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Sicilia tech: l’Isola e il videogioco, dal competitivo al culturale

Hi tech Il settore del videogioco in Italia rimane un contesto dinamico e promettente. Tra le tante realtà importanti non manca la Sicilia: videogiocatori professionisti, titoli ambientati nella regione e studi di sviluppo autoctoni si sono ritagliati interessanti spazi nello scenario videoludico, comparendo nei più diversi contesti

Nonostante uno scenario generale di diffuso ritardo rispetto alle realtà più sviluppate, il settore del videogioco in Italia rimane un contesto dinamico e promettente. Sono numerosi gli esempi di protagonisti tricolore nei più alti livelli del videogioco: Valerio Gallo, sim driver romano, è stato il primo videogiocatore professionista a trionfare in un contesto di videogaming sportivo associato alle Olimpiadi, nello specifico vincendo l’evento dedicato a Gran Turismo 7 nella rassegna di eSport tenutasi in occasione dei Giochi di Tokyo 2020. 

© Matilda Wormwood

La software house fiorentina LKA è diventata famosa a livello internazionale producendo titoli narrativi ambientati in Toscana. Nel 2019, quando la scena competitiva italiana ancora muoveva i primi passi, il pro player milanese Wartex, all’anagrafe Ronaldo Lavado, è stato il primo italiano di sempre a competere nella Call of Duty World League, il più importante evento sportivo mondiale basato sullo storico franchise FPS. Tra le tante realtà importanti non manca la Sicilia: videogiocatori professionisti, titoli ambientati nella regione e studi di sviluppo autoctoni si sono ritagliati interessanti spazi nello scenario videoludico, comparendo nei più diversi contesti.

Nel corso della storia del videogioco non sono mai mancati i titoli ambientati in Sicilia: la sua storia, d’altra parte, ben si presta a fare da palcoscenico a importanti ricostruzioni videoludiche. Non è dunque un caso che molti titoli, da Call of Duty a Brothers in Arms, abbiano fatto rivivere ai videogiocatori l’operazione Husky, lo sbarco alleato avvenuto proprio sull’isola nell’estate del 1943. Più culturale invece l’approccio di Augustus, che si inserisce nel filone dei videogiochi didattici: il nome, oltre che un riferimento all’imperatore romano per conto del quale il videogiocatore dovrà recuperare manufatti artistici siciliani, è infatti ripreso dal nome del progetto dietro il videogioco, ossia Augmented Game for Sicilian Tourism Marketing Solutions. Occultus, invece, è ambientato nella Palermo del 1900, nelle cui strade il videogiocatore deve risolvere misteri esplorando la ricostruzione cittadina. Impossibile poi non ricordare Progetto Ustica, un titolo sviluppato come gioco per la memoria in ricordo dell’incidente aereo avvenuto nel 1980 e sviluppato in collaborazione con l’associazione dei parenti delle vittime e con Carlo Lucarelli, da sempre interessatosi alla vicenda.

© Yan Krukau

Anche guardando al videogioco competitivo non mancano importanti esempi legati ad atleti e società siciliane. Società calcistiche storiche come Palermo, Catania e Messina, avvalendosi di collaborazioni con rodati team di eSport, hanno cominciato la loro avventura nelle simulazioni calcistiche competitive facendosi strada dalle leghe minori. Tra i videogiocatori professionisti, vale la pena ricordare Federico Grassi: meglio noto online come Sarbi44, il pro player di Gela è uno dei nomi più noti del poker nazionale e internazionale. Appassionatosi al poker sportivo nel suo periodo di massima popolarità, nella seconda metà degli anni 2000, si è ben presto distinto sui tavoli digitali dei più importanti tornei online, approfittando della costante disponibilità del poker sportivo online. C’è poi Rikimaru, di Acireale: all’anagrafe Rosario Monaco, si tratta di uno dei più importanti videogiocatori competitivi di picchiaduro come Tekken e Soulcalibur, titoli nei quali si è affermato ai massimi livelli nei tornei internazionali fin dal 2011.

Vale inoltre la pena sottolineare come siano legati all’Isola numerosi sviluppatori impegnati nel game developement, che si sono segnalati per essere dietro titoli di diversi generi e ispirazione: abbiamo già parlato di Augustus, sviluppato nell’ambito di un progetto videoludico culturale interamente siciliano, ma non mancano altri esempi. C’è per esempio Naps Team, sviluppatori con sede a Catania autori di Baldo: The Guardian Owls. Si tratta di un’avventura dinamica dalla forte componente narrativa e soprattutto con una spiccata ispirazione artistica: le grafiche e le animazioni, infatti, si ispirano ai classici dell’animazione tradizionale giapponese e alle opere cinematografiche dello Studio Ghibli. C’è anche OutOfTheBit, software house indipendente con sede a Londra: i suoi componenti, comunque, provengono da Palermo. Sono loro ad aver sviluppato Super Arcade Football, un simulatore calcistico di ispirazione retrò: la visuale e la grafica pixel art si ispirano ai capostipiti del calcio videoludico, abbandonando il realismo per una simulazione molto più dinamica e nostalgica. Di nuovo a Catania ha invece sede Stormind Games, sviluppatore diventato noto a livello internazionale con la saga Remothered: nel 2022 è stato rilasciato Batora Lost Heaven, un’avventura dinamica con una profonda narrazione, in grado di vincere alcuni prestigiosi premi del settore.

Insomma, in Sicilia i videogiochi sono una questione seria: uno scenario composto da titoli, protagonisti e finalità diverse, ma tutti accomunati dalla provenienza geografica. Sicuramente un ottimo biglietto da visita per l’Isola.

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