Recensioni Al Piccolo Teatro di Catania, uno scarso pubblico ha potuto assistere ad uno spettacolo affascinante, prodotto dal Teatro Libero Palermo: protagonista una insolita Medea. Viviana Lombardo, sola sulla scena, ha ricostruito l’eterno femminino di questa immortale figura, donna e barbara, dominata da un primordiale istinto dionisiaco, vera Dea Kalì di ogni tempo
Quale donna resta più tragicamente impressa nella mente di Medea, la maga rifiutata che per vendetta uccide il sangue del suo sangue, i suoi dolci e teneri figli? Non a caso il suo mito si è prestato, da Euripide in poi, a molteplici interpretazioni, una su tutte quella di Anouilh. E ad esse si aggiunge opportunamente quella del romanziere e drammaturgo francese Laurent Gaudé, dal suggestivo titolo Medea Kalì, che ha dato vita, al Piccolo Teatro della Città, sabato 23 e domenica 24 novembre, a uno spettacolo molto affascinante, prodotto dal Teatro Libero Palermo.
Sotto l’attenta regia e traduzione di Beno Mazzone, affidata all’intensa voce e alla straripante fisicità della brava Viviana Lombardo, con le suggestive luci di Gabriele Circo e Fiorenza Dado, la piéce ha svelato una storia insolita, trasportando l’infelice donna in India, sotto la casta degli intoccabili. Medea nella visione di Gaudè, è donna di sensualità straordinaria, che soddisfa con naturalezza la panspermia dei maschi, traboccante com’è di profonde passioni e desideri.
Lei, che non ha mai saputo resistere alla bellezza degli uomini, ritorna a Corinto, tormentata com’è dal pensiero che i suoi figli riposino in terra greca: e bellissima la voce fuoricampo (di Alessandro Vella) del figlio ha sottolineato questo irresistibile, tragico richiamo. Viviana Lombardo, sola sulla scena, è stata davvero capace di ricostruire, grazie anche alle incisive musiche di Antonio Guida, l’eterno femminino di questa immortale figura, donna e barbara, dominata da un primordiale istinto dionisiaco, conferendole una sensualità inconsueta, avvolgente, che l’ha resa viva da morire, pronta a andare incontro al proprio destino, vera Dea Kalì di ogni tempo.
Un monologo spiazzante, intenso, lucido, che meritava davvero un pubblico più folto di quello intervenuto. L’affascinante Medea è stata davvero per pochi fortunati…
Commenti