Volontariato e Onlus Nella Giornata mondiale dei diritti dei bambini, parla la presidente dell'Associazione solidarietà adozioni Onlus di Catania che in vent'anni di attività ha permesso l'adozione di mille bambini, provenienti dal 18 Paesi del mondo: «Noi costruiamo ponti. Favoriamo la cultura dell’accoglienza e cerchiamo si lavorare sempre per implementare l’interesse superiore del minore»
Sin da ragazzina, tra i coetanei che sognavano di diventare archeologi, veterinari, medici e astronauti, Maria Virgillito, fondatrice e presidente di A.S.A. (Associazione Solidarietà Adozioni) Onlus, sentiva che la sua strada doveva avere a che fare con i diritti dei più deboli e soprattutto dei bambini. Cresciuta tra Catania e la vicina Misterbianco, la giovane Maria, oggi 56 anni, trascorreva le sue giornate tra scuola, studio e la realtà dell’oratorio. «Ho avuto la fortuna – racconta – di conoscere sia la realtà cittadina sia quella più lenta dei pomeriggi in paese. Credo proprio che in quegli anni dell’infanzia e dell’adolescenza affondino le radici della mia propensione verso il volontariato e l’attività al servizio delle fasce più deboli. Quando, dopo la maturità classica, dovevo scegliere gli studi universitari da compiere, mi sono iscritta alla facoltà di Giurisprudenza, pensando che forse avrei potuto occuparmi dei diritti negati dei bambini, entrando in magistratura e diventando Giudice del Tribunale dei Minori. Appena laureata, mi trasferii per un po’ a Roma e lì mi laureai anche in Sociologia, mantenendo sempre il mio contatto con il mondo della Chiesa e del volontariato e recandomi spesso in paesi come l’Ucraina e la Romania per svolgere volontariato internazionale».
Un’idea fissa quella del poter aiutare i bambini e poter loro garantire una crescita sana ed equilibrata. Un’idea che non l’ha abbandona neanche quando mette su famiglia. «Quando mi sono sposata – continua – con mio marito siamo stati a Lourdes e tra le mie preghiere alla Madonna non ci fu solo quella di poter avere presto dei figli miei ma anche di poter aiutare gli altri bambini ad avere una loro famiglia».
Un desiderio chiaro che mette al centro il bambino, da 30 anni finalmente riconosciuto come avente diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici grazie alla la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, firmata il 20 novembre 1989, e ratificata dall’Italia il 27 maggio 1991. Una giornata fondamentale quella del 20 novembre perché celebra la Giornata Mondiale dei diritti dei bambini poiché è grazie all’adozione e ratifica di quel documento che in quasi tutti i Paesi del mondo i bambini non solo godono dei diritti fondamentali, ma sono protetti e tutelati.
Un desiderio quello della Virgillito che ben si coniuga anche con le affermazioni della Convenzione per la tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale dell’Aja del 1993 che rimette al centro di tutta la questione “adozione” il diritto del bambino. «L’adozione – spiega Virgillito – è un istituto giuridico antichissimo, ma ha sempre avuto significati molto diversi nei secoli e soprattutto è sempre stata centrata sugli adulti. Finalmente la Convenzione dell’Aja ha stoppato tutto, sottolineando come sia il diritto del bambino a doversi realizzare e come ogni bambino che nasce abbia diritto a essere cresciuto da una famiglia. La legge, ratificata in Italia nel 1998, prevede che accanto ai tribunali e i servizi sociali che si occupano delle adozioni nazionali, ci sia la Commissione per le Adozioni Internazionali e gli Enti autorizzati che operano nei vari Paesi. Per me, fu un segno. Una notte, alle 4 del mattino, con i miei tre bambini che dormivano nei loro lettini, scrissi lo statuto dell’Associazione».
Sono passati 20 anni. Da allora A.S.A, o meglio “c.Asa”, come la chiamano le centinaia di famiglie che vi si sono formate, ha permesso l’adozione di più di mille bambini, operando in 18 Paesi del mondo. Ente autorizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’Adozione Internazionale, ai sensi della legge n. 476/98, A.S.A. è autorizzata ad operare su tutto il territorio nazionale con sedi a Catania, Roma, Milano, Palermo, Taranto, Forlì, Bolzano e Reggio Calabria. Inoltre, come sancito dalla secondo il Rapporto della Commissione adozioni internazionali (Cai) dal 1° gennaio del 2018 al 31 dicembre 2018 Asa Onlus è a livello nazionale al quarto posto, con 66 minori adottati nell’anno di e 46 coppie adottive.
Un percorso impegnativo che vede la dottoressa Virgillito impegnata anche come portavoce Cea (Coordinamento Enti Autorizzati) e membro della segreteria operativa del progetto nazionale “Adozione 3.0”, nonché esperto a titolo gratuito per il supporto alle attività, in tematiche di adozione e affido, dell’Assessorato Regionale della Famiglia e delle Politiche Sociali e del Lavoro della Regione Siciliana. «Il nostro impegno – spiega Virgillito – si rivolge principalmente a garantire ai minori, che ne siano privi nel loro Paese, il diritto a crescere in una famiglia attraverso l’adozione internazionale. Noi seguiamo la famiglia, col il nostro team di professionisti psicologi, assistenti sociali, mediatori familiari, consulenti legali e referenti, assicurando tutta l’assistenza necessaria affinché le coppie siano accompagnate nel percorso di accoglienza di un bambino. Noi costruiamo ponti. Favoriamo la cultura dell’accoglienza e cerchiamo si lavorare sempre per implementare l’interesse superiore del minore».
Oltre all’attività principale nell’ambito dell’adozione internazionale, l’ASA realizza progetti di cooperazione internazionale sia nei Paesi nei quali opera come Ente Autorizzato per le adozioni, sia in altri Stati stranieri ove sia necessario agire per migliorare la condizione dell’infanzia. L’onlus è inoltre impegnata sul territorio nazionale e locale in un’intensa attività di sensibilizzazione sui temi dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, attraverso l’organizzazione di convegni, seminari e giornate di studio, al fine di contribuire allo sviluppo di una cultura autenticamente aperta all’accoglienza e alla solidarietà. L’Associazione mette a disposizione delle famiglie, adottive e non, un servizio di consulenza e supporto psicologico in materia di risoluzione dei conflitti generazionali e di attività di sostegno all’adolescenza.
Non mancano progetti locali, come il nuovo programma di sostegno a vicinanza per la salvaguardia dei diritti dei minori sul territorio italiano, le attività divulgativa attraverso laboratori e incontri nelle scuole, nonché seminari e convegni informativi. Inoltre Asa ha promuove un’intensa attività di sensibilizzazione volta al sostegno di minori e donne in condizione di disagio, oltre a programmi di sostegno a distanza.
Commenti