Sicilia antica Lo storico strumento di San Martino delle Scale è stato attaccato dai topi ed ora necessita di un intervento di manutenzione straordinaria, a Borgetto sarà ripristinato il sistema di elettrificazione delle campane e la manutenzione dell'organo a canne realizzato nel 1965
Il monumentale organo dell’Abbazia benedettina di San Martino delle Scale, a Monreale, sarà restaurato e riportato all’antico splendore grazie a un finanziamento della Regione siciliana. Lo ha deciso il governatore Nello Musumeci, accogliendo la richiesta dell’abate Vittorio Rizzone.
«Da quasi cinque anni – sottolinea il presidente – lo storico strumento a canne, vanto dell’arte organaria italiana, non è utilizzabile al meglio perché i topi hanno rosicchiato la pelle dei mantici del grand’organo e del motore. Renderlo di nuovo efficiente è doveroso nei confronti dei fedeli, ma anche delle centinaia di appassionati e turisti che ogni estate affollano il Festival organistico».

L’organo dell’Abbazia benedettina di San Martino delle Scale, Monreale
L’organo, costruito dalla ditta Mascioni di Cuvio, in provincia di Varese, svetta sul coro ligneo della Basilica. Strumento a trazione meccanica, è stato progettato nella cassa settecentesca ed è tra i più grandi strumenti italiani e non teme il confronto con i migliori strumenti europei. Dopo l’attacco dei roditori, lo strumento non ha più l’efficienza che aveva: la perdita d’aria, causata dai fori non fa più “parlare” bene le canne e altera anche la pressione. È necessario, dunque, un intervento di manutenzione straordinaria per ripristinare lo status originario, riparando i mantici, riportando la giusta pressione e ripristinando la meccanica.
Altro intervento di manutenzione straordinaria finanziato dalla presidenza della Regione restituirà a Borgetto, in provincia di Palermo, l’originario suono delle campane e la musica dell’organo a canne. I governo Musumeci ha accolto la richiesta dell’arciprete, don Gioacchino Capizzi, parroco di Santa Maria Maddalena, il quale rappresentava la necessità di ripristinare il sistema di elettrificazione delle campane e la manutenzione dell’organo a canne realizzato dalla ditta Fratelli Ruffatti di Padova nel 1965. Il finanziamento regionale ammonta a 36 mila euro per i due interventi.
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