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Permunian e Sisto in copertina. Speciale Sicilia con Monroy, Costa e Guerrera che omaggia Battiato

Le letture consigliate da Salvatore Massimo Fazio

Blog Settimana "siciliana" con i titoli pubblicati da Arkadia, Morellini e Minerva. Libro copertina a Francesco Permunian che esce per Oligo con "Calabiani"; contro copertina a Domenico Sisto il quale, per Compagnia Nuove Indye, pubblica "Il profumo di mio padre". E ancora una infinità di libri bellissimi siglati La nave di Teseo, il Saggiatore, Graphe.it, Edizione Stamperia del Valentino e Prospero Editore

Apriamo la settimana delle letture che consigliamo facendo un salto a ieri, lunedì 21 marzo: nel giorno dell’equinozio primaverile Prospero Editore ha portare sugli scaffali Lorenzo Berardi con Radiocronache. Storie delle emittenti italofone d’Oltrecortina. Entrando nella nostra settimana che procede dal martedì al lunedì successivo ecco i bei titoli che proponiamo: Martedì 22 Luigi Angelino, Caccia alle Streghe, Edizioni Stamperia del Valentino. Mercoledì 23 ricorre il 77° genetliaco di Franco Battiato, scomparso lo scorso 18 maggio. Guido Guerrera, amico e biografo, che vanta diversi titoli sul cantautore di Jonia, esce per i tipi di Minerva con un nuovo libro dal titolo “Franco Battiato. L’uomo dell’isola dei giardini“. Il volume è arricchito dalla prefazione di Umberto Broccoli e dai contributi di Filippo Destrieri, Juri Camisasca, Antonio Ballista, Giusto Pio, Fabio Cinti, Carlo Guaitoli, Manlio Sgalambro, Pino Pischetola, Syusy Blady, Giovanni Caccamo e Alessio Cantarella; non manca neppure una sezione dedicata al popolo dei social. Giovedì 24 tre titoli per Il Saggiatore, dei quali uno nella collana ‘Piccolo’. Dall’immancabile La nave di Teseo questa settimana proponiamo due titoli, dei quali uno è l’atteso “Tuamore” di Crocifisso Dentello. Anche Morellini non tradisce le aspettative con due titoli dei quali uno dell’etneo Sal Costa . È invece, Francesco Permunian, tra i migliori autori italiani di sempre ad aggiudicarsi il Libro copertina per i tipi di Oligo con “I Calabiani. Antologia privata dei miei demoni infantili“. Altra realtà ormai affermatasi ovunque non manca all’appello: Arkadia Editore, in collana Eclypse pubblica “Il posto della cenere” di Beatrice Monroy. Fine settimana, tra venerdì e sabato, eccoci con il libro contro copertina di Domenico Sisto, “Il profumo di mio padre. Una breve storia di musica e malavita” per i tipi di Compagnia Nuova Indye e due perle di Graphe.it: Michele Montorfano con “Tutto il cinema è addio” e “E.T. L’incredibile storia di Elio Trenta” di Gianmario Pagano, la storia del giovane che inventò il cambio automatico e di cui si persero le tracce.

Adesso però è tempo di scoprire i libri proposti: buone scelte.

Le sucite di lunedì 21 marzo

Lorenzo Berardi, Radiocronache. Storie delle emittenti italofone d’Oltrecortina, Prospero editore

A Mosca come a Praga, a Budapest come a Varsavia, passando per Berlino Est, Bucarest, Sofia, sino a Tirana e Belgrado, dieci emittenti di Stato e tre stazioni radio clandestine trasmisero in italiano per decenni, a partire dagli anni Trenta del XX secolo. Le animarono centinaia di redattori, fra i quali numerosi italiani. Questo libro racconta le loro incredibili storie e quelle delle emittenti alle quali collaborano;poi, il crollo del comunismo le travolse o ne stravolse i palinsesti. Un viaggio che parte dall’ex URSS e si conclude nell’ex Jugoslavia, percorrendo l’Europa orientale e gli eventi storici che hanno contribuito a definirla dal Secondo dopoguerra a oggi. È un capitolo quasi inedito della Guerra Fredda, quello che si svolse sulle onde d’Europa. E la lingua italiana fu un campo di battaglia cruciale, che si stendeva da Mosca a Capodistria. Una vicenda che Lorenzo Berardi ricostruisce con la passione per la ricerca storica che contraddistingue il suo lavoro giornalistico. Luigi Spinola – Rai Radio3 Mondo

L’autore
Lorenzo Berardi, autore e giornalista nato a Bologna nel 1982, risiede a Varsavia dal 2014. Collabora con testate italiane e internazionali, fra cui “Al Jazeera English”, “New Eastern Europe”, “Radio3 Rai” e “Il Manifesto”, oltre a essere co-fondatore di Centrum Report. Ha cominciato a occuparsi di radiofonia in Italia, lavorando per un’emittente del circuito di Popolare Network e pubblicando nel 2006 “Con una certa frequenza”, libro a sei mani sulle radio libere bolognesi (Yema, 2006).

Le uscite di martedì 22 marzo

Luigi Angelino, Caccia alle streghe, Edizioni Stamperia del Valentino

L’operato dell’Inquisizione, paradossalmente definita “santa”, rappresenta uno dei passi più oscuri e aberranti della storia europea, sostenuta dalla forma più fanatica e deviata dell’apostolato cristiano. L’argomento è approfondito in un volume di 94 pagine scritto da Luigi Angelino e edito da Stamperia del Valentino (collana I Polifemi), dal titolo “Caccia alle Streghe – Le follie dell’Inquisizione, da Giovanna d’Arco al noce di Benevento. La lotta umana per la conoscenza e il mito di Faust”. Il “Malleus Maleficarum”, un capolavoro di idiozia e di malvagia superstizione, è il compendio dell’orribile “caccia alle streghe” che, al di là delle sue terrificanti manifestazioni, viola il principio del “femminino sacro” di classica memoria, abbracciando ogni contesto sociale e culturale del Vecchio Continente, come ben testimoniano la triste vicenda di Giovanna d’Arco, condannata, riabilitata postuma e perfino santificata, e la leggenda popolare del “noce” di Benevento. Ma non tutto è perduto: l’uomo è, comunque, destinato a lottare per la conoscenza ed a recuperare l’antica sapienza, confrontandosi con i propri demoni interiori. Nella stessa epoca tardo-medievale nasce il mito del Faust, che troverà in Goethe, alcuni secoli dopo, la sua espressione letteraria più compiuta.
Sul tema, e in particolare sulla leggenda di Benevento, “città delle streghe”, diffusa in tutta Italia come quella del famoso noce sotto cui le malefiche si incontravano per celebrare il sabba e l’adorazione del diavolo, la casa editrice sta elaborando un altro importante approfondimento in prossima uscita.

L’autore
Luigi Angelino nasce a Napoli, dove si laurea in Giurisprudenza. Nel 2017 pubblica il romanzo “Le tenebre dell’anima”, nel 2018 la sua versione inglese “The darkness of the soul” e la raccolta di saggi “I miti: luci e ombre”. Nel 2019, il thriller filosofico-teologico, “La redenzione di Satana I-Apocatastasi”. Nel 2020, “L’arazzo dell’apocalisse di Angers” e “Pandemia-il mondo sta cambiando”, nonché il racconto dedicato a sua madre “Anna”. Nel 2021 ha prodotto “Nel braccio di Orione”, un viaggio onirico attraverso il sistema solare, “La redenzione di Satana II-Apostasia”, “La ricerca del divino”. Nello stesso anno è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica italiana.

Le uscite di mercoledì 23 marzo

Guido Guerrera, Franco Battiato. L’uomo dell’isola dei giardini, Minerva

Con testimonianze e ricordi di Umberto Broccoli, Filippo Destrieri, Juri Camisasca, Antonio Ballista, Giusto Pio, Fabio Cinti, Carlo Guaitoli, Manlio Sgalambro, Pino Pischetola, Syusy Blady, Giovanni Caccamo.

Poesia, pop, metafisica, misticismo e paesaggi d’Oriente infiammavano il cuore di chi si poneva in ascolto con la stessa deferenza che si usa per un rito sacro. La musica e le parole di Franco toccavano l’anima e questo sarebbe stato il miracolo che lo avrebbe accompagnato per sempre. Da Filippo Destrieri, storico tastierista, al giovane Giovanni Caccamo, da Antonio Ballista a Carlo Guaitoli. Tutti preziosi contributi che arricchiscono le pagine di questo libro dedicato al ricordo dell’artista siciliano: un Battiato colto con affettuosa attenzione nella sua quotidianità, raccontato sin dagli esordi della sua carriera e messo a fuoco da chi, come lo stesso autore, ha avuto la fortuna di frequentarlo. Al realizzarsi del suo successo hanno contribuito personaggi di grande spessore professionale che, dopo averlo accompagnato nelle sue esperienze degli esordi, si sono mostrati decisivi per la sua formazione artistica. Ognuna di queste importanti presenze rivela i segni di una magica intesa con Franco che ha un denominatore comune e il cui nome è Amore. Amore per il lavoro inteso come passione e amore condiviso con tutte quelle persone che si sono raccolte attorno a lui, quasi calamitate da un incanto inspiegabile. Condividere queste schegge di memoria con quanti lo hanno amato e continuano a farlo è allora per l’autore di questo libro, in cui non manca neppure una sezione dedicata al popolo dei social, un privilegio e un onore immenso.

Le uscite di giovedì 24 marzo

Louise Glück, Ricette per l’inverno dal collettivo, Il Saggiatore

Inverno. Il sole è un dono raro e apprezzato, la notte arriva troppo presto, il cibo ha un sapore più amaro. Sospesi in questo grigiore guardiamo indietro o avanti, ciò che è stato e che forse ci aspetta: colori più caldi riempiono le nostre estati di coperte stese tra gli aranci, di viaggi in macchina tra campi sconfinati che scorrono via in un finestrino. Ma ciò che il sole bacia proietta allo stesso tempo, dietro di sé, un’ombra più scura, ed è lì che l’inverno si annida: in una speranza o nel ricordo di una persona che abbiamo perso; in una gioia minuta, più duramente guadagnata, e dunque cento volte più preziosa.
In Ricette per l’inverno dal collettivo le parole di Louise Glück ci rinfrancano come un camino acceso quando fuori, dalla finestra, vediamo la neve tingere di bianco l’erba. I suoi versi, nella loro meravigliosa e cruda semplicità, ci svelano memorie, suoni, voci e sensazioni che avevamo di- menticato, che sono suoi ma irrimediabilmente.

Nicole Perlroth, Così mi hanno detto che finirà il mondo. La corsa agli armamenti cibernetici e il futuro dell’umanità, Il Saggiatore

Questa storia inizia da due semplici numeri, ma potrebbe concludersi con la prossima guerra mondiale. È il racconto di come ogni giorno l’equilibrio politico di interi stati sia deciso da una sequenza di zero e uno combinati in un codice. Di come dietro gli stessi dispositivi che usiamo per lavorare o connetterci in rete si combattano battaglie in grado di mettere fuori uso agenzie governative, ferrovie, bancomat e persino distributori di benzina. Di come, mentre scorriamo tranquillamente la nostra homepage, eserciti di hacker mercenari stiano creando virus capaci di causare danni paragonabili all’11 settembre. E questo nel silenzio più assoluto. Nicole Perlroth ha passato sette anni in giro per il mondo a investigare gli abissi del mercato delle armi digitali: è volata in Ucraina mentre i programmatori russi lanciavano violenti attacchi via web per destabilizzare la situazione politi- ca interna; ha esaminato gli hard disk con i dati trafugati da Edward Snowden alla National Security Agency; ha incontrato i cacciatori di bug che inseguono le ricche ricompense pagate da Google per scoprire le proprie falle interne prima di eventuali nemici esterni; ha viaggiato tra il Messico e gli Emirati Arabi, l’Argentina e Israele, intervistando funzionari governativi e dissidenti politici, esperti di sicurezza informatica e cybercriminali.
Così mi hanno detto che finirà il mondo è un’appassionante narrazione in presa diretta degli invisibili combattimenti in atto attorno a noi per il controllo della nostra vita digitale, dei nostri consumi e perfino delle nostre istituzioni. Un’opera che ci svela come anche una guerra senza morti possa essere devastante, se combattuta dentro il buio senza fondo di uno schermo nero.

Laura Curino, Big Data B&B, Piccolo – Il Saggiatore

Milano, giorni nostri. Una ricca signora gestisce un grazioso bed & breakfast dove alloggiano solo professionisti del mondo della rete: professori di informatica, ricercatori, analisti, commercianti di dati, ma anche filosofi, antropologi e avvocati. La donna, esperta di tisane e infusi, di metadati e digitale non sa quasi nulla – o almeno così vuole far credere –, perciò di quasi tutto si occupa Fabrizia, una giovane brillante ma arresasi, dopo anni di studio e titoli infruttuosi, a vivacchiare. Di Fabrizia si innamoreranno uno dopo l’altro pressoché tutti gli ospiti del bed & breakfast, ignari del fatto che, mentre si stanno lanciando in improbabili tentativi di seduzione, l’anziana signora frughi tra i loro file, indaghi sulle loro vite e sui loro progetti. Con esiti imprevedibili.
Laura Curino dà vita a un divertente atto unico che affronta alcune delle questioni centrali del nostro rapporto con la tecnologia, nel lavoro e nel privato. Grazie a una scrittura leggera e precisa, la vita al Big Data B&B si mostra, scena dopo scena, uno specchio rivelatore di comportamenti e tendenze preoccupanti del nostro contemporaneo: dal data mining portato avanti in modo silenzioso e implacabile dalle grandi aziende – la specialità di Mr Count – alle sempre più frequenti violazioni della privacy in nome di una supposta maggior sicurezza – di cui farà le spese Joe Cavalier, il russo- americano spiato da telecamere fin dentro il suo bagno. Arricchita dalla prefazione di Roberta Carpani, Big Data B&B è una commedia domestica dalle molte sfaccettature, scritta con il contributo dei docenti del META, network del Politecnico di Milano che si occupa delle istanze etico-filo- sofiche correlate all’innovazione tecnica e scientifica. Un’opera che racconta come gli algoritmi siano diventati i reali padroni del grande ostello che è la nostra società e che rivolge a tutti noi una domanda inquietante: di chi è la responsabilità di un errore, quando sono i numeri a sbagliare?

Billy Wilder, Inviato speciale. Cronache da Berlino e Vienna tra le due guerre, La nave di Teseo

In occasione dei vent’anni dalla scomparsa, pubblichiamo gli inediti ed esilaranti articoli giovanili di uno dei più grandi registi di sempre. Ricco di reportage e riflessioni personali, e di rare foto che catturano Wilder e la sua cerchia durante questi anni di formazione, questo imperdibile volume mette in mostra la voce fiorente di un giovane giornalista che sarebbe poi diventato uno dei più grandi cineasti della storia del cinema.
All’inizio degli anni Venti del secolo scorso, il giovane Billie (non ancora Billy) Wilder si guadagna da vivere facendo piccoli lavoretti e scrivendo articoli per i giornali viennesi. Il suo sogno è andare negli Stati Uniti, anche se non ha ancora chiara la sua vocazione per il cinema. Questa comincia a mostrarsi quando Billie si trasferisce da Vienna a Berlino: e mentre continua a occuparsi di jazz e spettacoli di varietà, inizia la sua carriera di sceneggiatore per il film Uomini di domenica, di cui racconta l’avventurosa realizzazione.
I testi raccolti in questo volume sono una testimonianza della versatilità del giovane Wilder: reportage non convenzionali (Venezia, Genova e Monte Carlo), brevi racconti surreali e satirici, paradossi, provocazioni, recensioni cinematografiche e teatrali, inchieste sul mercato editoriale, interviste a dive del muto come Asta Nielsen ma anche a ballerine, fattucchiere e venditrici di giornali.
Un racconto di prima mano dell’Europa tra le due guerre in cui emerge il suo umorismo caustico, un grande amore per la realtà e una capacità di cogliere le piccole e le grandi debolezze degli esseri umani. Spesso Wilder parla in prima persona, come quando racconta la sua faticosa ed esilarante esperienza di ballerino a pagamento in un hotel di Vienna. Ed è facile vedere, in trasparenza, il talento di colui che diventerà uno dei più grandi registi del Novecento.

Crocifisso Dentello, Tuamore, La nave di Teseo

Un memoir in bilico tra commozione e lievità. Una madre che muore di tumore e un figlio che ne ripercorre la vita scegliendo di esorcizzare il dolore con il sorriso. L’autore decide di affidare così alla parola scritta il dolore per la perdita prematura della madre, stroncata all’età di 62 anni da un carcinoma al seno, cercando nella memoria la forza per andare avanti, nonostante tutto.
Melina, che detesta essere chiamata Carmela, cresce i suoi tre figli con una dedizione assoluta, a tratti ingombrante. Conosce il sacrificio e la fatica ma reagisce sprizzando vitalità e schiettezza. È una tifosa fanatica di calcio, sa citare a memoria scene e interpreti di innumerevoli film, inventa indimenticabili scherzi telefonici. Finché la sua salute non viene compromessa da un tumore al seno, tabù impronunciabile che nelle parole del figlio maggiore diventa Tuamore, trasformando un presagio di sventura in una speranza possibile.
I frammenti di una vita trascorsa insieme si mescolano ai dettagli più impietosi della malattia. Emerge la figura di una donna capace di affrontare i suoi giorni a colpi di commedia. Così, sopravvivere all’assenza significa ripercorrere soprattutto le piccole felicità condivise. Per quel figlio adorato il dialogo postumo con la madre è il tentativo di indovinare la forma più adatta per esprimere tutta la sua affettuosa gratitudine e sublimare il lutto in un amore che continua.

Sal Costa,Saravà, Morellini

C’è tutto un paese, Regalbuto, agli inizi del ‘900, a ruotare intorno a Carmelo Liquò: il padre ebanista, lo zio garibaldino, le baronesse Ingrassia, l’arricchito don Gaetano Oliva, il maestro Carlo Cozzi. E poi c’è l’amore contrastato per Beatrice, promessa a un altro. Su tutto ciò si allunga l’ombra della grande crisi economica degli inizi del XX secolo, l’emigrazione. Carmelo parte insieme ai suoi tre fratelli per il Brasile dove si impratichisce della lingua e stringe amicizia con la comunità nera, in particolare con Mirinhao, suo coetaneo e sodale. Carmelo si procura da vivere suonando il pianoforte nel bordello di madame Tatiana e poi, per vie traverse, s’imbatte nell’epicentro della cultura nera brasiliana: il candomblé. Benedetto dagli Orixas conosce la tranquillità e l’agiatezza. Passerà anche quella, perché tutto scorre.

Pervinca Paccini, Intervallo di terza, Morellini

Milano 2011. Marta insegna musica dopo aver rinunciato a una carriera da concertista. Scopre che Leo, il marito oncologo, frequenta un’altra donna, Adriana, psicoanalista. Attraversa stati d’animo diversi: rabbia, bisogno di rivalsa, competizione e tutto questo la porta a ripensare la propria vita. Adriana resta incinta e si trova a muoversi fra la speranza che Leo lasci la moglie, la liberazione dell’aborto o una vita da sola con il figlio. Per lei un finale inaspettato. Per gli altri il dubbio o forse la scelta.

Beatrice Monroy, Il posto della cenere, Arkadia

Una prova narrativa magistrale, la Monroy fa parlare le donne e le pone al centro della scena con sagacia e capacità. Un romanzo geniale, con una struttura originale e intrigante Il posto della cenere è un affascinante viaggio narrativo e iniziatico tra le leggende orali, la religione, la favola, l’alchimia, lo spiritismo, la numerologia, ma soprattutto all’interno della lunga sequela storica di episodi di discriminazione ed esclusione femminile dal sapere. È un inno contro l’interdizione millenaria delle donne dalla conoscenza, un canto di libertà e di consapevolezza. A introdurci al romanzo la voce in prima persona di una donna, una scrittrice che, venuta a conoscenza, tramite il racconto di un anfitrione a casa di amici, di una leggenda affascinante su un monastero sito al confine tra Italia e Francia, lungo l’antica Via del Sale, decide di giungere nel luogo del racconto, oramai divenuto residenza di scrittori. Da questo punto si dipana una storia intrigante, intensa, tutta al femminile.

Libro copertina: “I Calabiani. Antologia privata dei miei demoni infantili” di Francesco Permunian, Oligo

L’autore – Premio Dessì 2019 – firma un nuovo e intimo testo dedicato alla sua terra delle origini. Un Polesine di ossessioni e demoni infantiliraccontato in un prosimetro accompagnato da fotografie e locandine storiche. La terra delle origini, Ca’ Labia, sita nella punta più a sud della provincia veneziana, osservata a distanza di tempo (e di chilometri) attraverso un fiume di ricordi e restituita, con una narrativa a tratti satirica altre volte fin quasi scandalosa, come una realtà universale: una location da film western, ma anche un universo epico e spiazzante, abitata dai Calabiani, “persone normali” in un mondo in via di estinzione.

C’è una lunga tradizione di romanzi con immagini che accompagna i Calabiani. A partire dal classico Bruges-la-morte di Georges Rodenbach del 1892, il fototesto ha avuto successi carsici e oggi sembra una possibilità molto apprezzata dai lettori e dagli scrittori più perspicaci. Basta leggere Francesco Permunian per entrare nel cosiddetto Life narrative. L’immagine si integra con la scrittura e dialogano assieme. Se non fosse per le rappresentazioni fotografiche vengono in mente le ossessioni di Permunian da Il libro mio di Jacopo Pontormo dentro al quale si muovono progetti, impressioni, annotazioni, umori. All’autore è caro anche Giovanni Macchia che in Trompeo e i preti scrive: «Nello scritto forse più impegnativo del volume, Ritratto di cardinale, dedicato al Bentivoglio, storico della guerra di Fiandra, Trompeo comincia anzitutto con la topografia: i luoghi dove uno ha abitato, ha vissuto, dove ci si illude che le cose abbiano trattenuto un po’ del segreto, della noia, della malinconia di una esistenza».
Coi Calabiani ci spostiamo nella regione della scrittura finzionale, o autofinzionale, ovvero in quel territorio della mappa in cui le fotografie sono funzionali al disegno dei personaggi e alle loro storie. Ci sono strutture paratestuali da rispettare attraverso la prosa, ci sono versi che hanno uno statuto da onorare secondo le modalità che l’autore impartisce. Con Permunian siamo nell’ambito della little ghost town che possiamo definire emblematico. Ambito nel quale è in buona compagnia tra grandi: i memoir fotografici di Sciascia, il Brecht di Abici della guerra, una certa Sontag. Per questo l’integrazione tra i diversi codici è un elemento complesso in cui Permunian è a suo agio in modo fantasmatico. I Calabiani è un testo significativo, un dispositivo verbovisivo in cui contaminazioni di forme, generi e registri puntellano la narrazione e si dipanano, abbracciandosi, in equilibrio su una fune nel vuoto. (Davide Bregola)

L’autore
Francesco Permunian (Cavarzere, 1951) vive a Desenzano sul lago di Garda. Tra i suoi libri ricordiamo almeno Cronaca di un servo felice (Meridano Zero 1999), Nel paese delle ceneri (Rizzoli 2003), Ultima favola (Il Saggiatore 2015), Costellazioni del crepuscolo (Il Saggiatore 2017), Sillabario dell’amor crudele (Chiarelettere 2019, Premio Dessì), Il rapido lembo del ridicolo (Italo Svevo 2021) e Giorni di collera e di annientamento (Ponte alle grazie 2021). Delle sue opere hanno scritto, tra gli altri, Andrea Cortellessa, Andrea Caterini Giulio Ferroni, Salvatore Silvano Nigro. Compare tra i Solitari (Oligo 2021).

Le uscite venerdì 25 marzo

Libro contro copertina: “Il profumo di mio padre. Una breve storia di musica e malavita”, Domenico Sisto, Compagnia Nuove Indye

Dalla prefazione di Omar Pedrini: “Non mi è dato sapere se questa storia sia autobiografica o meno, se sia vera o di fantasia ma visto che ho l’onore e l’onere di essere citato in un episodio che mi riguarda, di tanti anni fa, ricordandolo perfettamente non posso che pensare che ci sia comunque una base di ottima autobiografia. La cosa che mi colpisce e per la quale consiglio questo libro è che è un libro rock’&’roll, c’è tantissimo rock’&’roll ma la cosa bella è che non si vede il Rock&Roll soltanto fatto di lustrini, paillette, ricchi premi e cotillon, nani e ballerini e riflettori delle televisioni il Rock&Roll di cui ci parla l’autore è un rock’&’roll del dietro le quinte, è un’analisi quasi psicologica dell’essere artista, del volere essere artista puro, del ciurlare il manico a volte nel torbido, nell’accettare i compromessi perché la band è importante e quindi non rovinare le atmosfere positive che devono circondare una band e un leader con i suoi fidi cavalieri. Quindi un Rock&Roll visto da un punto di vista meno romantico, che riporta tutti con i piedi per terra ma non ci impedisce di sognare”.

Le uscite di sabato 26 marzo

Michele Montorfano, Tutto il cinema è Addio, Graphe.it

Il Cinema tra fughe, angosce e ambiguità. C’è il tempo nel suo svolgersi e ripetersi, e c’è il cinema, che si lascia aprire come un vaso di Pandora per farci guardare nel nostro ieri. C’è la vita, il ritmo naturale, e c’è il cinema: un’altra vita che rimane segreta fintanto che è ancora da vedere, colma di ogni cosa, dall’orrore fino all’amore.
Mondi divisi che si forzano continuamente l’uno verso l’altro, oltrepassando la propria soglia e tornando indietro dopo aver rubato qualcosa. Nel mezzo e sul confine nasce questo libro, che si incammina sulla strada dell’estetica e della fenomenologia del cinema scandagliandone il legame con il tema dell’Addio, «luogo in cui l’immagine si deposita nella sua contemporaneità assoluta». Da Drive a 8 ½ l’autore percorre le pieghe della settima arte attraversando le sue fughe, le sue angosce, le sue ambiguità. Perché il cinema è qualcosa che «non finisce maicontinuando a finire» e dal cuore della propria solitudine «getta la maschera del tempo per indossare quella del destino».

L’autore
Michele Montorfano ha studiato cinema, pedagogia e filosofia. Ha lavorato nel mondo della pubblicità e in quello dell’educazione. Ha pubblicato Mnemosyne (Lietocolle, 2013) e ha curato e tradotto i Quattro Quartetti di T.S. Eliot (L’Arcolaio, 2022). Scrive per il magazine Monolith.

Gianmario Pagano, E.T. L’incredibile storia di Elio Trenta, Graphe.it

Siamo all’inizio degli anni Trenta del Novecento. L’industria automobilistica italiana, con la FIAT in testa, è al lavoro per spingere al limite le prestazioni dei nuovi motori, nel contesto dell’ottica ideologica del tempo. Un ragazzo di quasi vent’anni, senza laurea né esperienza ma animato da una visionaria intelligenza e passione, intuisce il futuro: la rivoluzione dell’auto moderna e del viaggiare sicuri sta nella possibilità di guidare senza dover intervenire manualmente sulla leva del cambio. L’idea di Elio è geniale e le sue intenzioni nobili: riesce a brevettare il primo cambio automatico, in un tempo record specie considerando i mezzi a disposizione. Eppure, quando si presenta l’occasione di fare la storia, la fantasia dell’acerbo inventore cade sotto lo sguardo poco lungimirante dell’imprenditoria italiana: il progetto viene scartato e dimenticato. Elio morirà prematuramente poco dopo, e non vedrà mai concretizzarsi un dispositivo che oggi la maggior parte dei nuovi veicoli monta di serie. Prefazione di Marco Tullio Giordana.

L’autore
Gianmario Pagano, classe 1962, è autore teatrale, consulente storico-religioso, scrittore di documentari e sceneggiatore di serie tv. Biblista, teologo e filosofo per formazione, dantista per passione, professore di religione nei licei, prete secolare, ha lunga esperienza nel campo della scuola e dell’educazione. È l’ideatore e il curatore del canale YouTube e blog Bella, prof!, che gli permette di mantenere aperta da anni una “classe” con decine di migliaia di alunni.



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