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“La grande stagione”, il Teatro Stabile di Catania cerca una nuova centralità

Teatro e opera Presentata la stagione 2023-2024 dell'ente teatrale pubblico catanese, quindici spettacoli a Sala Verga, dodici a Sala Futura, quattro formule di abbonamento, e un Progetto Scuola composto da tre spettacoli e matinée. Il direttore Luca De Fusco: «Abbiamo ancora più sorvegliato la qualità delle nostre proposte e confidiamo che incontreranno i gusti del pubblico»

Quindici spettacoli a Sala Verga, dodici a Sala Futura, quattro formule di abbonamento, e un Progetto Scuola composto da tre spettacoli e matinée. Questi i numeri de La grande stagione  2023/2024 del Teatro Stabile di Catania.

Da sinistra Luca De Fusco, direttore Teatro Stabile di Catania, la presidente del cda Rita Gari Cinquegrana e il sindaco di Catania Enrico Trantino durante la presentazione della stagione 2023-2024 dell’ente teatrale catanese

Sala Verga

Ad aprire la programmazione sarà Anna Karenina (3-12 novembre) firmato dal direttore Luca De Fusco con Galatea Ranzi nel ruolo della protagonista, subito dopo andrà in scena Clitennestra con la regia di Roberto Andò (14-19 novembre) e, nel ruolo principale, un’altra attrice italiana molto amata, Isabella Ragonese. Fuori abbonamento il 20 novembre va in scena Gli ultimi giorni di Van Gogh. Il diario ritrovato, uno spettacolo di e con il critico d’arte Marco Goldin seguire il gran ritorno di Lucia Lavia, che l’anno scorso è stata applaudita a Sala Verga in Come tu mi vuoi, quest’anno si vedrà, affiancata da Luigi Tabita, in Appuntamento a Londra, testo del Premio Nobel per la Letteratura Mario Vargas Llosa (1-10 dicembre).

Galatea Ranzi sarà Anna Karenina

Il direttore Luca De Fusco: «Apriamo questo cartellone con una riduzione teatrale di “Anna Karenina” perché proprio mentre ci sentiamo politicamente tanto lontani dalla Russia sentiamo di dover continuare a studiare e a occuparci della cultura russa, parte dell’Europa, anche se oggi da noi così lontana. Ma l’apertura vuole segnare il percorso del grande teatro che non trascura le nostre radici, ma si apre anche alla drammaturgia più varia. La prima, che chiamiamo “teatro on/off” mette insieme nove titoli classici, che vanno da Vargas Llosa (che torna per il secondo anno) alla drammaturgia americana contemporanea, con il Premio Pulitzer Tracy Letts, da Shakespeare ad un Pirandello dialettale raro, e a un Garcia Lorca assai poco frequentato affidato al maggiore regista lorchiano vivente, Lluis Pasqual. Tre gli spettacoli più sperimentali: uno della ormai celebre Emma Dante, il secondo di un altro siciliano eccellente come Davide Enia che ripercorre il sentiero di un suo grande successo, e il terzo di Carrozzeria Orfeo, compagnia diretta da Gabriele Di Luca e Massimiliano Setti che offre un teatro innovativo».

Il 2024 lo Stabile comincia l’anno mettendo in scena Agosto a Osage County (2-7 gennaio) testo di Tracy Letts, attore e drammaturgo americano pluripremiato, un viaggio sentimentale tra affetti, dispetti, segreti, cinismo e humour nero che vedrà Filippo Dini nella doppia veste di regista e attore con in scena tre attrici molto amate Anna Bonaiuto, Manuela Mandracchia e Orietta Notari. Italia-Brasile 3 a 2. Il ritorno (11-14 gennaio) è uno spettacolo di gran successo che vede protagonista assoluto Davide Enia. 

A fine gennaio il debutto di Nozze di sangue (23-27 gennaio), testo del poeta e drammaturgo spagnolo Federico García Lorca, firmato da Lluis Pasqual regista di prosa e d’opera, che Lorca lo ha conosciuto e frequentato. Protagonista dello spettacolo la poliedrica Lina Sastri.

Lina Sastri alla presentazione del cartellone dello Stabile di Catania

Luis Pascal

In febbraio a Sala Verga sarà in scena Boston marriage (13-18 febbraio) opera teatrale di un altro drammaturgo statunitense, David Mamet. Regia di Giorgio Sangati, in scena Maria Paiato. E in febbraio si vedrà Misericordia scritto e diretto da Emma Dante (29 febbraio-3 marzo), uno spettacolo struggente sulla maternità e l’abbandono. In marzo sarà la volta de La scomparsa di Majorana (5 e 6 marzo, fuori abbonamento), testo tratto da un saggio del 1975 di Leonardo Sciascia incentrato sul noto episodio di cronaca della presunta morte o scomparsa, avvenuta nel 1938, del fisico siciliano Ettore Majorana. A firmare la regia Fabrizio Catalano, nipote di Sciascia. 

Torna Emilio Solfrizzi questa volta con L’anatra all’arancia (12-17 marzo) titolo che ci riporta ad un film del 1975 diretto da Luciano Salce. Salveremo il mondo prima dell’alba (21-24 marzo) è lo spettacolo che presenterà Carrozzeria Orfeo, compagnia diretta da Gabriele Di Luca e Massimiliano Setti diventata famosa per offrire un teatro pop, fatto di drammaturgie originali che trovano ispirazione nell’osservazione del nostro tempo, in cui l’ironia si fonde alla tragicità. E subito dopo un classico di Shakespeare Il mercante di Venezia (4-7 aprile), regia e adattamento di Paolo Valerio, protagonista Franco Branciaroli

Franco Branciaroli in “Il mercante di Venezia”, foto di Simone Di Luca

Chiudono la stagione di Sala Verga Il caso Tandoy (20-21 aprile, fuori abbonamento) testo scritto e diretto da Michele Guardì, con Gianluca Guidi, e dedicato a uno dei più sorprendenti errori giudiziari degli ultimi 60 anni e La Giara (7-16 giugno) che segna il ritorno al Teatro Stabile di Catania di Giuseppe Dipasquale. Protagonista Tuccio Musumeci, uno degli attori più amati della Sicilia.

Sala Futura

Il programma di Sala Futura inizia il 14 ed il 15 ottobre con lo spettacolo vincitore del Catania Fringe Festival 2022 La Signorina Else. Dal 18 al 29 ottobre, la sala teatrale di via Macallè ospiterà il Concorso di drammaturgia Under 35. 

La stagione organizzata dallo Stabile, invece, inziai nel 2024 con In ogni vita la pioggia deve cadere testo di Fabio Grossi che vedrà in scena con Grossi l’amatissimo Leo Gullotta (16-21 gennaio). Si prosegue il 27 e 28 gennaio con Spose. Le nozze del secolo spettacolo che racconta il primo matrimonio omosessuale e vedrà protagoniste Marianella Bargilli e Silvia Siravo. Sorella con fratello di Aberto Bassetti, regia di Alessandro Machia, con Alessandro Averone e Alessandra Fallucchi (24 e 25 gennaio) e Giuditta e il monsù di Costanza DiQuattro, con la regia di Cinzia Maccagnano (7-10 marzo) sono due spettacoli che parleranno di rapporti familiari.

Leo Gullotta e Fabio Grossi

Press card., in scena dal 22 al 25 febbraio, è invece un progetto teatrale sul tema del giornalismo curato da Valeria Contadino, testo di Gaetano Savatteri, regia di Luana Rondinelli. Uno spettacolo che nasce dal ricordo di Maria Grazia Cutuli, assassinata in Afghanistan mentre svolgeva il proprio lavoro di giornalista.

Una vena verde di follia (14-17 marzo) è invece uno spettacolo tratto dal libro “La vena verde” di Alessio Arena ispirato alle lettere di Maria Antonietta Portulano moglie di Luigi Pirandello. L’adattamento teatrale e la regia sono di Emanuela Giordano, in scena Mascia Musy. Esercizi di stile di Raymond Queneau (2-5 maggio) vedrà Emanuela Pistone firmare la regia e affiancare in scena Francesco Foti e Agostino Zumbo

Si prosegue nel Progetto Sciascia, avviato nella precedente stagione, con Gli zii di Sicilia volume che segna la prima apparizione di Sciascia come narratore puro, fabulatore di storie che qui sono della Sicilia e della Spagna. Lucia Rocco, da anni assistente di De Fusco, farà il suo esordio come regista firmando il racconto intitolato La zia d’America (18-21 aprile), Ninni Bruschetta si cimenterà ne La morte di Stalin (9-12 maggio), Laura Sicignano ne Il quarantotto (23-26 maggio).

Ninni Bruschetta, foto di Antonio Parrinello

De Fusco: «L’altro percorso è più marcatamente letterario, lo chiamiamo “le parole del Teatro” e mette assieme i nove titoli classici, più tre spettacoli a scelta del cartellone dello spazio Futura. Sala Futura avrà un suo abbonamento dedicato “il teatro delle storie”. Infine abbiamo l’abbonamento “tutto il teatro”, per i grandi appassionati, quelli che amano vedere tutto: 9 spettacoli a Sala Verga, più 3 off, più 3 a Sala Futura. Per quel che riguarda il nostro spazio piccolo devo ringraziare sentitamente Leo Gullotta per aver accettato di essere la punta di diamante della sala meno conosciuta e quindi bisognosa di essere lanciata. Leo è quindi con noi con un nuovo interessante testo “In ogni vita la pioggia deve cadere” scritto e diretto da Fabio Grossi che sarà con Gullotta in scena, e siamo sicuri porteranno a Sala Futura tanto pubblico nuovo. Ma tutti gli spettacoli di Futura si basano sulla letteratura: da Queneau ad una nuova serie di racconti di Sciascia, dal testo di Savatteri su Maria Grazia Cutuli, ad indagini sull’universo femminile di Fabio Bussotti che racconta il primo matrimonio omosessuale, Alberto Bassetti e Costanza DiQuattro che indagano in maniera diversa i rapporti familiari. Alla sala Futura lanciamo anche il Concorso sulla drammaturgia rivolto agli Under 35 allo scopo di caratterizzare sempre di più questo spazio come quello della contemporaneità».

Grandi attori per un Grande teatro

Il direttore Luca De Fusco: «Ma il Grande Teatro vuol dire innanzitutto grandi attori. E ne offriamo veramente tanti. Dalla Karenina di Galatea Ranzi al ritorno di Lucia Lavia, tanto apprezzata nella scorsa stagione, alla bravissima e stavolta divertentissima Maria Paiato, a Isabella Ragonese, all’acclamatissimo Emilio Solfrizzi, dalla straordinaria Lina Sastri al grande Franco Branciaroli, e ancora Gianluca Guidi e Mascia Musy, Marianella Bargigli e Silvia Siravo e il tanto amato Tuccio Musumeci. Tra i registi sono orgoglioso di presentare Lluis Pasqual, uno dei maggiori maestri della scena internazionale,  di annunciare il ritorno di Carlo Sciaccaluga e il ritorno a casa di Giuseppe Dipasquale, uno dei protagonisti della storia recente del teatro catanese, ma anche la presenza di Roberto Andò e di Filippo Dini attore e regista, uno dei maggiori talenti italiani di questo periodo, e ancora Michele Guardí,  Paolo Valerio, Ninni Bruschetta, Fabrizio Catalano Sciascia, Giorgio Sangati».

Filippo Dini, foto di Luigi De Palma

«Sono convinto che questa nuova stagione segnerà un secondo passo significativo nella ripresa del Teatro Stabile di Catania – prosegue il regista napoletano -. Abbiamo ridotto il numero degli spettacoli in abbonamento per decongestionare la nostra offerta, abbiamo ancora più sorvegliato la qualità delle nostre proposte e confidiamo che incontreranno i gusti del pubblico. Ecco, per fare una Grande Stagione occorre un grande pubblico e noi speriamo di averlo ritrovato. Parlo dei nostri abbonati storici, ma invitiamo a frequentarci anche gli spettatori che amano il teatro di nuove tendenze. Potranno scoprire che Tolstoj e Lorca possono essere altrettanto attraenti degli spettacoli più moderni. Senza scendere nei dettagli delle tournée, ancora da far approvare al Cda, voglio dire con orgoglio che il Teatro Stabile di Catania si affaccerà nei maggiori teatri italiani con una stagione che somiglia più a quella di un teatro nazionale che a quella di un Tric. Di questo e di tutto il lavoro svolto ringrazio il nostro staff, il cda tutto e la nostra straordinaria presidente, Rita Gari Cinquegrana».

La nuova centralità dello Stabile

Rita Gari Cinquegrana, presidente del Cda dello Stabile etneo: «In questo primo anno abbiamo lavorato con grande impegno per riaffermare con determinazione la posizione centrale che il Teatro Stabile di Catania ha storicamente occupato nella vita culturale della città, nell’intento di ridare una cifra culturale riconoscibile ad una istituzione che negli anni aveva perso la sua stessa identità. Una passione, potrei dire, che ha visto tutti coinvolti. Un lavoro faticoso che ha già dato però molti frutti: i Protocolli d’intesa e le collaborazioni con le maggiori tstituzioni catanesi, a cominciare dall’Università di Catania, il Tribunale dei Minorenni di Catania, il Comune di Catania, l’Università di Messina, il Teatro Massimo “V. Bellini”; l’assegnazione di un contributo dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali a valersi sul Fondo Sviluppo e Coesione Patto per il Sud per lavori di restauro, innovazione tecnologica e miglioramento prestazioni energetiche, attualmente in corso nella Sala Verga del Teatro; la partecipazione, in qualità di partner, al progetto “Accademia”, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Tunisia in corso di svolgimento e che ha già visto un gruppo di artisti e addetti ai lavori catanesi a Tunisi proprio nei giorni scorsi; la programmazione della Stagione 22/23, giunta quasi alla conclusione, con presenze artistiche di altissimo livello in grado di riqualificare la produzione del nostro Teatro; l’organizzazione di importanti tournées che hanno riposizionato il TSC a livello nazionale; l’aumento del numero degli spettatori.  Risultati raggiunti con tenacia e perseveranza, attraverso un controllo costante del Bilancio, azione che ha consentito, non succedeva da molto tempo, di chiudere l’anno 2022 senza perdite d’esercizio, il pagamento puntuale del debito certificato dal Tribunale di Catania, la regolarità nella corresponsione degli stipendi al personale».

La Sala Verga del Teatro Stabile di Catania

I progetti speciali

Oltre alle matinée il progetto scuola prevede tre spettacoli, Vita animata di e con Pierluigi Corallo; Il soldo bucato fiaba musicale ispirata al racconto di Luigi Capuana, drammaturgia Giuseppe Bisicchia, regia Giuseppe Bisicchia e Massimo Giustolisi. Per il progetto Europa lo Stabile etneo metterà in scena Il racconto di un rapimento d’amore soggetto e adattamento teatrale di Ezio Donato, uno spettacolo di immagini, musica e parole per conoscere meglio il nostro continente.

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