Musica Parte il 27 luglio dalla nissena Milena il tour nei luoghi siciliani delle rivolte contadine del nuovo spettacolo firmato da Giuseppe Pastorello e Roberto Giannì della compagnia siracusana Officina Teatro Canzone. Un omaggio a Bernardino Verro, sindaco socialista di Corleone, vicino alle istanze dei contadini, ucciso dalla mafia 109 anni fa
La compagnia Officina Teatro Canzone di Siracusa continua a occuparsi dei fatti che la storia, volutamente ha accantonato. Con “Verro e la parabola delle verghe” il cantautore Giuseppe Pastorello qesta volta si occupa dei fasci siciliani e delle rivolte contadine che hanno interessato quasi tutta la Sicilia subito dopo l’unità d’Italia. L’opera scritta da Giuseppe Pastorello con gli arrangiamenti musicali di Roberto Giannì andrà in scena secondo un progetto denominato “il teatro canzone nei luoghi delle rivolte contadine”. Lo spettacolo verrà rappresentato nei paesi dove i contadini hanno pagato a caro prezzo la ricerca della libertà e condizioni di vita più dignitose.
Si comincia sabato 27 luglio in Piazza Garibaldi, alle ore 21.30, a Milena (Caltanissetta), ultima replica il 3 novembre a Corleone, in occasione della commemorazione della morte di Bernardino Verro, il primo sindaco socialista del paese del Palermitano ucciso dalla mafia 109 anni fa per la sua attività volta ad un’equa ridistribuzione del latifondo. Milena riveste particolare importanza nell’epoca delle rivolte in quanto per la prima volta, il 27 ottobre 1893, le donne si fecero portavoce delle istanze dei contadini, divenendo parte attiva della manifestazione e grazie al loro coraggio, ricevono anche un elogio da parte di Pirandello che ne parla nel suo romanzo “I vecchi e i giovani”.
Il 4 agosto si replica a Santa Caterina Villarmosa (Caltanissetta), tristemente famosa in quanto nella rivolta del 5 gennaio 1894 perirono 14 persone e numerosi furono i feriti fra cui donne e bambini. Lo spettacolo avrà luogo a Villa Castelnuovo, alle ore 21.30; terza tappa sarà il 22 settembre a Lercara Friddi (Palermo) dove il 25 dicembre 1893 vi furono circa 12 morti e numerosi feriti. Da stabilire le date per Piana degli Albanesi, Gibellina e Marineo.
Lo spettacolo inizia con la recitazione dei versi della poesia di Umberto Santino, “Ricordati di ricordare” e il consueto ausilio di video consentirà al pubblico la visione di alcune scene del film “Per quel soffio di libertà” di Alberto Castiglione. La formazione di Officina Teatro Canzone è la consueta: Roberto Giannì al piano e agli arrangiamenti musicali; Christian Bianca al violino; Annalisa Paladino al basso elettrico; Vincenzo Arisco alle percussioni; Giuseppe Pastorello e Loredana Maieli voci; Maurizio De Luca e Cristina Giarmanà, attori.
«Quello che oggi potrebbe essere scontato non lo era allora per quell’epoca e l’intuizione di Verro fu quella di riunire i contadini per costruire un nucleo che avrebbe avuto la possibilità di farsi sentire. Verro ai contadini riuniti diceva: “Se voi prendete una verga sola la spezzate facilmente, se ne prendete due, le spezzate con maggiore difficoltà. Ma se fate un fascio dei verghe è impossibile spezzarle. Così, se il lavoratore è solo può essere piegato dal padrone se invece si unisce in un fascio, in un’organizzazione diventa invincibile», ricorda Giuseppe Pastorello, presidente dell’associazione Officina Teatro Canzone. Inoltre Pastorello ci tiene a precisare che anche in quest’opera l’uso della lingua siciliana è predominante, in quanto ha il ruolo di conservare la storia, riuscendo a trasmettere nel contempo la durezza dei comportamenti di coloro che affrontano una vita impossibile e la sofferenza di una donna che racconta di un’esistenza senza amore.
Commenti