HomeLibri e Fumetti

Torna Tano, l’ex pecoraio. Beppe Liotta e Loredana Mazzone: «Tutti ci chiedevano “Chi è Tano?”, ed ecco il sequel»

Libri e Fumetti Scrivono a quattro mani e fanno coppia nella vita. L'acese Beppe Liotta è architetto e designer, la calabra Loredana Mazzone ha abbandonato la professione medica. Nel 2022 con "Ho scritto Tano sulla sabbia" (Corsiero), si sono imposti al grande pubblico. Per questa calda e tormentata estate è appena uscito il sequel "Mio padre era figlio unico": il tutto per divertire i lettori con l'intento di spingerli alla riflessione

I particolari su cui volevano far chiarezza avrebbero potuto ribaltare la situazione, eccome, se avrebbero potuto ribaltarla.
Luciano si mise ad ascoltare con grande attenzione. Volle sapere per filo e per segno l’intonazione dei vagiti del nascituro, le eventuali smorfie del viso, i movimenti degli arti e la delicatezza delle fattezze, anche quello era un particolare importante, altroché. Le donne si sforzarono in tal senso, tanto che, a sentire quella stridula cagnara proveniente dal vicolo dove erano riuniti, sembrava fosse nato lì un esercito di pargoli!
Finalmente, una di loro riuscì nell’intento e mastro Luciano, convinto, si espresse: “Non ci sono dubbi!” E si zittì.
Sarina, che non stava nella pelle per la smania di sapere, domandò: “E che vulistiru dire, cu’ tuttu ’u rispettu pe’ miragghi c’appuntati ’ndo pettu?”
“Ehhh…” sospirò Luciano. “Ehhhh?” Gli fecero eco in coro, sospese al fiato dell’uomo. “Non ci sono dubbi!” Ribadì con estrema convinzione.
“Altro che soldato di passaggio… come minimo sarà stato un generale di corpo d’armata!” Affermò, scattando in piedi e, battendo i tacchi, si mise sull’attenti.
Lo stupore le zittì.
Inutile sottolineare che, nel tempo di un lampo, tutto il paese venne a conoscenza dell’accoppiamento illustre a cui la mia bisnonna era stata costretta a soggiacere, con il sacro vincolo di non rivelare mai il nome del generale di corpo d’armata, presente in zona per una missione segreta, ordinata dal re, dal papa e dai santi tutti.
Qualcuno, addirittura, giurava di aver visto il generale allontanarsi su un cavallo bianco, mentre mia nonna lo salutava sventolando un fazzoletto con i capelli sciolti al vento. Altri racconta – vano che il sole stava tramontando e, oltre a illuminare la scena, sbrilluccicava sul suo bel viso rigato di lacrime o, addirittura, che il generale schizzò via al galoppo, il dovere lo chiamava e lui dove – va andare senza neanche voltarsi, ma con il cuore spezzato.
Ma vi rendete conto delle minchiate che la gente si inventa?

Il breve estratto d’overture appartiene al nuovo romanzo della coppia artistico-letteraria Beppe Liotta e Loredana Mazzone. I due autori, dopo diverse prove nella narrativa che avevano sortito un buon successo, nel 2022 hanno pubblicato per l’indipendente Corserio “Ho scritto Tano sulla sabbia”, libro col quale nello stesso anno si sono aggiudicati il prestigioso Premio Etnabook sezione “Sicilia”. Il titolo richiama il famoso brano musicale di Franco IV, ma non ci si illuda (o preoccupi, dipende dai punti di vista) perché l’attinenza non è totalmente in linea col brano, tant’è che Beppe Liotta incalza chiarendo che «In verità il collegamento ai titoli delle canzoni famose, in fase iniziale, è stato casuale, perlopiù sono stati ispirati dalle stesse storie contenute nei romanzi».

Il perché l’architetto e scrittore acese parli al plurale (in merito ai romanzi) è da individuare nel fatto che da qualche giorno è uscito il nuovo “Mio padre era figlio unico (pp. 116, € 18,00) pubblicato anch’esso dall’emiliana Corserio. Come evidente, il titolo si avvicina a uno dei successi di Rino Gaetano “Mio fratello è figlio unico”. Ma questo “figlio unico” della coppia Mazzone-Liotta, è il sequel del precedente che li ha portati definitivamente alla ribalta editoriale per quello stile e per quei contenuti esilaranti che però consegnano al lettore diverse morali su ciò che può accadere a ogni persona.

I due autori con le prime copie nella loro boutique a Zafferana Etnea

Beppe Liotta e Loredana Mazzone con le prime copie nella loro boutique a Zafferana Etnea

Il personaggio protagonista è Tano, l’ex pecoraio il quale innamoratosi di internet finisce sulla stampa mondiale. A causa, però, della sua poca istruzione durante un’intervista dichiara qualcosa che gli si ritorce contro, seppur è un ritorcersi molto innovativo. Gli autori infatti hanno creato una figura al di là dell’esistente dove il padre di Tano sarebbe morto, ma spunterebbero altri parenti, specie il nonno, che però non si sa se esistente ancora. Ma chi si cela dietro questa notizia che fa sviluppare un’ansia generalizzata al nostro? Sicuramente la semplicità e purtroppo l’ignoranza di chi si trova catapultato in un successo che ribalta la vita, ma che prevederebbe delle competenze che non si hanno. Inizia così la nuova vicenda che fa barcollare la serenità del protagonista.

A cosa si sarebbero ispirati per il sequel, a nostro parere perché vi è l’eredità di un successo non messo in conto col precedente volume, lo indicano gli stessi autori. E’ infatti Loredana Mazzone, ospitandoci nella loro bottega di Zafferana Etnea, a raccontare: «Sinceramente non avevamo preso in considerazione l’idea di un sequel, ma il riscontro che ha avuto “Ho scritto Tano sulla sabbia” e le richieste dei lettori ci hanno guidato su questa strada: sarebbe stato un peccato isolare Tano nel solo romanzo del suo debutto. Certo è che sia nel primo che nel secondo, avevamo avuto la stessa idea pur non avendone mai discusso».


Una letteratura goliardica che si rifà a potenziali fatti reali che possono insorgere nella vita di chiunque: dalla risata a crepapelle nasce uno stato di crisi. Volete fare lo stesso con i lettori?
«Sicuramente no! La nostra scrittura è indirizzata, o almeno ci proviamo, volutamente per una lettura scorrevole e divertente, ma che al tempo stesso faccia riflettere sui trascorsi che ogni essere umano può avere in base alle proprie origini ma anche alla realtà che ci circonda nella contemporaneità… il tutto ovviamente con una punta di sollecitazione a modificare lo stato dei retaggi culturali».

Primi lettori a farsi autografare il nuovo romanzo di Beppe Liotta e Loredana Mazzone

Primi lettori a farsi autografare il nuovo romanzo di Beppe Liotta e Loredana Mazzone




Approfondiamo: seppur un sequel, c’è tanta novità anche stavolta. Qual è la fonte di ispirazione, individuale per questo nuovo lavoro, per i suoi personaggi dei quali ve ne sono diversi nuovi con caratteristiche che esaltano e tengono alta la tensione della lettura?
«C’è un luogo che è l’origine di tutto: come per il precedente, il libro viene pensato sulla sabbia di Santa Maria del Focallo, è questo posto la vera fonte di ispirazione e spensieratezza. Ormai da qualche anno, amiamo trascorrere giorni di vacanza in quei luoghi. Non nascondiamo comunque che la spinta, a dire il vero, è arrivata dal nostro editore e come raccontatovi poc’anzi dai lettori, che ripetutamente ci hanno chiesto “Ma chi è Tano?”».

"Ho scritto tano sulla sabbia", il romanzo che ha reso famosi i due autori su scala nazionale

“Ho scritto tano sulla sabbia”, il romanzo che ha reso famosi i due autori su scala nazionale

Tolti questi due volumi, il duo siculo/calabrese non si è mai allontanato da quell’idea di bellezza della goliardia e della triste realtà, quasi un’accettazione degl’imprevisti che la vita ci consegna. Ma non solo: anche i rischi ai quali andiamo incontro volutamente, ma non coscienziosamente, vengono bene escavati, si pensi al libro che anni fa pubblicarono per la potente Imprimatur dal titolo “L’amore al tempo del voucher”. In percorsi individuali solo per breve periodo, infatti, i due autori vantano una notevole crescita letteraria. La Mazzone, calabrese trapiantata in Sicilia, da sempre alla ricerca di continui stimoli, ha abbandonato la professione medica per dedicarsi alla scrittura e all’esperienza imprenditoriale. Le sue radici influenzano i suoi scritti, che danno voce ai più deboli, ai visionari, a chi ha lo sguardo puntato sul futuro, e alla natura. Ha pubblicato in autoproduzione nel 2014 “Scivolata su una buccia di banana” per poi avviarsi alla scrittura a quattro mani con Beppe Liotta, dove sono presenti anche nell’antologia del 2017 “Partiamo da qui” (Imprimatur), per proseguire con “L’amore al tempo dei voucher” (Imprimatur, 2018), “La cena degli onesti” e il lancio definitivo nel firmamento con “Ho scritto Tano sulla sabbia” (Corsiero editore, 2022).


A proposito de “L’amore al tempo dei voucher”, in quel romanzo proponevate un tema importante in materia di modelli giovanili di comunicazione e di novità in materia di amore. Credete che l’evoluzione tecnologica possa modificare i reali interessi socio-emozionali per dirla in formula anglosassone “live”?
«L’evoluzione tecnologica fa parte del nostro quotidiano, notevolmente accelerata negli ultimi anni, potrebbe, in apparenza, far perdere di vista i diversi aspetti emozionali che, comunque, sono alla base di una sana esistenza. Comunque no! Non crediamo che eventuali perdite di valori siano riconducibili esclusivamente all’evoluzione tecnologica, ma legati alla scarsa conoscenza della stessa e un’insufficiente educazione di base».

I due autori premiati a Etnabook

I due autori premiati a Etnabook 2022

Torniamo a questa nuova pubblicazione: ci direste in breve, perché è consigliabile la lettura di “Mio padre era figlio unico”?
«Crediamo che andare a ritroso per focalizzare la propria discendenza, può dare spunti per comprendere meglio se stessi».

L'atelier dove Liotta e Mazzone ultimano le loro creature artistico letterarie

L’ingresso dell’atelier a Zafferana dove Liotta e Mazzone ultimano le loro creature artistico letterarie

Per chiarire meglio: a chi è dedicato “Mio padre era figlio unico”?
«A chiunque voglia leggere con spensierata leggerezza, infarcita da note amare che portano a riflettere su un passato che, per quanto radice di territorio, va ricordato per trarne esclusivamente la parte positiva».

Il simpaticissimo Beppe Liotta

Il simpaticissimo Beppe Liotta

Lasciamo Loredana e Beppe, con il sorriso sulle labbra e con il piacere di aver trascorso assieme a dei professionisti umili e impegnati delle ore nella loro Atelier, dove ceramiche dominano la scena artistico culturale, dopo i saluti abbiamo chiesto, per chiosare, se si aspettano lo stesso successo che ha avuto il primo di questa serie riguardante il fenomeno Tano. All’unisono ci hanno detto che se lo augurano ma che inevitabilmente «saranno i lettori a dare il giusto responso». Glielo auguriamo perché ci troviamo innanzi a una scrittura che riflette ma che al contempo fa ridere molto e in questa terribile estate che conferma le inefficienze di certa classe politica che si sussegue da oltre settant’anni. Meglio essere tutti Tano, per riscoprire una terra bellissima che solo gli umili rendono tale.



Condividi su

Commenti

WORDPRESS: 0

SicilyMag è un web magazine che nel suo sottotestata “tutto quanto fa Sicilia” racchiude la sua mission: racconta quell’Isola che nella sua capacità di “fare”, realizzare qualcosa, ha il suo biglietto da visita. SicilyMag ha nell’approfondimento un suo punto di forza, fonde la velocità del quotidiano e la voglia di conoscenza del magazine che, seppur in versione digitale, vuole farsi leggere e non solo consultare.

Per fare questo, per permettere un giornalismo indipendente, un’informazione di qualità che vada oltre l’informazione usa e getta, è necessario un lavoro difficile e il contributo di tanti professionisti. E il lavoro in quanto tale non è mai gratis. Quindi se ci leggi, se ti piace SicilyMag, diventa un sostenitore abbonandoti o effettuando una donazione con il pulsante qui di seguito. SicilyMag, tutto quanto fa la Sicilia… migliore.