Poesia e racconti Il gesuita messinese è nelle librerie con “Versi a Dio”, edito da Crocetti, un'antologia della poesia religiosa che mira a rappresentare la varietà cultural-religiosa della storia dell'umanità, al di là delle confessioni religiose. Apre il testo la "Lettera ai poeti" di Papa Francesco: “La parola letteraria è come una spina nel cuore che muove alla contemplazione e ti mette in cammino”. La poesia come dimensione che lega emozioni e concetti, fede e ragione, arte e vita
La poesia come scoperta del mondo, come concezione cultural-religiosa, come dimensione estetica ed etica. Il messinese Antonio Spadaro, giornalista e scrittore, ex direttore de “La Civiltà Cattolica”, teologo e sottosegretario del Dicastero per la Cultura e l’Educazione del Vaticano, è nelle librerie con un nuovo bel libro, “Versi a Dio”, edito da Crocetti. Il testo è a cura di Davide Brullo, Antonio Spadaro e Nicola Crocetti. La poesia come dimensione che lega emozioni e concetti, fede e ragione, arte e vita. Un itinerario nell’esistenza umana, nella sfera del sociale, nella storia culturale dell’umanità. “Versi a Dio” è un’antologia della poesia religiosa che non pretende di essere esaustiva ma mira a rappresentare la varietà cultural-religiosa della storia dell’umanità, dai precolombiani a Rimbaud, da Saffo a Emily Dickinson, dall’Induismo al Buddhismo, dai greci ai romani, alle grandi religioni monoteiste.
Qual è la chiave di lettura? E’ contenuta nell’introduzione al testo scritta dalla persona che incarna l’autorità morale più prestigiosa del nostro Pianeta, ma che si pone con umiltà socratica nella ricerca cultural-artistica. Papa Francesco nella “Lettera ai poeti” scrive: “Dunque, la parola letteraria è come una spina nel cuore che muove alla contemplazione e ti mette in cammino”. L’intellettuale gesuita padre Antonio Spadaro afferma che: “La religione, in tutte le sue forme, tende a esprimersi attraverso una modalità poetica, che si caratterizza per una densità e una riflessione che si avvicinano alla sacralità. La poesia, infatti, si distingue per l’uso del silenzio, dello spazio e del ‘bianco’ tra le parole, che invitano alla meditazione e al raccoglimento. Tuttavia, non basta che una poesia faccia riferimento al divino per essere considerata preghiera. La poesia può tendere alla preghiera senza identificarsi completamente con essa. La preghiera, in senso stretto, implica un ‘Tu’ a cui ci si rivolge, costringendo il lettore a confrontarsi con un altro, sia che si creda o meno, come in una poesia di Pär Lagerkvist, in cui l’assenza del ‘Tu’ non ne impedisce la natura di preghiera, poiché l’assenza stessa è parte del dialogo poetico. Per scrivere e leggere poesie-preghiere non è, dunque, necessaria una fede esplicita”.
Qual è la genesi dell’antologia, come è strutturata, qual è la filosofia di scelta? Spadaro spiega: “La selezione di ‘Versi a Dio’ è basata su una passione personale, pur mantenendo un approccio ecumenico che abbraccia le tradizioni religiose più varie, da quelle più antiche a quelle monoteiste. ‘Versi a Dio’ si propone di esplorare la diversità delle tradizioni religiose attraverso la poesia, mettendo in evidenza la bellezza dell’incontro tra religioni differenti, che esprimono la loro spiritualità attraverso la poesia, riconoscendo la ricchezza di tale diversità. Papa Francesco parla della poesia come ‘spina nel cuore’, che spinge alla contemplazione e al movimento. La poesia, dunque, è una spina che non provoca un dolore – sì, anche questo, a volte -, ma agisce come uno stimolo che porta al cambiamento, a un altro tipo di percezione del mondo. È la spina di una rosa, non di un punteruolo o di un chiodo. La poesia è incomoda, ‘butta da un’altra parte’, scrive il Papa, e porta chi la legge in territori sconosciuti, spingendo all’esplorazione di nuove dimensioni. In questo senso la poesia, secondo il Papa, ha una carica rivoluzionaria”.
Cos’è la poesia nella sua essenza? Cosa sono le parole poetiche? “La poesia non è una parola che dà calma, ma è una parola che protesta, chiama e grida. Ha il potere di mettere in movimento, di cambiare la vita. Questo tipo di poesia non si limita a consolare, ma provoca, scuote, ed è in grado di suscitare una trasformazione profonda. Il libro raccoglie poesie che, pur appartenendo a religioni diverse, parlano di Dio e della spiritualità, ma senza cadere nel rischio di fare una raccolta generica di poesie a Dio. Piuttosto è vero che ogni religione ha una propria visione unica e che il valore di questa antologia sta nel mettere in dialogo le voci di tradizioni differenti, rispettando le diversità e aprendo l’orecchio all’ascolto di esperienze religiose altre. ‘Versi a Dio’ testimonia il fatto che la poesia religiosa non si chiude in una mera astrattezza, ma si basa su esperienze concrete, che riflettono le diverse percezioni umane della vita nel tempo. La violenza, la tenerezza, e i vari toni del linguaggio religioso sono parte integrante di questa evoluzione della spiritualità, documentata attraverso i testi scelti”.
Una concezione della poesia che non impone la propria visione ma “lascia spazio alle diverse voci, promuovendo un dialogo che va oltre l’imposizione di un pensiero unico”. Sempre con una continua ricerca, libera e autentica. Nei libri di Spadaro le parole diventano essenziali per comprendere il sacro, e l’autore tiene in conto della molteplicità dei linguaggi, anche quelli dei sensi e del corpo come in un altro suo testo pubblicato da Marsilio, “Gesù in cinque sensi”. Ogni passo dei Vangeli è un’avventura dei sensi. “Gesù si lascia ungere con oli profumati, mescola il fango con la sua saliva, chiede di essere gustosi come il sale, offre la sua stessa carne da mangiare. Ogni episodio della sua storia apre a interpretazioni controverse. E i primi a fraintenderlo sono proprio i discepoli”. La ricostruzione letteraria e filosofica di Spadaro è molto interessante, dà vita a un universo di suoni e odori, sensazioni tattili e immagini, che parlano delle sfumature dell’esistenza umana e del pericolo della libertà. “Il Maestro non è un replicante divino paracadutato sulla terra per farsi portavoce dell’Eterno. Pretende di essere veramente Dio e pienamente uomo”. Ma non basta la carne per essere umani: è necessaria la libertà. La libertà come dimensione religiosa, cultural-antropologica ed esistenziale.
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