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Taobuk celebra i confini come limite condiviso

Eventi Dal 18 al 22 giugno a Taormina la XV edizione del festival ideato e diretto da Antonella Ferrara il cui tema è quello dei confini. A Peter Cameron, Joe R. Lansdale e Susanna Tamaro il Taobuk Award per la Letteratura. Tra gli appuntamenti due anniversari da celebrare: i cinquant’anni di "Horcynus Orca" di Stefano D'Arrigo e i settant’anni della Conferenza di Messina e Taormina che sancì il primo passo verso la nascitura Europa unita

Unisce e divide. Divide e unisce. È questa la duplice funzione di ogni demarcazione, sia essa fisica o metafisica, geografica o esistenziale. Antichissima è la consapevolezza di una tale ambivalenza, impressa semanticamente nella parola latina composta da cŭm e finis, letteralmente “limite comune”, ad indicare la prossimità con il vicino, l’attiguo. Vale nel microcosmo dei rapporti personali e delle scelte interiori, come nel macrocosmo delle collettività e delle nazioni. I varchi possono diventare barriere, gli spazi tracciati rischiano di essere invasi, gli accordi violati. E viceversa: singoli, gruppi, popoli di etnie diverse possono incontrarsi in un interscambio virtuoso, lungo quelle linee condivise che sono, appunto, i confini. Proprio su un tema tanto urgente e dibattuto si svilupperà dal 18 al 22 giugno la quindicesima edizione di Taobuk – Taormina International Book Festival, ideato e diretto da Antonella Ferrara.

Antonella Ferrara

Sul concept prescelto – da sempre al centro del dibattito letterario, artistico e scientifico saranno chiamati a confrontarsi oltre 200 scrittori, artisti, scienziati, intellettuali, politici ed economisti, provenienti da più di 30 Paesi nel mondo, chiamati ad animare la manifestazione realizzata con il sostegno della Regione Siciliana, Assessorato del Turismo, sport e spettacolo, e con il contributo di Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana, Città di Taormina, Parco Archeologico Naxos Taormina, Fondazione Taormina Arte Sicilia, Ministero della Cultura, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Rappresentanza in Italia del Parlamento Europeo, Enit – Agenzia nazionale del turismo, Teatro Massimo Bellini di Catania, Fondazione Taormina Arte Sicilia, Fondazione Palazzo Strozzi, Università degli Studi di Messina, Università degli Studi di Catania.

Seguendo l’approccio multidisciplinare che lo contraddistingue, dal versante letterario a quello artistico, geopolitico e scientifico, il festival indagherà la complessità di quel “limite comune”, simbolo di tensioni e soprattutto delle opportunità del nostro e di ogni tempo. Come sottolinea Antonella Ferrara, presidente e direttrice artistica di Taobuk: «I confini, fisici e geografici, ma anche ideali ed esistenziali, segnano la nostra esperienza come individui e come collettività. Non si possono configurare esclusivamente come semplici linee di separazione, ma rappresentano luoghi di confronto e scoperta, spazi di passaggio dove l’io incontra il tu, il noto si confronta con l’ignoto, e la diversità diventa risorsa. Troppo spesso, però, li interpretiamo come mura invalicabili, che difendono un’identità percepita come fragile o minacciata. Invece di essere corridoi verso l’altro, vengono sovente eretti come demarcazioni isolanti, linee che separano ciò che è familiare da ciò che non lo è, alimentando diffidenza e paura. Ma un confine non si può ridurre a ciò che si contrappone: è anche e soprattutto ciò che collega. È dunque un invito a uscire dal proprio perimetro per accogliere il diverso, comprendere il nuovo, costruire ponti».

Taobuk Award

I prestigiosi Taobuk Award saranno assegnati, come ogni anno, a personalità di altissimo profilo letterario, artistico, scientifico o dell’impegno civile, coerentemente con la vocazione multidisciplinare del festival e con la missione di farsi osservatorio della società attraverso un dialogo permanente con i protagonisti di un villaggio sempre più globale. La consegna avverrà nella serata di sabato 21 giugno al Teatro Antico di Taormina nel corso del Taobuk Gala, uno spettacolo che andrà in onda, come di consueto, su Rai1.

Il Teatro antico di Taormina durante il gala di Taobuk 2024

Gli ospiti

Particolarmente attesi gli scrittori Peter Cameron, Joe R. Lansdale e Susanna Tamaro, tra gli assegnatari del Taobuk Award for Literary Excellence. Con la sua scrittura vibrante, disseminata da brillanti dialoghi, Peter Cameron ha sovente condotto il lettore sul limitare tra la vita e la morte, tra il presente e il passato, tra il vero e l’immaginato. Al centro del lavoro dello scrittore statunitense, il concetto assume nuove e inaspettate forme, uno strumento per indagare la distanza – ma anche la vicinanza fra noi e gli altri. Un percorso che passa attraverso best seller prestati al grande schermo come “Un giorno tutto questo dolore ti sarà utile”, accostato al capolavoro di Salinger “Il giovane Holden”, o “Quella sera dorata” che nella sua versione cinematografica ha visto la magistrale interpretazione di Anthony Hopkins. Fino alla raccolta di racconti “Cosa fa la gente tutto il giorno” in cui questa attitudine a scandagliare l’animo umano nelle relazioni emerge in maniera potente.

Peter Cameron

Altrettanto profondo lo sviluppo del concept in Joe R. Lansdale, poliedrico e prolifico autore di romanzi, fumetti, testi per la televisione e sceneggiature per il cinema. È difficile inquadrare il suo vasto catalogo: si va dal racconto gotico a quello di fantascienza, dalla satira sociale alla narrativa per ragazzi, dal “noir”, il tutto condito con forti dosi di umorismo. Queste disparate influenze si fondono fino a creare quello che l’autore stesso ama definire “lo stile Lansdale”. Tratto distintivo è la ricerca del confine inteso come limite labile tra il bene e il male. Un’analisi portata avanti anche attraverso l’abitazione del genere western che gli ha permesso di attraversare nuove frontiere come quelle tra civiltà e natura, legge e violenza.

Joe R. Lansdale, foto di Gage Skidmore, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=153004202

Il tema, inteso in tutte le sue sfaccettature, è una costante anche nell’opera di Susanna Tamaro. Autrice del best seller da 16 milioni di copie “Va’ dove ti porta il cuore”, è nata e cresciuta a Trieste, in una regione di confine, la Venezia-Giulia, dove culture e lingue si mescolano. Tale esperienza ha senz’altro influenzato la sua visione, acuendone la sensibilità verso le differenze e le complessità dell’identità. Nei suoi romanzi i confini geografici sono luoghi di incontro e scontro, dove si intrecciano storie personali e collettive, dove si combattono battaglie interiori ed esteriori. Molti tra i suoi personaggi sono alla ricerca della propria identità, in un viaggio senza sosta che li porta a confrontarsi con i propri limiti e a oltrepassare chiusure intime. La presenza della scrittrice al Festival rappresenterà un punto di vista prezioso per esplorare la complessità dell’animo umano, le relazioni interpersonali, la ricerca del significato della vita.

Susanna Tamaro

L’iniziativa per il cinquantenario di “Horcynus Orca”

Stefano D’Arrigo

Taobuk farà da cornice ad una serie di iniziative volte a celebrare i 50 anni dalla prima edizione di “Horcynus Orca”, capolavoro di Stefano D’Arrigo, in collaborazione con la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, presieduta da Luca Formenton e diretta da Paolo Verri. Un progetto ambizioso e articolato che attraversa tutto il Paese, dando vita ad un fitto calendario che vedrà la realizzazione di una mostra, uno spettacolo e un’importante opera di digitalizzazione. Si tratta di un anniversario che si lega profondamente al motivo conduttore di questa edizione del Festival. Molteplici i confini che il protagonista ‘Ndrja Cambria dovrà varcare. Geografici, come lo Stretto di Messina che deve attraversare per tornare a casa e lasciarsi alle spalle la guerra. Ideologici, visto che il romanzo si sviluppa nel 1943, in un paese lacerato politicamente e militarmente, stremato dalla guerra e dalla dittatura fascista, linguistici, dove lingua alta e lingua bassa si intrecciano, dando voce ai diversi mondi che convivono nell’Italia di quegli anni. Esistenziali, in quanto vita e morte si sfiorano e si toccano costantemente, mentre su tutto incombe il mare che, con la sua forza primordiale, rappresenta il confine tra l’uomo e la natura.

L’iniziativa coinvolgerà anche l’editore Rizzoli, che sta ripubblicando le opere dello scrittore, per approdare poi nelle scuole di Sicilia, Calabria Piemonte e Lombardia con oltre 1000 copie distribuite agli studenti, coinvolti in un lavoro di lettura e commento del testo, i cui risultati saranno presentati al Salone del Libro di Torino e a Taobuk, dove le classi più meritevoli vinceranno un soggiorno. Un risvolto non secondario verrà, infine, dalla digitalizzazione dei principali documenti relativi alla vicenda editoriale di “Horcynus Orca”, grazie alla collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e di Pavia. Infine, domenica 22 Giugno nella cornice del Teatro Antico di Taormina, il festival accoglierà un suggestivo spettacolo, tra musica e parole, affidato alla regia di Davide Livermore, a cui spetterà di evocare i suggestivi brani del romanzo di D’Arrigo.

Mimmo Paladino e il Mediterraneo delle Culture

Nel contesto del progetto Horcynus Orca, Mimmo Paladino, uno degli artisti italiani più apprezzati al mondo, noto per aver esplorato temi universali e archetipici attraverso un linguaggio visivo che fonde iconografie antiche e moderne, realizzerà due opere gemelle, collocate sulle sponde dello Stretto di Messina, a testimonianza di quel ponte culturale millenario celebrato proprio da D’Arrigo. Grande attesa per l’evento dedicato all’annuncio dei semifinalisti del Torneo Letterario Ioscrittore, promosso dal Gruppo Editoriale Mauri Spagnol, presieduto da Stefano Mauri, in collaborazione con la rivista ilLibraio.it. Il programma di Taobuk accoglierà un panel dedicato agli aspiranti scrittori e alle aspiranti scrittrici rinnovando l’attenzione alla promozione e alla valorizzazione del talento giovanile.

Mimmo Paladino

Le celebrazioni dei 70 anni dalla Conferenza di Messina e Taormina

Taobuk 2025 accoglierà un progetto speciale, promosso dalla Regione Siciliana, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ovvero le Celebrazioni dei 70 anni dalla Conferenza di Messina e Taormina, data nevralgica nella storia europea, allorché in Sicilia, su impulso dell’allora ministro Gaetano Martino, si riunirono i sei Ministri degli Esteri della CECA (la Comunità per l’Acciaio e il Carbone) per gettare le basi della nascita del Mercato comune da cui sarebbe nata la futura Unione. I risultati della Conferenza di Messina e Taormina sono stati di fondamentale importanza per abbattere il concetto di barriera che può annidarsi dietro l’idea di confine e valorizzare invece quello della solidarietà e cooperazione tra popoli vicini. Un anniversario che vedrà la partecipazione di ospiti di primissimo piano, consolidando la proiezione internazionale del Festival.
«Oggi – riflette Ferrara– i confini geopolitici rappresentano le tensioni più drammatiche della nostra epoca. Dal conflitto in Ucraina alla tragedia del Medio Oriente, fino alle rotte del Mare Nostrum, le demarcazioni si trasformano in quei Paesi in frontiere di sangue, in linee che separano e alimentano divisioni. Il Mediterraneo, in particolare, per millenni culla di civiltà, si trova, oggi, a essere un simbolo di contraddizioni: confine di speranza, ma anche teatro di conflitti. Riflettere su queste problematiche significa interrogarsi sul nostro ruolo di cittadini di un globo interconnesso, chiamati a costruire dialogo e solidarietà laddove sembra prevalere la frattura, significa ridefinire i confini ideali di una nuova Europa».

I sei ministri degli Esteri che diedero vita alla Conferenza di Messina e Taormina dell’1 e 2 giugno 1955

I confini della scienza e della tecnologia

«Accanto alle sfide antiche – evidenzia Antonella Ferrara – ne emergono di nuove, come quelle poste dai confini tra uomo e macchina. Nell’era dell’intelligenza artificiale, ci confrontiamo con limiti inediti, che sollevano interrogativi profondi sulla nostra identità e sulle responsabilità etiche e sociali. L’intelligenza artificiale, sempre più capace di apprendere e interagire, non può sostituirsi all’essenza umana, ma integrarsi con essa, diventando uno strumento per espandere le possibilità dell’uomo senza annullarne la centralità. A Taobuk, esploreremo questi temi nella loro complessità, perché i confini – tra culture, popoli, identità, individui e persino tra uomo e tecnologia – non siano muri, ma zone franche per ripensare il nostro modo di abitare il mondo».

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