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Luz Long, il salto infinito

Blog Luz Long, campione di salto in lungo nella Germania nazista, il 4 agosto 1936, all’Olympia Stadion di Berlino, sotto gli occhi di Hitler, fece qualcosa che nessuno avrebbe mai osato fare: diede un consiglio tecnico, vincente, al suo diretto avversario, e poi si congratulò con lui del successo. L'avversario era l'afro-americano Jesse Owens. Luz per quella scelta finì al fronte e morì, a 30 anni, in Sicilia dove è sepolto al cimitero germanico di Motta Sant'Anastasia

Carl Ludwig Hermann Long, per tutti Luz , nasce il 27 aprile del 1913 in Germania nella città di Lipsia. Luz viene ucciso nella Seconda Guerra Mondiale, durante lo sbarco anglo-americano in Sicilia. Ha da poco compiuto trent’anni. Ma Luz non è un semplice soldato del Terzo Reich, Luz è un campione tedesco di salto in lungo. Nel suo palmarès annovera una medaglia di bronzo agli europei del 1934 a Torino e una medaglia d’argento alle Olimpiadi di Berlino del 1936. Vince ancora un bronzo anche agli europei del 1938, in Francia, a Parigi.

Alle Olimpiadi di Berlino del 1936, quelle che Hitler vuole consacrare alla superiorità anche sportiva della razza ariana, si contraddistingue per due gesti sportivi che suggellano la fratellanza e lo spirito di collaborazione tra i popoli. Il prezzo pagato per la sua “folle” condotta fu altissimo. Questi suoi due gesti sportivi lo spingono da un lato verso la morte terrena ma, dall’altro lo catapultano nell’Olimpo degli immortali.

La mattina del 4 agosto del 1936, l’Olympia Stadion di Berlino è stracolmo, e sotto gli occhi attoniti delle più alte cariche del folle Regime nazista, Luz fa qualcosa che nessuno ha mai osato fare: prima dà un consiglio tecnico, che poi risulta vincente, al suo diretto avversario, e poi si congratula pubblicamente con lui del successo e insieme fanno un giro di campo per salutare il pubblico festante. Suggellando un momento molto importante sia per la storia di questi due uomini che per la storia dell’intera umanità. Il suo avversario è l’afro-americano Jesse Owens, un nero che per i nazisti mai avrebbe potuto e dovuto vincere a casa loro, ma il nero Owens finisce per essere il primo atleta nella storia a vincere 4 ori in una stessa Olimpiade.

Il giro di campo di Luz Long e Jesse Owens allo Stadio olimpico di Berlino nel 1936

Luz Long è sepolto dove ha trovato la morte, ovvero in Sicilia che ancora oggi custodisce le sue spoglie. Il suo corpo è tumulato nel cimitero militare germanico di Motta Sant’Anastasia, paesino alla pendici dell’Etna.

La pietra tombale che accoglie le spoglie mortali anche di Luz Long al Cimitero germanico di Motta Sant’Anastasia

Questa è l’ultima lettera scritta da Luz al suo caro amico Jesse: “Dove mi trovo sembra che non ci sia altro che sabbia e sangue. Io non ho paura per me, ma per mia moglie e il mio bambino, che non ha mai realmente conosciuto suo padre. Il mio cuore mi dice che questa potrebbe essere l’ultima lettera che ti scrivo. Se così dovesse essere ti chiedo questo: quando la guerra sarà finita vai in Germania a trovare mio figlio e raccontagli che neppure la guerra è riuscita a rompere la nostra amicizia.
Tuo fratello Luz”.

La firma autografa di Luz Long

 

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