Musica La famiglia del contrabbassista prematuramente scomparso organizza a Palermo una rassegna che in nove appuntamenti (dal 19 novembre al 19 dicembre) ricuce i mille rapporti e le tante collaborazioni che Lelio Giannetto aveva stretto con la sua Curva Minore. Anteprima giovedì 16 novembre
Una miscellanea di linguaggi, con la velocità straordinaria di chi intuisce collegamenti inspiegabili e li rende reali. Lelio Giannetto possedeva la straordinaria leggerezza di piegare ogni idea o progetto impossibile, a una sorta di unico disegno in cui ogni cosa andava al suo posto. E non soltanto i suoni sembravano cucirsi l’un l’altro, ma anche le persone: soltanto così ci si può spiegare perché, a distanza di tre anni dalla scomparsa di questo folletto del suono (Lelio se n’è andato il 19 dicembre 2020, sconfitto dal covid), giungano musicisti da tutto il mondo per ricordarlo nel solo modo che conoscono: suonando. Ritorna Solo Per Lelio, la rassegna che la moglie del contrabbassista, Valeria Cuffaro, e i due figli, Luca e Gabriele, organizzano ricucendo i mille rapporti che Lelio Giannetto aveva stretto dappertutto con la sua Curva Minore. Innamorato profondamente del suo contrabbasso, che utilizzava come un’estensione corporea, Lelio era partito dallo strumento per avviare collaborazioni che presto si erano allargate a nuove esperienze e improvvisazioni.
La rassegna Solo Per Lelio, dal 19 novembre al 19 dicembre, è composta da nove concerti più un’anteprima (giovedì 16 novembre). Un mese di musica in quello spazio che Giannetto aveva allestito, a sua immagine e somiglianza: la Sala Perriera dei Cantieri Culturali alla Zisa – Officine Ducrot (via Paolo Gili 4) a Palermo. Si inizia appunto giovedì 16 alle 21.15 con il concerto Siamo Sextet, ensemble di “panormiti” messo insieme da Thollem McDonas, pianista errante ormai di casa a Curva Minore, per dare il benvenuto al batterista indiano Sunken Cages (Ravish Momin, New York/ Philadelphia) in visita in Sicilia per la prima volta. L’ensemble completato da Doudou Diouf (chitarra voce), Caterina Sacco (congas e djembe), Federico Souleymane Capraro (basso), Bintu Ayla Badiane (voce e movimento), eseguirà creazioni uniche basate su un’esplorazione collettiva nata dalle incursioni dei musicisti.
La rassegna Solo Per Lelio prenderà realmente il via domenica 19 novembre: e saranno due fotografi come Ross La Ciura e Alessandro D’Amico a tratteggiare la storia di Curva Minore e il racconto dei tanti rapporti nati al suo interno, tramite una serie di 32 scatti [inaugurazione alle 20,30] cucite come una performance sulle note di Giuseppe Guarrella al contrabbasso. Il Racconto, appunto, di una comunione d’amorosi sensi, ovvero l’universo di Lelio all’interno di Curva Minore, ma anche la sua assenza. Le immagini (bianco e nero) di Lelio all’interno della realtà da lui creata, e le foto (a colori) della vita di Curva Minore senza il suo ideatore. Alle 21.15 il primo concerto: AM/FM (gli americani Ava Mendoza alla chitarra elettrica e Gabby Fluke-Mogul al violino, al loro debutto in Sicilia in questa unica data italiana) crea un potente duo al crocevia tra tradizione ed estremismo. Avant jazz, blues e noise, un’alchimia nelle forme delle canzoni e nelle libere improvvisazioni. Il duo a volte onora, a volte sradica e capovolge melodie dei vecchi tempi, spiritual e altre forme folk, oltre a suonare le proprie composizioni incendiarie.
Il secondo appuntamento in cartellone (sabato 25 novembre alle 19) è la prima assoluta di Scritture multiple: i compositori Philippe Festou, Benedetto Basile, Luigi Esposito firmano tre partiture grafiche per dieci musicisti (3 flauti, 3 clarinetti, pianoforte, contrabbasso, chitarra, percussioni ed elettronica), eseguite dalla SIO (Sicilian Improvisers Orchestra) e dall’ensemble francese Yin. Un progetto unico nato sul filo del Mediterraneo tra Martigues, Marsiglia e Palermo – con il contributo del MIC. Ministero della Cultura – utilizzando linguaggi, idiomi e forme di scrittura convenzionali e non (pittografie musicali, partiture grafiche, improvvisazioni, elettronica). Il concerto sarà replicato a Martigues, in Provenza, il 9 dicembre.
Un weekend (dall’1 al 3 dicembre) con protagoniste tre musiciste dalla forte personalità: si inizia con un solo della flautista pugliese Mariasole De Pascali (indicata come uno dei nuovissimi talenti da tenere d’occhio, premio Top Jazz 2022 di Musica Jazz come “miglior nuovo talento italiano”) venerdì 1 dicembre alle 21: un vero microcosmo poetico, con protagonista il flauto “aumentato” con l’uso di tecniche estese, della respirazione circolare e della voce. Alle 21.45, ecco il MaMaSi Trio: Maria Merlino al sassofono, Mariasole De Pascali al flauto e Silvia Bolognesi al contrabbasso: unite dallo slancio di Valeria Cuffaro, moglie di Lelio, sono tre personalità completamente diverse che si legano sotto l’influsso del suono, ognuna a modo suo, con delicatezza e potenza esplosive. Il giorno successivo, sabato 2 dicembre sarà proprio la sassofonista Maria Merlino a introdurre “Schegge”, particolarissimo viaggio ecologista che in pezzi come “Moon” (dedicato a Karl Berger ed Ingrid Sertso), “Mercury”, “Pluto”, “Venus”, raccoglie i suoni originali dei pianeti (ottenuti tramite ricerche condotte tramite il sito della NASA) che vengono alterati personalizzandoli, per raccontare il legame tra la Terra e il resto dell’universo e l’influenza che esercitano proprio i pianeti sull’uomo. Chiude la serata “Traveling” di Silvia Bolognesi, performance che ruota intorno al contrabbasso e al suo utilizzo totale. Il corpo come elemento da percuotere, l’alternanza di archetto e pizzicato, l’accompagnamento trovato nei rumori causati dalle corde grattate, dalla cassa trascinata sul pavimento, dagli oggetti che la musicista fa interagire con lo strumento. La voce e il gesto come accompagnamento al suono. Domenica (3 dicembre) la contrabbassista francese Joëlle Léandre concentrerà un’energia che esce dalle profondità della terra, fin dai primi colpi d’arco, un’esperienza forte e travolgente, un incantesimo tribale che si sprigiona mescolando rabbia e amore. La contrabbassista tornerà il 6 dicembre per una “restituzione” del workshop che terrà per Curva Minore e coinvolgerà molti musicisti professionisti.
L’ultima settimana si aprirà giovedì 14 dicembre con la perfomance Deliri in Monitulipare (deliri – sospensioni – disincantamenti – pace – gioia – deliri), progetto ispirato al pensiero della filosofa e saggista spagnola Maria Zambrano. Protagonisti della performance, Tommasina Squadrito (partiture grafiche), Eva Geraci (flauto) e Gandolfo Pagano (chitarra preparata). Tracce letterarie e trame musicali che raccontano l’affetto che Maria Zambrano aveva per la sorella Araceli, torturata e portata al limite dalla pazzia dai nazisti. Il 15 dicembre, vitalità ed energia nel “Canto ostinato” del compositore olandese Simeon Ten Holt (1923-2012), eseguito dai pianisti svizzeri Judith Wegman e Simon Bucher. Un’esperienza meditativa e allo stesso tempo profondamente commovente, verso un immenso spazio interiore che evoca il ritmo del mare. Un vero capolavoro, una delle opere più importanti di musica minimale per pianoforte, un brano che durante l’esecuzione si trasforma in un’opera organica e fluttuante; ogni esecuzione è unica e incomparabile. Si riprende domenica 17 dicembre con la performance “Sulla Luna per Lelio”, un concerto al buio sull’immaginario collettivo del Novecento a più di cinquant’ anni dallo sbarco sulla Luna, un viaggio onirico musicale verso lo spazio in cui gli spettatori (distesi su stuoie e cuscini) saranno coinvolti a livello sensoriale. Salvo Cuccia al computer sceglierà suoni e musiche dalla rete/youtube remix, strutturando un continuum atemporale, un viaggio di astrazione siderale. Cuccia utilizza suoni che si sovrappongono diventando veri ambienti sonori sia semplici che complessi, dalla cronaca originale dello sbarco sulla luna del 1969 a cronache di oggi, da Ligeti a Stockhausen, dai Pink Floyd a Brian Eno, dai Tangerine Dream a John Cage, da Terry Riley a Sainkho Namtchylak, a sonorità pop e altro fino al trap e alle sonorità di oggi.
Gli ultimi due concerti saranno il 18 dicembre – Giovanni Sollima al violoncello perso tra le “Frequenze” gravi e medie con uno slancio alla cieca verso le alte in connessione con lo spirito di Lelio Giannetto –; e il 19 la performance “Nostalgia” di Elio Martusciello alla chitarra elettrica, un concerto dedicato al contrabbassista, alla sua estrema vitalità, ai suoi affetti per le note e le persone. E sarà sempre Martusciello a dirigere la SIO – Sicilian Improvisers Orchestra nel concerto finale, TUTTI per Lelio: una moltitudine di musicisti vicini a Curva Minore per una fantastica festa di suoni. Previsto anche un ciclo di workshop a cura di Philippe Festou, Luigi Esposito, Benedetto Basile (23 e 24 novembre a Palermo) e a dicembre di Joëlle Léandre, tra Palermo e Martigue in Francia.
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