Storie Inaugurato nella Capitale l'archivio dedicato allo scrittore empedoclino scomparso nel 2019, ricostruito grazie all'impegno delle tre figlie Andreina, Elisabetta, Mariolina e di una archivista. Custodisce 120 faldoni pieni di testi vari, regie, copioni teatrali, foto di sala, di scena, recensioni, corrispondenze, sceneggiature, adattamenti radiofonici e televisivi, oltre naturalmente alle sceneggiature di Montalbano
E’ nato a Roma il Fondo Camilleri, un archivio dedicato allo scrittore empedoclino scomparso il 17 luglio del 2019. Nell’archivio ricostruito grazie all’impegno delle tre figlie dello scrittore – Andreina, Elisabetta, Mariolina – e di una archivista, sono custoditi 120 faldoni con pieni di testi vari, di cui 60 regie, 30 copioni teatrali, foto di sala, di scena, recensioni, corrispondenze con gli autori delle opere; e poi 300 sceneggiature, adattamenti radiofonici e televisivi, oltre naturalmente alle sceneggiature di Montalbano. E inoltre un centinaio di poesie, per lo più inedite, 40 racconti sul teatro, interventi a convegni e 5/6 romanzi appuntati a mano. E ancora corrispondenze personali con editori, con esponenti di cultura come Orazio Costa, Vitaliano Brancati, Primo Levi, Leonardo Sciascia, Raffaele La Capria, Angelo Ripellino, tanto per fare alcuni nomi.
Per l’editore Antonio Sellerio un “tesoro”, che testimonia un fatto: «Andrea Camilleri prima che arrivasse al successo, era già un personaggio centrale della cultura italiana». La “vera rilevanza è il fatto che spazza via l’idea che a 75 anni Andrea Camilleri sia spuntato come un fungo». Infine, la corrispondenza familiare, dal suo arrivo a Roma e l’inizio sua carriera, la prima regia.
Dario Franceschini, ministro della Cultura: «Andrea Camilleri è stato un grandissimo scrittore, amato profondamente dagli italiani sia per le sue opere e sia per il suo modo di essere attento all’impegno civile. Il Fondo Camilleri è un regalo al Paese, al mondo della cultura e a tutti gli italiani. Porterò sempre con me le bellissime chiacchierate in casa sua, di letteratura e di politica fatte con grande passione e forza critica. La sua mente era un universo e un mare infinito di ricordi, emozioni, segreti, episodi e tensioni. Al Fondo dovrebbe unirsi anche la casa di Camilleri che è una parte importante che resta degli scrittori quando ci lasciano. Ne ho viste tante scomparire, andarsene con lo scrittore, invece dovrebbero restare come sono ed essere conservate. Lavoriamo insieme perché sia continuativa l’attività del Fondo e per rendere la casa un luogo accessibile a tutti».
«Questo fondo – ha commentato Roberto Gualtieri, sindaco di Roma – sarà accessibile e basato su un grande intellettuale siciliano, italiano, europeo e molto romano. Una quantità di materiale che sarà fondamentale per la comunità scientifica, ma anche un polo aperto a tante persone che da semplici lettori vorranno vedere com’era il laboratorio dove Camilleri ha prodotto tanti capolavori. Siamo felici e sono sicuro che intorno a questo gioiellino ci sarà un grande fermento culturale».
Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio: «È importante che avvenga ora l’inizio del Fondo Andrea Camilleri per tre motivi: il primo perché ci manca, non solo i suoi libri all’inizio della stagione estiva, ma anche nei momenti della vita che stiamo vivendo. Ci manca un finissimo intellettuale come lo erano Pasolini, Calvino. E dunque è giusto l’inizio della riflessione sul suo pensiero».
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