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L’omaggio a García Lorca di Ornella Giusto: galeotta fu la biblioteca di nonna Ada

Teatro e opera L'attrice, poetessa, regista e produttrice catanese il 10 agosto riproporrà a Gravina di Catania lo spettacolo "Hombre de libertad - Omaggio a Federico García Lorca" in cui racconta la vita e l’intensità del poeta spagnolo con un’opera in cui si specchia e si riconosce: «Due grossi libri rossi mi attiravano con una forza sorprendente tra i libri di mia nonna – racconta -. Erano le poesie di Garcia Lorca. Ho sentito subito un legame profondo con quella sensibilità»

Galeotta fu la biblioteca di nonna Ada. Da quei volumi disseminati sugli scaffali, Ornella Giusto, oggi attrice, poetessa, regista e produttrice, sin da bambina, rimaneva affascinata. «Ero attratta soprattutto da due grossi libri rossi – racconta -. Erano le poesie del poeta spagnolo Federico Garcia Lorca che mi attiravano con una forza sorprendente». Una connessione emotiva di cui ancora Ornella Giusto sconosceva la potenza. A distanza di anni, dopo tanto studio, quella connessione emotiva che l’attrice ha creato con l’artista andaluso si è incanalata nello spettacolo originale, scritto, diretto, prodotto e interpretato dall’artista catanese la quale con Hombre de libertad – Omaggio a Federico García Lorca ha voluto raccontare la vita e l’intensità del poeta con un’opera in cui si specchia e si riconosce.

Lo spettacolo – prodotto da Black & White e OG production – dopo l’acclamato debutto del 26 luglio al Catania Summer Fest e gli applausi della tappa a Ragusa, sarà in scena mercoledì 10 agosto, alle ore 21, al Parco Borsellino Teatro Turi Ferro di Gravina di Catania, per una serata di stelle cadenti e arte, che sarà un’occasione (ce ne saranno presto altre in tutta l’Isola) per conoscere la storia e l’anima del poeta spagnolo e della sua grande lotta per l’affermazione della libertà di artista e di uomo, socialista, omosessuale e innovativo.

Ornella Giusto in “Hombre de Libertad – Omaggio a Federico García Lorca”, foto di Dino Stornello

«Sono stata conquistata da García Lorca – dice Ornella Giusto – . E’ come se, nonostante un secolo di separazione tra noi, sentissi un legame profondo con quella sua sensibilità (non a caso, lei stessa ha scritto un libro di poesie dal titolo Il rumore dell’anima, nda). L’idea di farne uno spettacolo mi accarezzava da tempo ma ha preso sempre più forma quando ho cominciato a studiare il flamenco. E poi, della Spagna ho sempre amato il calore e la passione che mi ricorda tanto la mia Sicilia, questa terra che adoro anche se vivo ormai da tanti anni a Roma». A Roma, infatti, Ornella Giusto si è affermata sempre di più come attrice sia sul palcoscenico sia sul set (tra gli ultimi lavori, oltre a vari episodi del Commissario Montalbano, è stata Rosalia, amica di Agnese nelle tre stagioni de Il Paradiso delle Signore Daily).

E così, in questa connessione profonda che ha una chiara valenza affettiva: «García Lorca era tanto amato sia da mia nonna sia da mia mamma anche per la famiglia e ho anche trovato una dedica di mia madre», è arrivato il tempo in cui quello spettacolo doveva per forza prendere forma. È stato proprio in un periodo che sembrerebbe tanto diverso da quello della Spagna franchista, ma in cui, in fondo, permangono pregiudizi e barriere che spesso non permettono alle persone di vivere la propria vita e di asserire i propri ideali, che l’artista catanese ha ultimato il suo lavoro su Lorca.

Ornella Giusto

Lo spettacolo Hombre de libertad – Omaggio a Federico García Lorca di e con Ornella Giusto  – con le voci registrate di Giampaolo Caprino e Rosario Galli, e le musiche alla chitarra del maestro Agatino Scuderi – è, quindi, un monologo in cui l’artista racconta la storia di uno dei poeti più importanti della letteratura spagnola del XX secolo. Un monologo in cui una donna, tra poesie, canzoni dal vivo accompagnate da un grande musicista come il maestro Scuderi, e passi di flamenco,  racconta la vita del poeta, come se fosse lui stesso a porgerla al pubblico e, in questo modo, accompagna lo spettatore in un magico excursus nella vita del poeta, dalla sua infanzia ai suoi amori tribolati, che si traduce in un lento navigare nell’animo umano.

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