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Nella copertina pasquale le radio raccontate Ubaldo Ferrini e il Picasso più oscuro di Michela Tanfoglio

Blog In copertina il cronista catanese de "La Notizia", Ubaldo Ferrini, debutta con tutto ciò che è stata ed è la sua vita: la radio! In controcopertina, Michela Tanfoglio che nel 2021 si impose come miglior editor italiana nonché fondatrice di EditReal, non sta più dietro le quinte e ci racconta Pablo Picasso con una dedica speciale al collega di agenzia, l'autore Carlo De Filippis, morto il mese scorso

Entriamo nella settimana pasquale con libri che raccontano la storia. Il Saggiatore con Franco Maresco Alberto Casadei piazza due libri, Les Flaneurs per voce di Simona Cantelmi racconta l’amore, Chiarelettere propone la rilettura di un altro dramma storico italiano firmato da Stefania Limiti e Giazira pubblica il nuovo di Massimo Giuntoli. In copertina indagini, scoperte e ricerche sulla radio, il mezzo di comunicazione più amato, con Ubaldo Ferrini, per i tipi di Dantone edizioni e in controcopertina Michela Tanfoglio svela inediti su uno dei più controversi artisti di tutti i tempi, Picasso, per i tipi de La Corte Editore. Sia rinascita!

Le uscite di martedì 4 aprile

Franco Maresco, La mia Battaglia. Conversazioni con Letizia Battaglia, Il Saggiatore

La prima volta che Franco Maresco vede Letizia Battaglia è ancora un ragazzo. La sera prima il suo vicino di casa ha ucciso la moglie e tra la calca di medici, poliziotti e giornalisti che affolla il pianerottolo, nota una figura che in quel contesto di morte appare come un’anomalia: è Letizia Battaglia, con la sua macchina fotografica in mano, la sigaretta tra le labbra, il caschetto biondo, la gonna coloratissima e gli zoccoli ai piedi. Da quel momento, le loro esistenze si incrociano molte volte, accomunate dalla volontà di raccontare un’umanità vinta, offesa e innocente: Letizia Battaglia, infatti, diventerà la più iconica fotografa delle guerre di mafia; Franco Maresco il più eretico regista del cinema italiano. Insieme combatteranno sempre per ridare voce agli ultimi, per mostrare i loro corpi sopravvissuti alla follia, alla miseria, a un mondo sempre più spietato.
La mia Battaglia raccoglie un gruppo di conversazioni inedite tra i due artisti, registrate negli ultimi anni di vita della fotografa. In queste pagine parlano di malattia mentale, di mafia e di antimafia, di teatro e di cinema, dell’amore e del disamore per la città in cui sono nati, Palermo. Alla fine, ci viene restituito l’incontro di due sguardi che hanno pensato di cambiare il mondo, semplicemente mostrandolo senza filtri.

Le uscite di mercoledì 5 aprile

Libro copertina, “La radio libera la radio prigioniera” di Ubaldo Ferrini, Dantone edizioni

L’ autore che cura sul quotidiano “La Notizia” la rubrica “La radio e i suoi protagonisti” ogni giovedì, nella pagina Cultura e spettacolo, intervistando i principali esponenti del mondo della radiofonia, debutta con un volume che racconta l’evoluzione della radio

L’immagine ritratta sulla copertina rappresenta già tutto il senso del testo: la voglia di uscire dalle sbarre e liberare nuovamente l’alito di creatività e innovazione che è stato alla base della nascita del mondo della radiofonia. Senza quel passato non saremmo qui a parlarne e proprio a quel passato l’Autore dedica una parte importante delle sue parole al fine di lasciare tracce e ricostruire emozioni che vanno sempre più scemando nella memoria di chi le ha vissute e che rischiano di restare sconosciute alle nuove generazioni. Giovani che non hanno potuto vivere, per ragioni anagrafiche, la sensazione di soggiornare per ore dentro una sala dischi o di trascorrere le notti in lunghissime riunioni in cui si decideva il destino del mondo o, più banalmente, cercare di scoprire quale furba manina stesse trafugando i preziosi vinili rischiando anche di fare scomparire gli indispensabili 7’’ che costituivano la sigla di alcune trasmissioni, fondamentali per avvisare l’ascoltatore che il programma tanto agognato stesse finalmente andando in onda. Le migliaia di voci che inondavano l’etere, a volte celandosi dietro nomi d’arte buffi o ricercati, ma sempre accattivanti, alcuni dei quali passati alla storia. Non esistono più i viaggi in giro per la città per consegnare porta a porta il nastro con il proprio provino nella speranza, spesso vana, di trovare un porto migliore e più redditizio; quelle stesse cassette che sovente si aggrovigliavano nelle piastre al momento di mettere in onda la pubblicità, in anni in cui la promozione delle emittenti veniva affidata, anche e soprattutto, ai famigerati adesivi che campeggiavano praticamente ovunque, dai mezzi di locomozione alle pareti di casa. Insieme ai frammenti di quello che fu, troverete anche alcune analisi e riflessioni su quello che è il presente e su come ci si auspica sia il futuro, conservando sempre l’amore per il mezzo e cercando di non contaminare il raziocinio con cui vengono affrontati gli argomenti, ritenendo fondamentale l’ascolto attento e lo studio accurato come valori imprescindibili nel mondo della comunicazione.

Ubaldo Ferrini

Ubaldo Ferrini

Alcune delle ricostruzioni di programmi o emittenti sono riferiti a un determinato periodo storico e sono state frutto di un meticoloso lavoro di ricerca che fotografa un preciso momento e lasciano una documentazione, visto che su molti accadimenti esiste poco o nulla da leggere e tramandare anche perché, la tanto generosa rete, in molti casi, è troppo stringata e approssimativa, circoscrivendo in poche righe avvenimenti per i quali non basterebbero decine di libri. Alcuni protagonisti della radio italiana e taluni titolari di storici negozi di dischi hanno omaggiato il Ferrini di dichiarazioni inedite rendendo unico questo testo, arricchendolo con aneddoti e racconti senza nozionismi o effetto nostalgia, ma solo con la passione che, da sempre, ha regalato emozioni via etere.
Hanno donato i loro affettuosi e preziosi contributi: Jodie Alivernini, Roberto Arduini, Alessio Bertallot, Brando, Ettore “Gerry” Bruno, Fabio Carniel, Gigio D’Ambrosio, Gianni De Berardinis, Andrea Di Ciancio, Paolo Dini, Federica Elmi, Giosuè Impellizzeri, Piero Fidelfatti, Floriano Fornasiero, Nicola Franceschini, Pippo Pelo, Michele Plastino, Rosaria Renna, Fausto Terenzi e Piero Zeta.

Le uscite di venerdì 7 aprile

Alberto Casadei, La suprema inchiesta, Il Saggiatore

La suprema inchiesta è il romanzo di una ricerca impossibile. Un’indagine attorno a un misterioso omicidio che si tra- sforma in un resoconto dei nostri umani tentativi – a volte sublimi, a volte fallimentari, altre ancora grotteschi – di rag- giungere la verità. Roma, 2010. Livia Bianchi, vicequestore aggiunto, si trova a indagare sulla morte di una escort di lusso, assassinata brutalmente a poca distanza da Palazzo Grazioli. Sin da subito, il caso «Bella di Rodi» appare complesso: ogni elemento della vicenda sembra attorniato da una rete di disonestà, ambiguità e compromessi che dalla politica arrivano all’imprenditoria, fino alla criminalità organizzata. La stessa rete dentro cui, dall’altra parte, si muove il marito di Livia, l’architetto in cerca dei finanziamenti per realizzare il suo ambizioso progetto di una Nuova Città Ideale. Tra loro i due figli, Lorenzo e Giovanna, persi nella confusione e nella vulnerabilità delle loro giovani età. È in questa cornice, mentre l’indagine di Livia avanza, che accade qualcosa di inatteso: personaggi dai contorni impossibili si mescolano ai protagonisti della cronaca; la realtà si apre ad apparizioni fantastiche; i tempi degli eventi collassano gli uni sugli altri; la parola lascia spazio alle immagini. Attraverso questo cortocircuito narrativo Alberto Casadei fa emergere all’interno del racconto una nuova inchiesta, più profonda, nella quale coinvolge anche il lettore: connettere ciò che appare difforme, spingersi al di là dell’atteso, rifiutare ogni facile risoluzione.

Stefania Limiti, L’estate del Golpe. 1973, l’attentato a Mariano Rumor, Gladio, i fascisti. Tra piazza Fontana e il compromesso storico, Chiarelettere

“Per tutta la vita Gianfranco Bertoli ha difeso il suo segreto. Pensava fosse invalicabile, ma non è così”.

Un episodio terroristico di una violenza dirompente, eppure in fretta relegato nella penombra. Il 17 maggio 1973, alla questura di Milano, durante la commemorazione per il primo anniversario della morte del commissario Luigi Calabresi, scoppia un ordigno che provoca quattro morti e oltre quaranta feriti. Obiettivo mancato dell’attentato è il ministro dell’Interno Mariano Rumor. Movente dichiarato del maldestro killer, la vendetta per la morte non accidentale del compagno anarchico Giuseppe Pinelli, durante il fermo di polizia seguito alla strage di piazza Fontana. Ma il killer non è solo, né così anarchico come vuole far credere. Si rivelerà invece l’ultimo anello di una catena golpista che opera sottotraccia da anni con un disegno preciso. Il braccio armato di un ambizioso piano sovversivo ordito fuori ma anche dentro lo Stato, con l’intento di comprimere l’ordine democratico costituzionale. Con un accurato lavoro di indagine e ricostruzione, Stefania Limiti interpella testimoni e ricompone i mille frammenti di una storia dispersa in vasti faldoni giudiziari e archivi di Stato a lungo secretati, raccontandoci un altro misconosciuto capitolo della strategia della tensione. Quel piano golpista fortunatamente sfumò, ma cinque anni dopo andò a segno con il delitto Moro.

Libro controcopertina, “La mala arte” di Michela Tanfoglio, La Corte Editore

Nel 2021, in piena pandemia, la Repubblica riportava la notizia della migliore editor d’Italia dell’anno del cambiamento: era Michela Tanfoglio, fondatrice dell’agenzia EditReal, che dopo anni di ricerca e indagine debutta nel mondo del libro da protagonista, sciogliendo le riserve e scommettendosi in prima persona

Michela Tanfoglio

Michela Tanfoglio

A 50 anni dalla morte del Maestro, un ritratto dell’uomo – oltre al pittore – che va a tratteggiare anche i suoi lati più oscuri. Pablo Picasso visse a lungo, novantun anni. Quasi un secolo di genialità, novità artistica, ma anche di sadismo e carneficina familiare. Pittore, scultore e litografo, crea la rivoluzione visiva dell’arte contemporanea e dà vita al cubismo, ovvero, una nuova visione dell’anatomia umana, ove le figure si frantumano e i pezzi, dal taglio geometrico, danno un nuovo dinamismo alla figura. Additato come uno degli esponenti più in vista dell’arte degenerata (così veniva chiamata nell’epoca nazista), è allo stesso tempo precursore della rinascita artistica che indubbiamente condizionerà l’arte moderna che noi oggi conosciamo. Purtroppo, però, la sua genialità si nutrì di vite umane, e in particolare delle donne della sua vita. Il sadismo del Maestro verrà reso noto da una di queste, Frarnoise Gilot, che denunciò il suo lato oscuro attraverso un libro dal titolo: “La mia vita con Picasso”. Picasso la portò in tribunale, dopo aver provato a rovinarle addirittura la carriera, ma fu lei a uscirne vincitrice. Picasso temeva di non essere visto come un Dio, e, per quanto si debba riconoscere la sua genialità, la stessa si è nutrita del sangue di chi ha provato a stargli accanto.

Il volume, già in stampa quando accadde, è dedicato all’amico e collega Carlo F. De Filippis, morto prematuramente lo scorso mese. Sotto la dedica social della Tanfoglio a De Filippis.

 

Le uscite di lunedì 10 aprile

Simona Cantelmi, Io non mi trucco, Les Flaneurs Edizioni

«L’amore è così, ti spacca a metà, testa e cuore fanno a cazzotti a ogni respiro e senti una spina conficcata nello stomaco»

Sara, al settimo mese di gravidanza e ormai lontana dall’ex fidanzato, vive da sola questa nuova fase. Tamila, solare e premurosa, ha nostalgia della sua Russia ma in Italia ha trovato il grande amore, con il quale ha costruito una splendida famiglia. Valeria, giornalista precaria, è appassionata e sicura di sé, ma inizia a soffrire la sua condizione di single e si rifugia nelle braccia di un uomo sposato. Betty è una fotografa che per pagare l’affitto lavora come cameriera e che, inaspettatamente, si scopre innamorata di una ragazza. Quattro trentenni in corsa verso i quaranta, dalle esistenze variamente intrecciate, che vedono mutare il proprio “essere donna” e devono fare i conti con le inquietudini proprie del sentimento amoroso. Ognuna di loro ha un cuore grande e un bagaglio di sofferenze che non le impedisce di mantenersi aperta all’amore, all’amicizia e alla cura dell’altro. Perché non importa quante lacrime abbiano già versato quegli occhi struccati, o quanti castelli in aria siano già crollati: una donna saprà sempre ritrovare il sorriso e andare avanti.

Massimo Giuntoli, La libreria invisibile, Giazira

Trasformare ogni possibile Qui nel più desiderabile degli Altrove”: se è necessario che la letteratura abbia un fine, se proprio non possiamo eludere questa schiavitù teleologica che impone a ciascun oggetto di avere una sua utilità, uno scopo preciso, credo che debba essere precisamente questo. E il lettore che si avventuri tra queste pagine avrà solo l’imbarazzo della scelta

La dimora ideale è stata edificata proprio lì, da qualche parte. Uno dei luoghi sospesi nei quali prendono vita le storie narrate in questi settanta racconti, disseminati in altrettanti libri immaginari e raccolti negli scaffali della libreria invisibile. I cui personaggi, affaccendati nelle più improbabili delle occupazioni, si trovano ad affrontare situazioni imprevedibili quali superfici sghembe, perdite d’identità, mancate erogazioni di gas esilarante, e, non ultimo, condizioni patologiche assai debilitanti, come possono esserlo la mediocrità precoce o la realtite acuta.



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