Fotografia La fotografia della luna crescente invisibile all'occhio umano sul suggestivo skyline di Modica ha conquistato gli addetti dell'Earth Science Division della NASA
L’acronimo EPOD significa Earth Picture of the Day, ed è un servizio curato dalla Earth Science Division della NASA e dall’EOS Project Science Office presso il Goddard Space Flight Center, in collaborazione con il consorzio Universities Space Research Association (USRA), che pubblica ogni giorno una suggestiva immagine commentata riguardante le scienze della Terra. Il 24 gennaio 2020 la USRA ha scelto una foto della regista Alessia Scarso come foto della Terra del giorno.
La foto ritrae uno spicchio di luna crescente al 2%, invisibile all’occhio umano, sul suggestivo skyline della parte più alta della città di Modica, dove si mostra imponente la facciata della chiesa di San Giovanni Evangelista.
Una passione, quella per l’astrofotografia, che continua a dare grandi soddisfazioni alla regista siciliana, già unica italiana selezionata nel prestigioso concorso Astronomy Photographer of the Year 2019 con una suggestiva veduta di un’eclissi di luna sull’Etna in questo periodo in mostra ai Royal Museums di Greenwich, e già nota al grande pubblico per aver diretto Italo, film di successo uscito nel 2015 che narra le vicende del randagio di Scicli divenuto mascotte di una comunità.
«La foto è stata scattata la sera del 27 gennaio 2019. Non è una foto tecnicamente semplice, bisogna ammetterlo. In questo caso la sfida era rendere visibile ciò che è invisibile a occhio nudo – ha detto Alessia Scarso – . La luna a quel livello di luminosità infatti può essere vista solamente attraverso i sensori delle macchine fotografiche impostate secondo specifici parametri. Grazie a qualche calcolo, sopralluoghi e molta pazienza, mi sono appostata su un campo aperto sulla collina davanti allo skyline, seduta sulla timpa, e ho aspettato. Le condizioni meteo non erano favorevoli perché una perturbazione ha chiuso l’orizzonte, ma all’ora esatta l’ammasso di nuvole si è alzato, ha schiarito la linea del tramonto e ha reso più suggestiva l’immagine finale. Alcune volte l’inaspettato regala sorprese, piuttosto che compromettere opportunità. Ci sono molte cose che abbiamo smesso di guardare. Non guardando non vediamo, non vedendo dimentichiamo, e dimenticando smettiamo di apprezzare. Esiste tutto un universo oltre noi, e una madre natura cui apparteniamo, che abbiamo nascosto con inquinamento luminoso, acustico, ambientale. Ci stiamo dimenticando che siamo parte e custodi di tutto questo, non abbiamo mai ricevuto alcun titolo di superiorità sul creato, se non il pensiero critico, che mi pare ultimamente non coincida con il prendersi cura. L’occhio nudo moderno fa fatica. Il pensiero contemporaneo è veloce e meno consapevole. Sento il bisogno di tenere vivo questo rapporto di stupore e contemplazione con gli elementi naturali, e nei limiti di ciò che mi è possibile, divulgarne la bellezza. Rendere visibile, ciò che è diventato invisibile».
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