Audio Era il 26 aprile 2002 quando il poeta di Scordia ci ha lasciati a soli 39 anni. É lecito chiedersi cosa e quanto avrebbe potuto dare alla poesia e alla cultura se invece fosse rimasto tra noi. Ha di certo facoltà di immaginarlo Biagio Guerrera poeta, performer, curatore, operatore culturale e amico di Basso, al quale ha dedicato un concerto recital, lo scorso 23 ottobre, giorno in cui Basso avrebbe compiuto 60 anni
Sono trascorsi oltre ventidue anni da quando il poeta Salvo Basso ci ha lasciati. Era il 26 aprile del 2002 ed era un venerdì, uno di quei super ponti festivi che piacciono molto a noi italiani, esattamente come quelli appena trascorsi. É più che lecito chiedersi cosa e quanto avrebbe potuto dare alla poesia e alla cultura Salvo Basso se invece fosse rimasto tra noi.
Ha di certo la facoltà di immaginarlo Biagio Guerrera anch’egli poeta, e poi performer, curatore, operatore culturale e amico di Basso, al quale ha dedicato un concerto recital, lo scorso 23 ottobre. In quella data Salvo Basso avrebbe compiuto sessant’anni. La performance multimediale tenutasi da Scenario pubblico e organizzata da Guerrera nell’ambito della rassegna “Etna folk club”, promossa dall’Associazione Musicale Etnea, rimarrà a lungo nel ricordo di chi ha amato e ama ancora la poesia di Basso.
Biagio Guerrera recita i versi di Salvo Basso
I poemi d’apertura e le immagini della serata sono state tratte dal volume ‘U tempu cc’è, edito da Città del Sole nel 2005, ultimo omaggio a Basso da parte di Aldo Palazzolo, fotografo e suo amico. Il poeta aveva l’abitudine di recarsi nello studio di Palazzolo e comporre versi ispirandosi ai suoi scatti. Il reading – con le musiche originali del chitarrista Vincenzo Gangi, e con Giovanni Arena al contrabbasso, Marina Borgo e Riccardo Gerbino alle percussioni -, è stato il risultato di uno studio sulla musica dei versi di Salvo Basso che Biagio Guerrera conduce oramai dal 1998. L’ospite speciale della serata è stato il poeta inglese Lachlan Young, protagonista di una memorabile performance con Salvo Basso ai Mercati Generali di Catania nel 1999.
Ma a farla da padrona sono stati soprattutto i versi del poeta di Scordia, tutti colmi di vitalità e afflitti al tempo stesso. E tutti in siciliano, lingua d’arte antica e grazie anche al poeta etneo assolutamente contemporanea anche in poesia come è possibile verificare in tutte le raccolte, da “Quattru sbrizzi” del 1997 al postumo “Ccamaffari” del 2002, sino a “Scriviriscriviri”, antologia curata da Renato Pennisi e pubblicata da Interlinea edizioni.
A ggeometria (di Salvo Basso)
A ggeometria
È na cosa curiusa.
Para ferma e ssi mova.
E’ ttutta n’acchiappata
di linii, na cursa di
Zzenoni, ca a tartaruga
vincia sempri. E’, ancora, o
prima, un suli vasciu e
pprecisu, na parola ca nun
vvena, un gnitu ca
s’antrizza (nsumma: u tempu
ca nun passa).
Appoi, prima d’addummiscirimi
quannu l’occhi i razza
su cuccati e a forza è sulu
no pinseri, venunu tutti i
megghimegghi paroli
chiddu ca mi nzunnassi
si fussa e fforsi ancora
tuttu arrusbigghiatu.La geometria
La geometria / è una cosa curiosa. / Sembra ferma e si muove. /
E’ tutta una presa / di linee, una corsa di /
Zenone, con la tartaruga / che vinceva sempre. E’, ancora, o /
prima, il sole basso e / preciso, una parola che non / viene un dito che/
s’attorciglia (insomma: il tempo / che non passa). / Dopo, prima di addormentarmi /
quando gli occhi e le braccia / sono coricati e la forza è solamente /
nel pensiero vengono tutte le / migliori parole /
quello che sognerei / se fossi e forse ancora / del tutto sveglio).
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