Calici & Boccali In Bark, il nuovo amaro a produzione limitata di casa Amara a Misterbianco, protagonista è la corteccia che, da prodotto di scarto diventa l'elemento distintivo di un prodotto cult per appassionati ed estimatori dei distillati. Edoardo Strano, fondatore del brand Amara: «Volevamo un prodotto dal carattere distintivo, abbiamo pensato che potesse essere interessante rendere il legno un vero elemento, invece che pensarlo solo come un metodo di invecchiamento»
Restituire, riciclare e riutilizzare, le tre “erre” sono i principi di Bark, il nuovo amaro di casa Amara, l’azienda in contrada San Martino a Misterbianco, alle pendici dell’Etna, che fa dell’arancia rossa Sicilia IGP, “la regina” della sua produzione. In Bark, protagonista è la corteccia, da cui il termine in inglese, che, da prodotto di scarto, diventa invece l’elemento distintivo di un prodotto già diventato cult per appassionati ed estimatori dei distillati.
Una chicca di appena 2800 bottiglie numerate per una versione da collezione. «Bark è un amaro che gioca a fare il whisky – afferma soddisfatto Edoardo Strano, fondatore e ideatore del brand Amara -. Volevamo un prodotto dal carattere fortemente distintivo, siamo sempre stati affascinati dai sentori del legno e dopo il riuscito esperimento del 2020 di Amara Caroni, dove protagonista era un invecchiamento di un anno in botti di Rum, abbiamo pensato che potesse essere interessante rendere il legno un vero e proprio elemento, invece che pensarlo solo come un metodo di invecchiamento».
Il plus valore è la sostenibilità a 360 gradi che punta allo zero waste, riutilizzando il legno della potatura degli aranceti di famiglia, coltivati alle pendici del vulcano più grande d’Europa. Durante la potatura estiva degli aranci viene prelevata la corteccia dei rami più forti per ottenere un legno ricco di linfa e dal profumo intenso. Amara Bark è un liquore davvero sorprendente e inaspettato che fa della lentezza il suo punto di forza. Infatti la corteccia di albero di arancia rossa di Sicilia IGP “riposa” per ben sei mesi in infusione alcolica con le erbe spontanee dell’Etna, a cui viene successivamente aggiunta acqua sorgiva, che sgorga a 1200 metri sul vulcano, e zucchero. Un patto di fedeltà tra il territorio e il bicchiere, siglato ogni giorno con l’inconfondibile ceralacca rossa che celebra l’autentica artigianalità siciliana su ogni bottiglia di Amara.
L’azienda nasce nel 2014 da un’intuizione di Edoardo Strano il quale, terminati gli studi di economia con una specializzazione in marketing, decide di non abbandonare il patrimonio di famiglia e di fare tesoro della saggezza contadina che il nonno Ciccio gli aveva lasciato e che gli aveva permesso, partendo da un solo ettaro, di crescere una famiglia di quattro figli, diventando successivamente un imprenditore agricolo di successo. Oggi gli ettari sono ottanta nel territorio più vocato per la produzione di arance che rappresentano un ottimo trampolino di lancio per ridare valore e dignità ad arance di diverse qualità come Tarocco Gallo, Tarocco Nocellare e Meli, alla base dell’universo di profumi custoditi nel prezioso scrigno di Amara, l’unico amaro al mondo prodotto in una vera azienda agricola. Ed inoltre è l’unico amaro siciliano ottenuto da un agrume con tracciabilità di filiera e certificato dal Consorzio di tutela arancia rossa di Sicilia IGP.
In Amara Bark, il legno da contenitore diventa contenuto, trasformato in un insolito elemento aromatico che sprigiona sentori invernali di pane cotto in forno e rimanda alla memoria di passeggiate nei boschi e nel verde della campagna etnea. Ideale sia come aperitivo servito con ghiaccio che come digestivo proposto liscio e servito freddo. È un ottimo ingrediente per la miscelazione, ad esempio dello Spritz.
Immesse sul canale già alla fine di quest’anno, l’edizione limitata di Amara Bark rispecchia lo stile Amara. «La nostra azienda – spiega Edoardo Strano -fin dal primo giorno è stata pensata come un progetto economico sostenibile nel lungo periodo, costruita per restare in Sicilia, creare opportunità di sviluppo. Siamo attenti alla tutela ed al rispetto dell’ambiente perché bere è anche un gesto etico e consapevole».
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