Blog Gratitudine, bontà, bellezza, modi di dire nel tempo del digitale e difesa del sesso femminile: sono questi gli argomenti che colorano il Maggio dei libri. Libro copertina a "Boomerario. Manuale semiserio di sopravvivenza linguistica" di Massimo Roscia (Rai Libri), libro controcopertina a "Tango a Porto" di Antonio Danise, Qed edizioni
Undici libri per le settimane che conclamano il passaggio da aprile a maggio. In copertina un ritorno straordinario, uno dei maggiori studiosi della lingua italiana che si fa apprezzare per quella simpatia che mostra e di persona e nei suoi testi: per Rai Libri, “Boomerario. Manuale semiserio di sopravvivenza linguistica“, di Massimo Roscia.
Contropertina per Antonio Danise con “Tango a Porto” per la giovine ma subito affermatasi Qed Edizioni. La Sicilia si fa sentire con aria di mister0 con Il Soffio che pubblica Ivan Novalka con “Il funerale di Dio” (Mistero attorno al titolo del libro e al nome dell’autore: è lo pseudonimo di un autore agrigentino) e con la curatela e riflessione approfondita di Giusy Sciacca a “Onora il nostro sesso“, volume scritto anni fa da Fanny Salazar Zampini, pubblicato in questa nuova versione da Απαλός. Gli altri titoli che vi consigliamo sono editati da Sem, Edizioni Underground, Augh!, La nave di Teseo e la tripletta de Il Saggiatore.
Onoriamo i lavoratori: buona festa del 1° maggio a tutti!
Flashback
Ivan Novalka, Il funerale di Dio, Il soffio
C’è un “vuoto di bellezza”, di senso, di spiritualità, di valori all’interno della società civile e religiosa, che per l’autore è la causa prioritaria dei mali di cui l’umanità è afflitta. Solo una nuova primavera dell’amore autentico, di nuovi e giovani germogli umani può cambiare il cuore indurito dell’uomo. “…è meglio morire da persone libere, con un sorriso vero sulle labbra che vivere da schiavi facendo mille sorrisi falsi per paura”.
Libro copertina, “Boomerario. Manuale semiserio di sopravvivenza linguistica” di Massimo Roscia, Rai Libri
Rai Libri presenta “Boomerario. Manuale semiserio di sopravvivenza linguistica” di Massimo Roscia, disponibile dal 30 aprile nelle librerie e negli store digitali. Ick, idk, gyat, drip, swag, simp, sus, oba, nerfare, ollare, spawnkillare, yappare, delulu, sike, prank, demure, niubbo, psa, bff, imho… Dispacci cifrati? Frammenti di codice fiscale? Esercizi di stile in esperanto? Messaggi alieni provenienti da galassie lontane? Niente di tutto ciò; sono soltanto alcuni esempi, tratti dall’ampio repertorio composto di vocaboli di lungo corso, neologismi, abbreviazioni, acronimi, locuzioni e modi di dire che caratterizzano il lessico dei giovani di oggi.
Ogni generazione, infatti, crea il suo proprio gergo e lo fa per riconoscersi, interagire più facilmente, comunicare in maniera immediata ed efficace, favorire la condivisione di fatti, idee e interessi e non farsi comprendere dagli estranei. “Boomerario” è una raccolta basata principalmente sull’osservazione diretta del modo di parlare e di scrivere giovanile, concepita non già per esprimere giudizi, ma per ascoltare e comprendere. Uno scandaglio ideato per esplorare in maniera allegra e scanzonata – ma non superficiale né irridente – il macrocosmo gergale dei ragazzi (attraverso più di duecento lemmi pubblicati in rigoroso ordine alfabetico e corredati da oltre mille esempi) e per rendere ancora più chiaro il significato autentico che i giovani attribuiscono a queste misteriose parole e un prontuario, una bussola, un decodificatore, utile e divertente, per conoscere meglio i giovani e non apparire ai loro occhi un po’ troppo… cringe.
L’autore
Massimo Roscia (Roma, 1970) è scrittore, reporter di viaggio, critico enogastronomico, storico collaboratore del Gambero Rosso, già condirettore editoriale del periodico Il Turismo Culturale, docente di comunicazione, tecniche di scrittura, editing e marketing territoriale, attore, conduttore, autore di romanzi, saggi, guide e sceneggiature. Tra i suoi libri più noti: La strage dei congiuntivi, Di grammatica non si muore, Peste e corna, i due volumi di Compiti delle vacanze per amanti dei libri, Il dannato caso del Signor Emme, Mario Vocabolario e la magia delle parole (il suo primo libro per bambini) ed Enigmi e misteri da risolvere in vacanza. Per Rai Libri, nel 2023, ha pubblicato Errorario. Piccolo dizionario degli errori grammaticali, dei dubbi e dei tormentoni linguistici. In uscita il 30 aprile
Le uscite di martedì 29 aprile
Bebo Guidetti, Con rabbia e con amore, Sem
Prendi la roba dal pallet. Metti la roba sugli scaffali. Controlla. Ricomincia. Andrea Costa ha ventiquattro anni e per vivere lavora in uno degli immensi magazzini di bricolage che si estendono lungo le periferie di Bologna: ogni giorno prende la roba e la mette sugli scaffali, così i clienti la troveranno ben disposta al loro arrivo. All’alba si sbatte in tangenziale per raggiungere un lavoro che detesta perché gli divora tempo ed energie, e soprattutto manda in frantumi i suoi sogni, tra cui quello di diventare uno scrittore. E quando non sgobba al magazzino, annega il livore nelle birre insieme a “Gallo”, fratello di strada e filosofo da bar capace di prendere la vita con maggiore levità.
Oltre al lavoro, Andrea odia “quelli lì”, le persone che per rendita familiare possono permettersi di non faticare o faticare solo per hobby. Li incrocia le rare volte in cui si aggira per il centro, ormai diventato una vetrina per turisti e gente che può spendere parecchio. Così va il mondo, del resto. Finché, quasi fosse un copione stilato dal destino cinico e baro, Andrea non si innamora proprio di una di “quelli lì”, Claudia, ragazza ben più abbiente di lui. Per un po’ se la gode, e in fondo gli piace atteggiarsi a bohémien, sguazzare nella creativa noia altoborghese.
Le affinità però cedono presto il posto alle divergenze, per riportarlo alla crudele realtà: che la scure delle disuguaglianze si abbatte pure sui sentimenti. Tra spleen decadente e cieco furore, Costa dovrà lottare per riaccendere una scintilla di speranza – e rivalsa – nella sua vita. Scortato dalla voce narrante di un protagonista sincero e infuocato, “Con rabbia e con amore” è un romanzo-manifesto di guerriglia esistenziale, un libretto rosso 2.0 da diffondere per ribadire forte e chiaro che no, non è invidia sociale: si chiama conflitto di classe.
Ilaria e Federica Pamio, Polaroid, Edizioni Underground
In questa silloge poetica testi e foto parlano una lingua diversa da quella che parlerebbero se presi autonomamente. I componimenti di Ilaria Pamio contribuiscono ad attivare quella sfera sensoriale sommersa contenuta negli scatti di Federica Pamio, grazie a una maggiore dispersione semantica e ambiguità propria della parola poetica. Il suo verso è plastico e si spezza senza mai irrigidire il ritmo. Leggendo ci si avvicina spesso a una sensazione di apnea (forse è proprio questo l’uso che Ilaria fa dell’enjambement), per poi recuperare l’ossigeno, il solo elemento che in fondo serve per vivere tutto, per amare tutto. Polaroid è una felice smagliatura sulla superficie delle cose (dalla prefazione di Maria Teresa Rovitto). Ilaria Pamio è apparsa anche su Rivista Blam! con un racconto che si può leggere qui.
Le uscite di mercoledì 30 aprile
Arianna Cislacchi, L’origine del due, Augh!
In “L’origine del due”, Arianna Cislacchi rielabora in chiave moderna e surreale il mito di Scilla e Cariddi. La giovane Scilla, nuotatrice solitaria e adolescente inquieta, vive con una donna che chiama «madre» senza condividerne il sangue. Tra le rive dello Zancle e il sole rovente, sarà costretta ad affrontare un passato oscuro che riaffiora improvvisamente.
Le uscite di venerdì 2 maggio
Dimitri Lyacos, Finché la vittima non sarà nostra, Il Saggiatore
Finché la vittima non sarà nostra è un’immersione nei più oscuri recessi dell’animo umano: il racconto di un mondo al confine del mondo, in cui ogni atto vitale è un atto di sopraffazione e in cui ogni confine tra vittima e carnefice si dissolve in una lotta primordiale.
Protagonista di quest’opera è una città in cui la ferocia è l’unica legge. Al suo interno, utilizzando le voci di diversi personaggi, Lyacos segue le forme mutevoli della violenza nella sua progressione e trasformazione – dal cannibalismo all’omicidio religioso, dalla guerra all’esilio, dalla tortura alla macellazione, dal carcere al lavoro forzato.
Da individuo a individuo la violenza si espande, cambia, si adatta alle sue vittime, passando dal dominio sul corpo a quello sulla mente; fino a quando non infligge nemmeno più il dolore ma anzi lo allevia. Trasformatasi in «medicina», è allora che diventa ancora più pericolosa, è allora che si apre alle rivelazioni ultime.
Dimitris Lyacos racconta la civiltà occidentale come un luogo in cui il senso dell’esistenza è misurato solo dalla brutalità e in cui è il sangue sparso a definire lo spazio in cui ogni individuo si muove. Una riflessione narrativa e poetica sulla violenza e sugli abissi che essa spalanca. Su quella parte di vita che continua a risuonare all’interno dell’assordante crudeltà.
Pablo Maurette, Il senso dimenticato. Breve storia del tatto, Il Saggiatore
Il senso dimenticato è una storia culturale del tatto, il senso che ha plasmato l’arte, la filosofia e la letteratura. Un viaggio curioso e sorprendente nelle nostre radici per capire come non solo di sguardi, di suoni, di odori e sapori sia fatto il nostro immaginario, ma soprattutto di ciò che è riuscito a sfiorare la nostra superficie fino a toccarci nel profondo. Definire che cosa sia il tatto è allo stesso tempo immediato e sfuggente. Già Aristotele si era chiesto se fosse un senso solo o molti, essendo diffuso in tutto il corpo.
Fu Lucrezio, tuttavia, nel De rerum natura, a sostenere che il tactus governa la natura, tanto che gli altri sensi possono essere considerati come sue varianti. Da qui comincia l’esplorazione di Pablo Maurette dei molti significati che scrittori, artisti, poeti, intellettuali e persone comuni hanno dato al tatto e di ciò che hanno capito attraverso di esso. Dall’Iliade, che sin dalla sua metrica sottolinea il legame tra la mano e la parola, a Moby Dick, con i tanti passaggi dedicati proprio alle sensazioni fisiche; dal lingchi della tradizione cinese – la pena capitale che annientava la persona trasformandola in un ammasso informe di carne –, a malattie come la sifilide o la peste, in cui si è rivelato cruciale il rapporto tra contatto e contagio; fino alle tante pagine scritte sul bacio, massima espressione del tatto e soglia tra il materiale e lo spirituale.
Il senso dimenticato è un’opera che ci fa riconsiderare l’essenza umana come qualcosa che non sta dentro di noi, ma sull’epidermide. Il tatto, in fondo, è l’unico senso che ci permette di conoscere insieme il mondo e la nostra individualità: perché toccare è anche essere toccati, e sentire qualcosa è sempre anche sentire noi stessi.
Jonathan Lethem, Brooklyn Crime Novel, La nave di Teseo
Tra le strade della Brooklyn dei primi anni settanta, in cui le avvisaglie della gentrificazione che cambierà il quartiere si intravedono solamente, si svolge un rituale quotidiano: a volte del denaro viene ceduto, altre degli oggetti cambiano proprietario, ma sempre viene riaffermato il potere del più forte. I ragazzi lo chiamano la danza. La violenza è ovunque, ed è una valuta che, chi abita in questa zona, conosce e deve saper utilizzare o gestire. Per i bambini, bianchi, neri o mulatti, la strada è un palcoscenico in cui ogni giorno sono costretti a esibire la loro forza, le loro debolezze e vergogne. Dietro le quinte, apparentemente distanti ma inestricabilmente legati, si nascondono gli altri attori: genitori, poliziotti, lavoratori, librai, proprietari immobiliari, giornalisti, politici, insegnanti. Culture ed etnie si mescolano tra microcriminalità, povertà e sogni di riscatto.
Le uscite di venerdì 9 maggio
Giusy Sciacca e Fanny Salazar Zampini, Onora il nostro sesso, Απαλός
Chi sono i disonoranti? Gli annientatori del corpo e dell’anima che bramano soccombenti. Partendo dalla pubblicazione di un documento eccezionale, Giusy Sciacca ne attualizza il pensiero. Suggerisce quali luoghi comuni e di potere oggi rappresentano ancora degli snodi nevralgici da cui operano i nuovi divoratori.
Jeffrey Schnapp, Storia rapida della velocità, Il Saggiatore
In storia rapida della velocità Jeffrey Schnapp attraversa millenni, culture e tecnologie per raccontare la relazione profonda tra velocità e civiltà. Non si tratta di una semplice storia della tecnica o dei trasporti. È un viaggio affascinante nell’immaginario e nella sensibilità dell’uomo moderno, sempre in bilico tra desiderio di trascendenza e limiti del corpo. Dallo spartano Lada, che correva così veloce da sembrare sospeso nell’aria, alla ruota cosmica che avvolge Dante nel Paradiso. Dalla carrozza postale di Thomas de Quincey alle macchine da corsa futuriste di Filippo Tommaso Marinetti. Dal treno dipinto da William Turner, fino ai microchip della Nvidia.
Libro controcopertina, “Tango a Porto” di Antonio Danise, Qed
Un professore esperto di letteratura portoghese viene invitato a partecipare in qualità di relatore a un convegno che si tiene a Porto. L’argomento scelto per il suo intervento attiene al romanzo di António Lobo Antunes, A morte de Carlos Gardel. La preparazione della relazione da presentare al convegno si rivela subito piuttosto problematica. Le trame e lo stile dell’autore portoghese gli riportano alla memoria ricordi che hanno segnato il suo passato e che continuano a tormentarlo.
A Porto il professore incontra Sofia, una giovane donna portoghese, con cui inizia una relazione che va al di là della semplice conoscenza. Col tempo il rapporto fra i due tende a deteriorarsi. Tuttavia, il protagonista continua a frequentare Sofia e, a sua insaputa, approfitta degli incontri con lei per trarre ispirazione per la scrittura di un romanzo. Tormentato da sensi di colpa, scrupoli e perplessità, il protagonista-scrittore è colto da profonda frustrazione. In uscita il 9 maggio
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