulla Luna. Un’occasione di grande visibilità per la nostra Isola».
Conosciuto per avere i nervi saldi ed essere tre volte campione di slacklining, nonché detentore di diversi record, Jaan Roose è stato anche stuntman per alcuni film di Hollywood e protagonista del tour mondiale di Madonna. Nel 2021 ha visitato la capitale della Bosnia ed Erzegovina dall’altezza di 100 metri dal suolo, mentre nel 2022 ha attraversato sotto gli occhi stupefatti del pubblico la valle di Bozzhira, nella regione di Mangystau in Kazakistan. L’evento è patrocinato dall’assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana, dal Comune di Messina e dal Comune di Villa San Giovanni.
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