Blog Settimana importante quella dall'8 al 14 giugno che si apre il 9 con "La combattente" di Stefania Nardini, libro must in soccorso delle vedove. Copertina per il nuovo numero della collana "Dispacci Italiani": lo cura Davide Grittani, riunendo nomi eccellenti del firmamento letterario pugliese! Contro copertina a Sem con "Come in cielo, così in mare" di Giovanni Gusai. Spicca "Vieni come sei" giallo di Claudia Maria Berola in uscita il 10 giugno per Morellini
Cinque libri, non uno in più. Cinque libri che rimarranno suggellati nella memoria per diversi anni, ne siamo certi. Questi i consigli letterari per la settimana da martedì 8 a lunedì 14 giugno, titoli pubblicati da E/O, Les Flâneurs Edizioni, Sem – Società Editrice Milanese e Morellini.
Non si perda tempo. Scopriamoli.
Mercoledì 9 giugno, a supporto delle vedove
Stefania Nardini, La combattente, e/o edizioni
Una vita insieme e poi, all’improvviso, l’emergere di un segreto risalente agli anni di piombo. Una storia di solitudine e rinascita, fra l’Italia e Marsiglia. Angelita è rimasta da sola nella grande casa di famiglia. Fabrizio, suo compagno di vita da trent’anni, se ne è andato via divorato da un cancro. Ora sulla sua carta di identità è scritto “stato libero”. Si definisce così, con queste due discutibili parole, la vedovanza. Scrittrice, ex giornalista, in età matura Angelita è travolta da un’opprimente solitudine. L’impatto con la realtà è violento, privo di certezze. Il mondo, questo nuovo mondo, in cui arranca, non le appartiene. Disperata, si aggrappa a brandelli di lucidità che diventano incubi. La sua storia con Fabrizio si trasforma nella crudeltà di un ricordo che si va sfumando come un ritratto in seppia. Ma in quel presente accade qualcosa, una scoperta oltre la quale cova un mistero. Angelita cerca la verità. E indaga ripercorrendo a ritroso gli anni Settanta, un viaggio in cui dovrà riesumare fatti, personaggi e atmosfere di un’epoca con i quali neanche la grande Storia ha fatto ancora i conti. Molotov, sogni, ideali, fughe per sfuggire al vecchio mondo. È lì che si annida l’antico dolore di Fabrizio. Un dolore blindato e inconfessabile che lo ha accompagnato fino alla morte. Tra le macerie dei fallimenti Angelita troverà la verità. Quella verità che le darà la forza di essere sé stessa. E di rinascere.
“La combattente” di Stefania Nardini non è solo la storia di una donna che fa i conti con un mistero legato al passato, ma è anche la storia di una donna sola. Non è una separata, una divorziata, una single, ma una vedova. Una parola che riporta a immagini ancestrali di abiti neri, quelli del lutto, indossati per anni, a volte per sempre. Parola oltre la quale si annida una condizione difficile, non solo sul piano emotivo-esistenziale, ma anche pratico.
I problemi legati alla vedovanza non hanno una specificità di genere (la famiglia monogenitoriale costretta a reinventarsi sulle macerie di una perdita ha molti elementi comuni tra uomini e donne), ma tuttavia per le donne significa pagare dei prezzi per scelte del passato, per la difficoltà, soprattutto quando si è madri, di ricostruire una nuova vita affettiva.
Non esistono studi su questo tema. La figura della vedova finisce spesso tra i soggetti legati alle nuove povertà. Tantomeno esistono strutture di sostegno in grado di intervenire di fronte a un trauma di difficile metabolizzazione, che cresce in presenza di figli.
Ma vediamo di quantificare il fenomeno.
Nell’età intorno ai 60 anni, su un totale 38712 che vivono il dramma della perdita del coniuge, le donne sono 31779 (fonte Istat, 1 gennaio 2020), un’età in cui tutto diventa più difficile, dall’inventarsi un lavoro al costruire una nuova relazione. Dato destinato a un progressivo aumento a causa della pandemia che ha visto tra le vittime una maggioranza maschile.
Tutto ciò mentre la mannaia della crisi colpisce tutte le categorie. E che per migliaia di donne sole è un tunnel senza via d’uscita.
Stefania Nardini, giornalista e scrittrice è romana e vive tra Marsiglia e Roma. È autrice di “Roma nascosta” (Newton Compton, 1984); del romanzo “Matrioska, storia di una cameriera clandestina che insegnava letteratura” (Pironti, 2001), pubblicato anche in Ucraina nel 2007; del noir “Gli scheletri di via Duomo” (Pironti, 2008), ambientato a Napoli negli anni settanta. Per E/O ha pubblicato nel 2013 “Alcazar, ultimo spettacolo” (collana Sabot Age), nel 2015 la nuova edizione di “Jean Claude Izzo. Storia di un marsigliese” edita nel 2010 da PerdisaPop e riproposta in Fran-cia dalle Editions des Federers nel 2020. Ha navigato per tre anni da Cipro a Tangeri in barca a vela con la spedizione culturale Progetto Mediterranea www.progettomediterranea.com.
Il “libro copertina”esce giovedì 10 giugno ed è il nuovo volume della serie Dispacci Italiani: AA.VV., Davide Grittani (a cura di), Puglia. La sposa promessa, Les Flâneurs Edizioni
Come raccontare il posto in cui vivi senza essere banale, senza cedere alla retorica? Ci abbiamo provato, mettendo a nudo ingenuità storiche, imperfezioni e magie di una terra in eterna attesa come la Puglia. Grazie di cuore ai miei compagni di viaggio: Nicola Lagioia, Gabriella Genisi, Piernicola Silvis, Giovanni Rinaldi, Roberta Pilar Jarussi, Chicca Maralfa, Nicky Persico, Carlo D’Amicis, Livio Romano, Cosimo Argentina, Ilaria Palomba ed Edoardo Winspeare. E grazie a Les Flaneurs Edizioni, per la cura e il coraggio. E’ il terzo volume di Dispacci Italiani, ed è curato da uno dei maggiori scrittori contemporanei: Davide Grittani che ha raccolto autori quali: Nicola Lagioia, Gabriella Genisi, Piernicola Silvis, Giovanni Rinaldi, Roberta Pilar Jarussi, Chicca Maralfa, Nicky Persico, Carlo D’Amicis, Cosimo Argentina, Ilaria Palomba, Livio Romano, Edoardo Winspeare. Esistono tante Puglia. E tanti tipi di pugliesi. Emigrati, stanziali o da asporto. Quelli che la frequentano una volta l’anno, d’estate. Quelli che ci hanno lasciato la famiglia, oltre a un pezzo di cuore. Quelli che hanno trovato l’Eden, fermandosi a godere delle cure di una terra tutto sommato ancora semplice. E quelli che ci vivono, ai quali non va spiegato niente. Laboratorio ideologico-politico o ferita non cicatrizzata di un Sud ancora molto arretrato? Portabandiera della riscossa della slow life oppure eterna periferia dell’impero? Cos’è oggi la Puglia? Sgonfiata la bolla della Puglia migliore (di cosa? di chi?), tocca agli scrittori raccontare una regione così bella da permettersi il lusso di trascurarsi. Da queste pagine così sincere e in alcuni casi sofferte, emerge la Puglia delle mille contraddizioni. Qui, come in nessun altro posto, la terra ha provato a sposare uno dei popoli più generosi e complessi del Paese. I pugliesi, appunto. Dentro i luoghi, le strade e le piazze raccontate nei viaggi sentimentali che ospitiamo, c’è la Puglia sfuggita al racconto delle cronache e degli spot. La sposa alla quale tutti vorrebbero mettere la fede, ma che nessuno sembra sedurre e meritare davvero.
Patrizia Zappa Mulas, L’ombra di Nora, Sem
Il capitano dei carabinieri Agostino, appena promosso maggiore, si trasferisce a Verona e aprire un nuovo capitolo della sua vita. Sul treno dove sta viaggiando in borghese fa un incontro che cambierà i suoi programmi. Nel sedile davanti a lui c’è una passeggera silenziosa; è anziana, elegante, e sta soffrendo. I due compagni di viaggio avviano una conversazione sorprendente che crea un’immediata intimità. Mentre scende la notte il treno si ferma per un guasto e nel buio inizia una vera e propria indagine. La donna si presenta, è Nora Casiraghi, un’importante gallerista d’arte milanese. Ha appena ricevuto una lettera anonima che l’avvisa di un furto che ha subito senza essersene accorta. Il messaggio è uno strano gioco di parole che può aver composto solo qualcuno che frequenta la sua casa. Qualcuno che l’ha derubata ed è riuscito a farla franca. Perché allora farglielo sapere? Quale insidia nasconde quel messaggio in codice? Invece di prendere servizio nel nuovo reparto Agostino raggiunge Milano e si trova catapultato in un ambiente disinvolto, tormentato e affascinante: la famiglia Casiraghi. Una famiglia dove i legami non sono di sangue ma d’amicizia e d’amore. Una corte che ruota intorno a una sovrana geniale e sotto attacco che ha bisogno di sapere quale dei suoi fedelissimi stia cercando di distruggerla…
Sempre il 10 giugno esce il volume che abbiamo scelto come ‘Libro contro copertina’: Giovanni Gusai, Come in cielo, così in mare, Sem – Società Editrice Milanese
Antine è un ragazzo come tanti, ha ventotto anni e vive a Milano, dove ha studiato architettura. Quando finalmente si laurea, dopo una notte di festeggiamenti sfrenati, rientra a casa all’alba. Ad accoglierlo ci sono i suoi genitori, che gli comunicano la morte della nonna mai conosciuta. Il padre, infatti, negli ultimi trent’anni non è mai tornato nella sua terra, la Sardegna. Così Antine e la sua famiglia partono in nave verso l’isola per assistere al funerale. Il ragazzo, però, incuriosito da quel luogo sconosciuto ma in qualche modo familiare, decide di fermarsi lì, da solo, nella casa del nonno. Riavvia il suo vecchio 126, trova un lavoretto estivo e si stabilisce nel paesino di Locòe, dove gli abitanti mormorano e si chiedono perché il figlio di Salvatore sia ancora lì, visto che suo padre, assente per anni, è subito ripartito. Ben presto Antine capisce che c’è un segreto intorno alla sua famiglia. Per scoprirlo dovrà restare e mettersi alla ricerca della verità e di se stesso. Il romanzo d’esordio di Giovanni Gusai getta un ponte sull’incomunicabilità tra generazioni, tra chi è partito e chi è rimasto. Un silenzio che può essere interrotto solo da una nuova umanità che riscopra quei valori atavici che sono ancora dentro di noi, anche quando non ce ne accorgiamo. Una storia che parla di appartenenza, distanze e coraggio a dei giovani sempre in viaggio, lontani da un’isola che muore spopolandosi.
Claudia Maria Bertola, Vieni come sei, Morellini Editore
La mattina del 23 dicembre, all’interno di un piccolo parco di una Milano innevata, viene trovato il cadavere di una bellissima diciannovenne. Disteso, a un metro da lei, giace Ibrahim Taïa, clochard di origini marocchine, avvezzo a trascorrere le notti nel medesimo parco. Sono anni che la gente del quartiere non vuole accattoni al parco e questa brutale aggressione ha dato il pretesto per farli allontanare e mettere in stato di fermo Taïa. Marina Novembre viene convinta a investigare sulla faccenda dall’amica Flavia, certa dell’innocenza del magrebino, un senzatetto colto e gentile al quale lei portava tè caldo prima della sua corsa mattutina. Così, in una Milano sferzata da una bufera di neve, fra ville signorili e mura del carcere di San Vittore, fra rider della food delivery, vagabondi spaesati e arrivisti rampolli, Marina si troverà a sbrogliare i fili di una matassa molto più contorta del previsto.
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