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“Sono un uomo di teatro”, lo Stabile di Catania dedica una mostra a Giuseppe Fava nel centenario dalla nascita

Eventi Il Teatro Stabile di Catania, in collaborazione con la Fondazione Giuseppe Fava, rende omaggio al drammaturgo, scrittore e giornalista ucciso dalla mafia nel 1984 organizzando la mostra “Sono un uomo di teatro”,che sarà inaugurata il 16 aprile al Ridotto della Sala Verga e sarà visitabile fino al 29 aprile. Curata da Pierlorenzo Randazzo, la mostra esporrà documenti originali delle produzioni faviane dello Stabile eneo, locandine, copioni, foto di scena, bozzetti, quadri e disegni

Il Teatro Stabile di Catania rende omaggio a Giuseppe Fava organizzando la mostra “Sono un uomo di teatro”, che sarà inaugurata mercoledì 16 aprile alle 19.30 al Ridotto della Sala Verga e sarà visitabile fino al 29 aprile (apertura il pomeriggio dal lunedì al sabato dalle 15 alle 19, escluso i festivi). Il 2025 è un anno particolarmente importante perché si celebra il centenario della nascita (il 15 settembre) del drammaturgo, scrittore e giornalista palazzolese di origine e catanese d’adozione, barbaramente ucciso dalla mafia il 5 gennaio 1984 davanti al teatro etneo, nella via che oggi è a lui dedicata.

Giuseppe Fava

Questa esposizione del Teatro Stabile, organizzata per celebrare questa ricorrenza e realizzata in collaborazione con la Fondazione Giuseppe Fava, è curata da Pierlorenzo Randazzo, dottorando in Musica e spettacolo alla Sapienza Università di Roma, la cui ricerca è volta al teatro del drammaturgo siciliano, e di cui ha già pubblicato articoli e saggi in riviste e collane editoriali nazionali e internazionali, ed ha partecipato a convegni internazionali facendo conoscere la figura di Giuseppe Fava alla comunità scientifica della storiografia teatrale.

È importante sottolineare il forte legame di Fava con lo Stabile, visto che è stato drammaturgo di questa istituzione negli anni della direzione di Mario Giusti, per il quale ha scritto alcuni dei testi teatrali più significativi della drammaturgia italiana del secondo Novecento: “Cronaca di un uomo” (1967), “La violenza” (1970), “Il proboviro” (1972), “Bello, bellissimo!” (1975), “Foemina ridens” (1981) e “Ultima violenza” (1983). Dopo la sua morte, lo Stabile di Catania ha messo in scena diversi testi di Fava come “Opera buffa” nel 1991, “Sinfonie d’amore” nel 1995, “Cronaca di un uomo” nel 2001, “Foemina ridens” nel 2014 e “Vangelo secondo Giuda” lo scorso febbraio.

Come spiega il curatore, Pierlorenzo Randazzo: «Nella mostra verranno esposti documenti originali che riguardano le produzioni faviane del Teatro Stabile, locandine, copioni, foto di scena, bozzetti, quadri e disegni, custoditi nell’Archivio di Giuseppe Fava e nell’Archivio del Teatro Stabile di Catania. Si ripercorrerà, dunque, attraverso immagini fotografiche, video interviste e pannelli didattici e divulgativi, l’intenso rapporto artistico che Fava ebbe con i registi e gli attori della Compagnia del Teatro Stabile guidata dal grande attore Turi Ferro, che è stato protagonista dei più importanti drammi faviani».

Autoritratto di Giuseppe Fava

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