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Pacini, Pappalardo e Platania, le 3P dell’Ottocento musicale etneo in un album del Quartetto di Catania

Musica In uscita il 28 giugno il primo volume della collana “Quartetti d’archi in 3P”, pubblicata dall'etichetta etnea Trp Music, che vede per la prima volta pubblicato il repertorio per quartetto d'archi dei tre compositori catanesi Giovanni Pacini, Salvatore Pappalardo e Pietro Platania. Nato dalle ricerche del violinista Augusto Vismara e del violista Gaetano Adorno, del progetto fanno parte anche il violinista Marcello Spina e il violoncellista Alessandro Longo

Dopo un lunghissimo lavoro di ricerca musicologica, è stato portato a termine dalla Trp Music Label & Publishing il primo volume della collana “Quartetti d’archi in 3P”. Nato da un’esplorazione di Augusto Vismara e Gaetano Adorno intorno al mondo del quartetto d’archi dell’Ottocento italiano, il lavoro si è concentrato poi intorno a tre compositori catanesi: Giovanni Pacini, Salvatore Pappalardo e Pietro Platania. Le rarissime composizioni, recuperate dopo una vera e propria caccia al tesoro tra centinaia di documenti, sono state selezionate, trascritte e incise dal Quartetto di Catania, formazione appositamente nata per interpretare e divulgare questo repertorio, composta da Augusto Vismara al primo violino, Marcello Spina al secondo violino, Gaetano Adorno alla viola e Alessandro Longo al violoncello. Il lavoro è stato concepito per riportare alla luce delle vere e proprie perle di bellezza mai incise prima. L’album, primo di una decina di volumi, è impreziosito in copertina da un’opera di Federico Severino ed è in uscita in tutti i principali negozi di dischi e piattaforme musicali il prossimo 28 giugno.

«Uno sguardo sinottico su un periodo, su un genere strumentale, su questi compositori ingiustamente trascurati ci sembrava doveroso – affermano i componenti del Quartetto di Catania -. Appariva a noi singolare che un’intera produzione cosiddetta “minore” fosse quasi del tutto dimenticata, per il semplice fatto che nessuno si preoccupasse di eseguirla, inciderla, renderla pubblica. Siamo convinti che questa iniziativa discografica possa contribuire a ridestare un interesse che vada ben oltre la semplice curiosità per delle musiche cadute in oblio. Ci auspichiamo che tale interesse possa esser coltivato sia nell’ambito esecutivo che in quello storico-musicologico. La bellezza, l’originalità e la sapienza musicale che abbiamo riscontrato fra le pagine di queste opere, ci fanno ben sperare in tal senso».

L’iniziativa vuole essere anche, nelle intenzioni degli ideatori, un primo passo per contribuire a ridefinire una tavola di valori critici, musicali, musicologici, relativa alla musica da camera italiana del XIX secolo. Si tratta di un arco temporale ampio che ha prodotto una mole rilevante di composizioni attraversato da una pletora di autori “minori” e da una serie di opere cameristiche ancora oggi difficilmente enumerabile, essendo la maggior parte di questa musica rimasta sulla carta. La pubblicazione, con lo scopo di evidenziare il contributo qualitativo e quantitativo dato dai tre autori alla musica per quartetto del romanticismo italiano, offre per la prima volta agli appassionati di musica da camera una prospettiva su una stagione creativa tutta italiana che li vede tra i principali protagonisti.

Il Quartetto di Catania, da sinistra Augusto Vismara al primo violino, Marcello Spina al secondo violino, Gaetano Adorno alla viola e Alessandro Longo al violoncello

In questo primo numero della collana sono presenti il secondo quartetto di Giovanni Pacini ed il primo quartetto Op. 4 di Salvatore Pappalardo. Si tratta di due opere abbastanza lontane per stile, architettura e coloratura musicale (cosa che si è voluta evidenziare anche con differenti riprese sonore delle due opere). La composizione di Pacini, il suo Secondo Quartetto in Do maggiore, è degli anni della maturità (1862) ed evidenzia una raffinata condotta polifonica e armonica delle parti; di prodigiosa precocità è il Quartetto in Do maggiore Op. 4 di un undicenne Pappalardo, se si crede alla data del manoscritto del giovane musicista che ancora nella Catania del 1828 studia Haydn, Mozart e Beethoven nella biblioteca di un principe suo mecenate. Il Quartetto viene dato alle stampe solo nel 1844.

La collana “Quartetti d’archi in 3P”, il cui titolo deriva appunta dalle iniziali dei cognomi dei tre musicisti prescelti, includerà nelle prossime pubblicazioni anche composizioni per quintetto e ottetto d’archi. Un progetto discografico di altissima qualità inteso ad offrire per la prima volta, a tutti gli appassionati di musica da camera, una prospettiva su una stagione creativa tutta italiana che li vede tra i principali protagonisti.

Per il lancio della collana è stato anche realizzato un video, girato alle pendici dell’Etna da Gianluca Scalia, che vede gli interpreti eseguire il Minuetto dal Quartetto n.2 in do maggiore di Giovanni Pacini. Il video è presente sul canale YouTube ufficiale dell’etichetta discografica.

Fondata nel 1997 dal compositore, arrangiatore, produttore e sound engineer etneo Riccardo Samperi con la creazione di uno studio di registrazione a Tremestieri Etneo, la Trp Music nel corso degli anni è diventata – grazie alla sua eccezionale definizione acustica, frutto di un’integrazione perfetta fra monitor e design – un punto di riferimento per tantissime realtà regionali, nazionali ed internazionali, vincendo nel 2004 anche il “Grindie-Awards”, prestigioso premio dedicato alle etichette indipendenti. È del 2019, dopo l’incontro con il musicista, compositore, arrangiatore e didatta Alberto Fidone, la realizzazione di una etichetta discografica dedicata alla musica d’autore, classica, jazz e world music. Alla squadra poi si è unito Claudio Allia, artista poliedrico nel mondo della musica e dell’arte visiva, portando la sua esperienza e gusto estetico al servizio degli artisti Trp. Un mix professionale a artistico che ha portato gradualmente ad attenzionare ogni progetto creativo e a gratificare e valorizzare il talento degli artisti e della loro musica.

Nel 2021, con la pubblicazione dell’album del compositore statunitense Victor Frost, debutta anche il progetto “Copertina d’autore”, che inaugura una nuova serie “grafica” delle pubblicazioni di musica classica. Grazie alla collaborazione con la galleria d’arte Quam di Scicli, diretta da Antonio Sarnari, nasce infatti l’idea di affidare la copertina di ogni album in uscita ad un artista ogni volta diverso, con l’obiettivo di impreziosire la copia fisica dell’album facendolo diventare oggetto da collezione: un modo originale di far interagire la musica classica con l’arte contemporanea, creando una piccola discoteca-pinacoteca d’autore.

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